Amnesia || Lashton || Traduzione italiana

21 Marzo.

“And this is when the feeling skins in,

I don’t wanna miss you like this

Come back.. be here

Come back.. be here.” Come back.. be here – Taylor Swift. *

Caro Luke,                                            21 Marzo 2014

Non ti ho più visto dal giorno che ti sei svegliato in ospedale. Non sai quanto io voglia tornare indietro, ma ho paura.

Cosa devo dire? “Oh, ehi, uhm noi siamo stati innamorati per 8 mesi ed è colpa mia se tu non puoi ricordare all’incirca un anno di vita.”

Dobbiamo rincominciare?

Luke, io non posso rincominciare. Non posso dirti tutto su di me.. di nuovo. E’ stato doloroso dirtelo la prima volta, nonostante quanto io ti ami.

E’ egoista da parte mia, vero?

Ma lo farò. Nessuno ti può rimpiazzare, Luke, nessuno può neanche essere messo sul tuo stesso piano. Ci proverò ancora e ancora, e non mi fermerò. Fino a che tu non me lo dica.

Voglio davvero tenere la tua mano ora.

-Ashton.

Ashton chiuse il suo diario e sollevò l’angolo del materasso e lo mise lì sotto. Ripose il materasso e uscì dalla stanza fredda, cercando di lasciare tutti i ricordi di Luke là dentro.

Vorrei potermi svegliare con un’amnesia, pensò Ashton. Non vorrebbe ricordare Luke, ora che lui non si ricorda di Ashton. Gli fa troppo male. Scese le scale e si sedette al bancone della cucina dove Calum stava mangiando una mela.

“Buongiorno” Gli occhi di Calum si illuminarono vedendo quelli di Ashton per un secondo, prima di riportarli sul telefono che il ragazzo teneva. Era sorpreso di vedere Ashton.

“E’ un buon giorno? Non l’avevo notato” Brontolò Ashton sedendosi sullo sgabello ricoprendo la sua faccia con le mani. Calum sospirò. Stava male per il ragazzo più grande- chi non lo sarebbe stato? Erano innamorati. Sono innamorati.

“Andiamo, amico. Lui può ancora ricordare. Ti ha amato tanto, okay? Può ancora essere qua.”

Ashton annuì, più per rassicurare Calum. Non credeva ad una parola di quello che aveva detto. Calum si mise a sedere un po’ più dritto, pensando al fatto che aveva messo un pensiero positivo in quella foresta oscura che era la mente di Ashton.

Ashton si fece coraggio per chiedere. “Pensi – pensi che  potremmo andare a trovarlo?”

Calum rischiò di strozzarsi con la mela. Erano passati dieci giorni e Ashton era a malapena uscito dalla sua stanza. Quando usciva borbottava qualche parolaccia oppure, immediatamente, piangeva a dirotto. Lui poteva solamente stare accanto al ragazzo più grande, perché questo non era il solito cuore infranto. Questo era vero amore, e lui non l’ha mai provato, lasciato da solo ad immaginare cosa si possa provare. Che consiglio gli potresti dare?

Lo stomaco di Ashton si lamentò, ricordando qualcosa a Calum.

Calum sa che lui non ha mangiato tanto, ma questo è solo per colpa di Luke, no?

Pensieri ingenui.

“Sì, certo. Io ci sarei andato comunque. Ha chiesto di te.”

Ashton alzò lo sguardo dal suo grembo, i suoi occhi luccicavano di speranza. “Davvero? Cos’ha detto?”