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Rimasi un'intera settimana chiusa in camera senza parlare con nessuno. Non volevo vedere nessuno. Mrs Splitz mi portava tutte le portate in camera, ma non mangiavo quasi nulla, non avevo voglia di niente. La mamma non capiva perché mi comportassi così, ma non volevo dirglielo. Non volevo sapesse di me. Sam bussava alla porta della mia camera ogni giorno, ma non aprivo mai. Non volevo parlare nemmeno con lui. Non ci parlavamo da quella volta in ospedale. Uscivo tutte le mattine per andare da Ryu, e per l'ora di pranzo tornavo a casa, poi andavo a trovare Miles. Restavo chiusa in camera per il resto della giornata. Non facevo più volontariato, andavo solo per stare vicino a Ryu. Durante quella settimana peggiorò, gli avevano infilato un sondino per mangiare, non riusciva più a nutrirsi da solo. Era deprimente vederlo in quello stato. Faceva fatica persino a parlare, era tutto mormorii e sussurri leggeri, sorrideva raramente, e quando lo faceva non si capiva granché. Somigliava più a una smorfia di dolore, probabilmente anche fare un sorriso era diventato sofferenza. Lo vedevo morire sotto i miei occhi, e non mi andava bene. Ma non piansi nemmeno una volta durante quella settimana, non mi mostrai mai debole davanti ai suoi occhi. Sorridevo sempre. E' per questo che una mattina se ne uscì con questa frase:

<< Puoi piangere, sai>>

Era disteso sul letto, io seduta sulla sedia di fianco a lui.

<< No non voglio piangere >> risposi.

<< Che c'è, vuoi tenertele da parte tutte per il mio funerale?>> stava scherzando.

<< Certo che si !>> ridacchiai.

Avrei tanto voluto piangere, ma non potevo farlo, o non ne sarei più uscita viva.

Con Conny le cose rimasero sospese per tutta la settimana, praticamente non ci rivolgevamo parola. In pratica, parlavo solo con Ryu. Betty mi aveva inviato una raffica di sms, a cui avevo risposto si e no tre volte. Non avevo voglia di parlare con nessuno. Forse mi odiava. Ero una stronza egoista. Ma non mi importava perché la disperazione è un sentimento che non ha orgoglio, e quando si è disperati il resto del mondo non ti importa, può anche cadere a pezzi, tanto tu sei già a pezzi.

" Ciao" scrissi sul quadernino un pomeriggio.

"Come stai?"

"Tu ovviamente sai tutto, no? Hai visto."

" Si. Mi dispiace. Fa male"

" Cosa?" chiesi.

" Quella sensazione che hai dentro di te. A me fa male il cuore. E a te?"

Già, poteva sentire le mie emozioni.

"Si anche a me"

" Quando passa?"

" Non lo so. Forse mai"

" Dovresti far pace con Conny"

" Ti ci metti anche tu? Non voglio far pace con quella li."

" Dovresti far pace con tutti"

"NON VOGLIO!"

"Complicato" rispose.

" Si lo è"

" Perché mi hai scritto?"

" Mi sentivo sola. Sei l'unico amico che ho, al momento"

"Se facessi pace non saresti sola"

" Non voglio! Loro non capiscono come mi sento. Non lo capiranno mai. Non voglio che Ryu muoia. Anche se sapevo fin dall'inizio che era molto malato. Ma adesso non riesco ad accettarlo"

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