22- Betty

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Non saprei come iniziare e sinceramente mi sento stupida, ma c'è un mio amico, che mi ha suggerito di scrivere un blog, dice che potrebbe farmi sentire meglio, parlare di me ad altre persone, e che magari potrebbe aiutare a far sentire meglio altre persone come me. Non lo so se è vero. Ma se così fosse, sarebbe una cosa bella. Quindi inizierò presentandomi, mi chiamo B non vi dirò il mio nome per intero perché preferisco restare nell'anonimato. Ho 14 anni, e ho la leucemia linfoblastica acuta. Oh non spaventatevi! Lo so che il nome è un po' lungo da leggere e quindi spaventa. Ma in realtà è molto semplice. Praticamente il mio midollo osseo non funziona più, è andato, caput! E' inutile dirvi che da quando mi sono ammalata le cose non vanno più come dovrebbero andare. Un giorno sei con i tuoi amici a ridere e scherzare, il giorno dopo ti prendono convulsioni e ti svegli su un letto di ospedale. E fa schifo. Non puoi andare più a scuola, non puoi fare più niente di quello che ti piace. Ti cade il mondo addosso. Ti domandi perché doveva capitare proprio a te. Poi iniziano le sedute di chemio, ti trasformi, i capelli cadono, la pelle si colora di viola, giallo e grigio. E poi arriva il momento in cui prendi coscienza che stai per morire e lo accetti. O almeno questo è quello che scrivono sui libri. La realtà è che non si prende mai coscienza del dover morire. Nessuno vuole morire. Così inizia la disperazione, ti chiudi in te stesso, e diventi depresso. Io ero tutte queste cose, prima di incontrare Miles, ma sono ancora tutte queste cose, ma un giorno ho deciso di interpellare il mio cervello leucemico è gli ho detto " Ehi, vogliamo continuare così? Insomma si potremmo. Ma forse sarebbe meglio iniziare a darci una mossa" Non ha senso disperarsi, come non hanno senso le malattie. Quindi perché disperarsi senza senso, per qualcosa che non ha senso? Io non mi dispero più. Oggi sorrido. Perché non sono sola, ho la mia famiglia, i miei amici, ho Miles. E sono ancora qui. Quindi se anche voi vi sentite terribilmente soli, e vedete come unica compagnia solo la malattia, sappiate che non è così. Non siete soli. Ci sono i vostri cari. Si è felici perché esistono le persone che amiamo. Quindi affidatevi a loro, e ve lo garantisco vi sentirete meglio. Molti di voi non mi crederanno. Ma bisogna avere fede. Tocca a tutti morire, chi prima, chi dopo. Perciò per il tempo che mi resta, poco o molto che sia, lo sfrutterò sorridendo con le persone a cui voglio bene.

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