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Rimuginai sulle parole di Fred per tutta la giornata, ma proprio non capivo.
Sapevo di dover fare qualcosa, ma cosa? Non riuscivo a trovare i mezzi per aiutarlo. Ero sul letto di Miles a gambe incrociate, e fissavo il cassetto dentro il quale avevo chiuso quel quadernino. Me ne ero completamente dimenticata. Più fissavo quel cassetto, più pensavo all'assurdità. Decisi di prenderlo nuovamente, che cavolata pensai quando lo vidi, avevo ovviamente scritto io quella frase, si come una forma di incoraggiamento, ed essendo passato molto tempo non me ne ricordavo. Ovviamente era andata cosi. Certo, che però scrivere frasi senza saperne il significato non era molto da me. Cercai su Google la frase Nankuru nai sa, e scoprii che era giapponese, o meglio dialetto di Okinawa. E significava " Con il tempo tutto passa"

"Al momento sembra che il tempo si sia fermato" scrissi esattamente sotto alla frase precedente.
Poi andai a dormire.

La mattina seguente quando mi svegliai, la prima cosa a cui pensai fu, quella di aprire il quadernino.

"Smettila di fare la disperata "

NO.NO.NO.NO.NO non è REALE. Non poteva essere reale. Ma che cavolo di assurdità era questa? Un quaderno che parla? Forse avevo qualche problema psicologico, forse ero troppo stressata. Fissai quel quadernino più volte, non capacitandomi di come potesse essere possibile. Ero davvero pazza? C'era solo un modo per scoprirlo.

" Tu puoi parlare?" scrissi a quel punto. Be si, forse stavo diventando pazza, ma non mi importava, se quel quadernino davvero parlava, dovevo assolutamente scoprirlo, porca paletta!

Era stata una mattinata strana, la storia del quadernino che rispondeva alle mie frasi, era abbastanza inquietante direi. No, era irreale porca paletta!
Ad ogni modo, mentre il mio cervello perdeva colpi rifugiandosi nella pazzia, nel frattempo la mamma e il papà non si parlavano, la situazione sembrava irrimediabile, negli ultimi due giorni papà rientrava a casa tardi e restava a dormire sul divano. Pensava che non me ne fossi accorta, ma in realtà lo seppi grazie a Sam. Le cose non stavano andando come dovevano andare, Miles non dava segni di miglioramento e io mi ritrovavo a sopportare da sola tutto questo. Continuavo a ripetermi che tutto sarebbe andato bene, che in un modo o nell'altro le cose avrebbero preso una piega migliore, che fosse normale avere dei periodi brutti, sono inevitabili. Ma tutto ha una fine, perciò anche i periodi brutti dovevano avercela.

Ero al telefono con Conny quando vidi dalla finestra Sam che trasportava dei fiori da piantare intorno al gazebo << Ma ho già detto loro che ci saremmo divertiti, non posso adesso deluderli così >> ribatteri incredula.

<< Non posso proprio. E' da ieri che vomito. Credo di aver preso un virus intestinale. Ci vorrà qualche giorno prima che mi riprenda>> diceva con voce flebile.
Doveva essere stata davvero male. Ma il problema principale adesso era un altro.
<< Potrei chiedere a qualcun altro di accompagnarmi. Si tratta solo di mezza giornata, andremo in un posto tranquillo per rilassarci, non faremo niente di avventato. Ti prego Conny, quelle persone hanno bisogno di uscire da quella gabbia.>>
La sentii trattenere il respiro per alcuni secondi, e poi buttarlo fuori come per liberarsi dai suoi pensieri negativi << d'accordo. Stai prendendo molto a cuore il tuo lavoro>> rispose.

<< Non te lo chiederei se non fosse importante>> intanto Sam aveva piantato una fila di girasoli, e una di rose rosse.

<< Mi raccomando>>

<< Sarò come un cane da guardia>>

La sentii ridacchiare, poi tossii e disse prima di chiudere la telefonata << grazie. Davvero grazie>>

Mi strinsi le ginocchia al petto, e rimasi ancora un po' a guardare fuori dalla finestra. Una lacrima scivolò via, ero arrabbiata. Ero stanca dei brutti periodi, davvero esausta. Quando sarebbero arrivati quelli belli? Mentre piangevo in silenzio, in realtà non sapevo bene per cosa stavo piangendo, forse per tutto, Sam guardò in direzione della mia finestra e i nostri sguardi si incrociarono, mi strofinai subito gli occhi, ma ormai aveva visto. Mi fece la linguaccia, e poi tornò al suo lavoro. Quel Sam era davvero strano, non sapevo classificarlo, non capivo se fosse uno stronzo cattivo o uno stronzo semplicemente.

Ero scesa in cucina per preparami una macedonia, quando sentii dei passi avanzare dietro di me .

<< Cosa ti turba?>> disse alzando un sopracciglio di me.

<< Nulla. Sto bene>> risposi continuando a dargli le spalle, intanto avevo tagliato le fragole. Poi lui si avvicinò, e ne rubò una.

<< Non sembra che tu stia bene>>

<< Non rubarmi le fragole>>

<< Perché piangevi?>> chiese rubando una seconda fragola. Mi bloccai per guardarlo, stava attendendo una risposta. Sospirai rumorosamente prima di parlare << domani porterò i pazienti a fare un giro fuori, Conny non può venire, ha un virus intestinale >> poi continuai ad affettare quelle dannate fragole.

<< Okay, adesso calmati>> disse togliendomi il coltello dalle mani, effettivamente quella posata stava diventando pericolosa.

<< Hai bisogno di qualcuno che venga con te?>>

<< Si, non ce la faccio con le sedie a rotelle e tutto il resto. Ma adesso...>> abbassai il capo.

<< E' un casino>> continuò lui.

<< Si >> mormorai sconfitta.

<< Vengo io con te>> ormai avevo la mente cosi dispersa che sognavo anche cose irreali, come quella di sentir dire da Sam che mi avrebbe aiutato.
<< Hai sentito che ho detto >> ripeté mentre fissavo le fragole. Non stavo sognando, accidenti! Mi voltai verso di lui incredula.

<< Tu verrai con me?>> probabilmente i miei occhi sarebbero schizzati fuori dalle orbite se fossi diventata un cartone animato.

<< Si. E' quello che ho detto >>

<< Sul serio? Insomma stai bene? Forse hai anche tu il virus intestinale, potrebbe colpire anche il cervello? >>

<< Ragazzina, sto benissimo >> rispose irritato << e sto già per cambiare idea >>
<< No!>> gli afferrai le mani inconsciamente << grazie >> dissi guardandolo dritto negli occhi.

<< Hai un debito con me >> rispose con un sorriso malizioso e si staccò dalle mie mani, e senza aggiungere altro se ne andò.

E realizzai una cosa. Avevo trovato una soluzione al problema o avevo creato un altro problema?

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