EPILOGO

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<<E poi cosa accadde alla ragazza che aveva quel qualcosa di inimmaginabile?>>

Sento dire da dietro la porta, perciò resto in silenzio ad ascoltare.

<< Diventò grande, ma a differenza di tutti gli adulti, non ha mai smesso di sognare perché aveva quel qualcosa di inimmaginabile >> risponde la voce grande.

<< E poi? Visse per sempre felice e contenta?>> dice un'altra vocina.

<< Visse ogni tanto felice e ogni tanto contenta>>

<< Quindi a volte era triste?>> dice un'altra vocina ancora.

<< A volte. Be, é il momento della pappa >> risponde la voce grande.

<< Che fine ha fatto il Drago Ryu dopo aver salvato la ragazza con quel qualcosa di inimmaginabile ? >> piagnucola uno dei bambini.

Decido così di allungare la testa e guardare dall'oblò sulla porta.

L'uomo dal camicie bianco si volta verso il bimbo dalla testa pelata e gli sorride.

<< Tornò a volare in cielo con gli altri draghi>>

<<Miles!>> urlo aprendo la porta di scatto. Quell'idiota!

<< Ciao sorellina>> sorride.

<< Smettila di raccontare quella storia>> sbuffo.

<< Perché? É la loro preferita>> dice indicando i bambini tutti intorno alla sala giochi della clinica pediatrica di cui ero il direttore aziendale.

<< Oggi é mercoledì>> dico. Tutti i mercoledì io e Miles pranziamo insieme. É un modo per stare insieme. Durante la settimana siamo sempre occupati, ed io sono per la maggior parte del tempo in viaggio per lavoro.

<< Si lo so, arrivo. Dammi il tempo di cambiarmi>> brontola, poi si avvicina una mano alla bocca e bisbiglia ai bimbi << è la nostra giornata per pranzare insieme, se non ci vado si arrabbia >>

Quando Miles esce dallo spogliatoio, percepisco l'odore inconfondibile di ciliegia che mi raggiunge da dietro.

<< Di a tuo fratello che ogni volta fa pranzare i miei bambini sempre tardi!>> obbietta con la sua dolce voce.

<< Si lo so, Conny>> sospiro.

<< Può sempre continuare a raccontare le sue storie dopo pranzo!>>

<< No, altrimenti perdono l'entusiasmo, non si può dare una pausa all'entusiasmo>> risponde Miles baciandola sul naso. Conny è capo infermiera della clinica di oncologia pediatrica che io e Miles abbiamo costruito e di cui siamo i capi. Ed è anche la moglie di quell'idiota di mio fratello. Non so cosa ci abbia visto.

Dopo averla salutata ci avviamo alla nostra tavola calda preferita.

<<Come stai?>> chiede, mentre poggia il vassoio del pranzo sul tavolo.

<< Bene. Mi sento solo un po' giù>>

Oggi é il 29 agosto, sono passati 10 anni. Ma questo non vuol dire che mi manchi di meno. Mi manca uguale.

<< Te l'ho mai detto che poi tanto sfigata non sei ?>>sorride.

Sorrido, perché so che cerca di tirarmi su il morale.

<< Senti un po'>> dice serio ma non troppo. Alzo lo sguardo verso di lui, mentre mescolo la mia insalata.

<< Da quanto tempo é che non ti prendi una pausa dal lavoro? Prenditi la giornata. Dopotutto l'ospedale é il mio. Perciò ti do una settimana di ferie >>

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