11 Marzo pt.2.

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And I know I shouldn’t tell you,
But I just can’t stop thinking of you.
Wherever you are.” Wherever you are – 5 Seconds of summer *

“Cosa intende con il fatto che non si ricorda di me? Diamine, sono stato il suo ragazzo per otto mesi! Si ricorda di Michael e Calum? Me lo spieghi!”

Ashton fece scorrere le mani nei suoi capelli color caramello, strattonandoli alla fine.  Camminava avanti ed indietro davanti al medico di Luke, Dottor Gene.

L’espressione del Dr. Gene era assente, nutriva simpatia per Ashton nonostante non lo dimostrasse. Doveva rimanere professionale nonostante volesse consolare il ragazzo. “Nessuno sa come funziona il cervello, perché non ricordiamo certe cose, o perché agiamo in una determinata maniera. Ovviamente ha un’amnesia e non siamo sicuri che la sua memoria ritorni. Possiamo solo sperare per il meglio. Il lobo centrale controlla la memoria ed altri lavori, e durante l’incidente,  è stato interamente danneggiato.

Ashton smise di camminare avanti ed indietro e fissò il medico. “Allora perché non mi ricorda?”

Il medico intrecciò le mani e fece un respiro profondo. “Chi è il suo migliore amico?”

Ashton scosse la testa in preda alla confusione. “Cosa ha che fare con il fatto che il mio fottuto ragazzo non si ricorda di me?”

“Risponda alla domanda per favore.”

“Calum.” Ashton  si asciugò le lacrime che scendevano lungo il suo viso. Odiava piangere ed odiava il fatto che qualcuno lo vedesse, ma lo fece comunque.

“Tu sei più grande di lui, non è così?” Il dottor Gene si aggiustò gli occhiali che aveva sul naso.

Ashton annuì.

“Ecco. Si conoscono da più tempo- tu sei più recente diciamo. Si ricorderà di loro perché li conosce grazie alla scuola. Ma tu che ti sei diplomato prima-“ Fece un piccolo sorriso verso Ashton, come se avesse vinto un importo di un milione di dollari. Ashton pensò che si stesse ammalando. “-Non  sei stato lì abbastanza. Voglio passare più tempo con Luke per creare una specie di linea del tempo; prendere delle foto di due anni fa e vedere qual è l’ultima cosa che ricorda. Ora, se mi scusa, devo ricevere altri pazienti, quindi se puoi uscire dal mio ufficio.” Il dottor Gene cacciò via il ragazzo che piangeva fuori dal suo ufficio prima di chiuderlo e girare i tacchi verso la parte opposta dell’ospedale. Ashton si sfregò le mani nei pantaloni e si sedette nel pavimento, unendosi a Michael e Calum.

“Abbiamo sentito tutto. Ci dispiace tanto, Ashton.” Michael prese la mano di Ashton la tenne fra la sua e la strinse un po’ in modo gentile. Ashton fu grato per il gesto, ma lo riportò al fatto che non avrebbe più potuto tenere la mano di Luke.

“Non so cosa fare. Andiamo a casa? Voglio solo dormire e non pensare a questo incubo.”

Calum annuì e rispose. “Certo, amico. Puoi dormire in camera mia, andrò nel divano. Probabilmente non vorrai dormire in camera tua ora.”

Ashton fece loro un sorriso falso, come per provargli che lui stesse bene. O che sarebbe stato bene.

Ma nessuno, in realtà, sapeva come si sentiva veramente ferito. E quale fosse la soluzione a tutto questo.

Caro Luke,                                                                            11 Marzo 2014

Tu probabilmente credi che sia una persona strana, per averti abbracciato così, ma onestamente non lo sono. Volevo solo toccarti.

Abbastanza presto, questo non sarà un diario. Non sarà un quadernetto o un finto psichiatra.

Sarà il quaderno dove ci sarà la mia lettera di suicidio.

Non oggi, non domani, ma fa così:

se non ci sei, io non ci sono.

Penso veramente ogni parola che scrivo.

Tu cadi, io cado. Tu salti, io salto. Tu piangi, io piango. Mi sembra che il mio cuore si stia rompendo all’altezza delle cuciture e non c’è nulla che io possa fare per fermarlo. E’ come provare a fermare un treno che va a tutta velocità. Sto provando a fermarlo, davvero, ma tu Lucas, tu sei i freni del treno. Ma quando i freni non funzionano o si dimenticano quello che devono fare, il treno, bhè..  si schianta.

Mi fa male scrivere queste due parole ora, così ora non lo farò.

-Ashton Irwin, il tuo ipotetico ragazzo.

P.S: l’unica ragione per cui l’ho messo è perché tu non sai chi sono. Voglio  fartelo sapere prima che me ne vada.

 

*E so che non te lo dovrei dire,
Ma non riesco a smettere di pensarti.
Dovunque tu sia.* Wherever you are . 5 Seconds of summer.

//Eccomi di nuovo qua.(?)
Avevo in mente di aggiornare prima ma tra una cosa e l’altra non ho potuto.
Sono contenta che la storia stia piacendo, mi rende felice il fatto che io sto traducendo una storia che la gente apprezza.
Se trovate degli errori fatemelo sapere.
Se vi è piaciuto lasciate un commento o un voto.
A presto.~

(The story is not mine. I only translate it
All rights belong to: @WriteDrunk)

Amnesia || Lashton || Traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora