25 Aprile pt.2.

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 Caro Luke,                                                   25 Aprile, 2014

 E’ possibile amare ed odiare qualcuno al tempo stesso? O io sono strano?

 Perché ti odio. Ti odio davvero tanto, in realtà. Sei uno stronzo e mi pento di essermi innamorato di te. Hai giocato con i miei sentimenti e voglio che tu vada via.

Ma voglio che tu resti. Voglio che tu mi stringa a te e che mi dica che ami me e solo me. Voglio svegliarmi accanto a te e baciarti sulle labbra, anche con l’alito del mattino. Non voglio svegliarmi con te accanto che parli al telefono con Aleisha.

 Lo farò stanotte. Stanotte toglierò il mio ultimo respiro, e andrò in un qualche mondo sconosciuto. Sembra meglio dell’inferno che ho passato.

 Quindi credo che questa sia la mia lettera di suicidio.

 Dovrebbe essere lunga, no? Qualche bella parola dal ragazzo abbastanza codardo da togliersi la vita. Beh, non è vigliaccheria. La merda che mi ha portato a questo è stata vigliacca.

 Non dilunghiamoci su questo ancora.

 Sento di dover scrivere su ognuno di voi.

 Calum, sei così stupido. Ma, in qualche modo, sei sempre riuscito a farmi ridere e ti sono grato per questo. Sei stato il mio migliore amico per molto tempo e mi dispiace di dovermene andare. Spero che tu possa trovare ciò che cerchi dalla vita. Ti voglio bene.

 E Michael, sei sempre stato dalla mia parte. Mi hai sorretto quando Luke non poteva, e Dio, ti ringrazio per questo. Michael, sei sempre stato il mio migliore amico e spero tu lo sappia. Sapevi che questo giorno sarebbe arrivato – più di chiunque altro. Non piangere, per favore. Sembra arrogante da parte mia, scusa. Ti voglio bene, Mikey.

 E Luke. Luke, oh Luke, bellissimo stronzo. Luke, ti ho amato più a lungo di quanto tu possa pensare. Amo qualunque cosa di te. I tuoi occhi, il tuo piccolo naso, la tua voce roca al mattino (alle volte è più profonda della mia voce normale), il modo in cui ti prendi cura di me. Mi tratti come se non fossi una cosa fragile, un qualcosa che si può rompere. Mi tratti come se fossi forte. Come se io potessi badare a me stesso ed è ciò che ho sempre desiderato più di tutto. Puoi distruggermi o rimettermi insieme, non credo mi piaccia tanto essere così dipendente da qualcuno. Specialmente da qualcuno così imbambolato come te. So che dovrei lasciarti tempo per pensare ad alcune cose, a noi. Ma non ho più quel tempo, non più. Ti starai probabilmente chiedendo: “Come ha fatto allora, Ashton, a sopravvivere diciassette anni senza di me?”  Beh, per rispondere alla tua domanda: non l’ho fatto. Non te l’ho mai detto ma ci ho provato. Patetico, no? Probabilmente starai facendo vedere questa lettera ad Aleisha, ora. Digli che la saluto, okay?

 Sei stato il motivo per cui ho vissuto così a lungo. Senza di te me ne sarei andato da molto tempo. Mi dispiace non essere rimasto per altro tempo. Non che ti importi, no? Sarai felice del fatto che io me ne sia andato. Ora non ti ronzerò intorno come una groupie mentre la tua ragazza è con te.

 Sì, l’ho detto. Ragazza. Credi che io non veda nulla, ma dio Luke, ho degli amici. Degli amici che mi dicono quando baci qualcuno in cucina.

 Ti odio, Luke, ma ti amo.

 Dirai a mia mamma che le voglio bene, per favore? L’ultima richiesta di questo genere.  E ad Harry e a Lauren. Son stati i migliori fratelli che io avessi mai potuto desiderare e lei è stata la miglior mamma. Mi ha salvato nelle due volte che ho provato.

 Per favore, per favore, se starò ancora respirando quando mi troverai, non portarmi in ospedale. Non potrei sopportare anche quello.

 E se ti vedessi dall’altra parte? Non te, il vecchio te. Quello che mi amava senza secondi fini. Quello che è morto in quel coma. Sarà lì? Sperò di sì.

 Con amore (ed un po’ d’odio).

 E Luke, per amore dei vecchi tempi, lo dirò per l’ultima volta.

 Non ci sono io, senza di te.

 -Ashton.

 Gli occhi di Luke ricaddero sulla parte finale della lettera ancora ed ancora. Quante volte aveva letto quel diario oggi? Ieri? Le lacrime che aveva tentato di ricacciare scivolarono lungo il suo viso liberamente, cadendo sulla copertina del diario in pelle. Il suo Ashton, sì, il suo, se n’era andato. Erano passati due giorni ed era stato veramente doloroso.

 Spero di poter dimenticare tutte queste piccole cose. Pensò Luke,  strattonandosi i capelli dalla radice.

 Come aveva potuto essere così stupido?  Come aveva potuto trattare Ashton in quel modo ed aver fatto finta di nulla?

 Quando Luke non stava piangendo si stava scusando. Si stava scusando con Ashton (aveva lasciato infiniti messaggi sul suo telefono, sapendo che non avrebbe potuto rispondere), si stava scusando con Aleisha per averla chiamata fino a lì, con Michael per aver trovato il suo migliore amico morto.

 Gli ultimi pensieri di Ashton furono rivolti a Luke. Raggomitolato dentro quella felpa grigia che gli aveva dato, francamente,  più conforto di quanto avesse dato Luke era cosciente della sua lenta discesa nell’oscurità.

//Eccomi qui ancora una volta.
Scusatemi per il ritardo ma questa settimana non ero a casa, ero in viaggio quindi non ho potuto tradurre per ovvi motivi.
Credo che questo capitolo sia il più ‘pesante’ dal punto di vista emotivo..
Se volete lasciate un segno.
A presto.~

(E’ tardi ed ora non posso ricontrollare per gli eventuali errori, se volete segnalateli anche se domani provvederò a revisionare tutto.)


(I don’t own this story, I only translate it.
All rights belong to: @WriteDrunk)

Amnesia || Lashton || Traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora