Gazza li trascinò fino all'ufficio del preside. Il professor Silente era comodamente seduto alla sua scrivania, nonostante l'ora tarda, e non batté ciglio, quando il custode sbatté davanti a lui i due ragazzi. Come se non bastasse, Lily aveva la divisa ancora sporca del sangue che era schizzato dal viso di Marlene. Qualche istante dopo comparve anche la professoressa McGranitt, in vestaglia e capelli neri sciolti sulle spalle. Era forse la prima volta che la vedevano senza crocchia da quando avevano iniziato Hogwarts e ciò non poteva significare nulla di buono. Lily arrossì fino alla punta delle orecchie, stringendosi nelle spalle. Era sempre stata una studentessa modello, non un'attaccabrighe come James. In tutta la sua carriera scolastica non aveva mai ricevuto una punizione, né richiami da parte dei professori; invece ora si ritrovava addirittura nell'ufficio del preside e per di più innocente...Perchè era capitata in una tale situazione? Come sempre, c'era una sola risposta plausibile: Potter. Era sempre, dannatamente, tutta colpa di James Potter. Fino a quel momento era andata nell'ufficio del preside solo due o tre volte, per depositare i rapporti sui Prefetti o portare messaggi da parte della McGranitt o di Lumacorno. Ricordava ancora la prima volta che aveva messo piede in quella stanza: fin da subito era rimasta colpita da quel luminoso ambiente circolare, pieno di rumori e oggetti strani. Le pareti erano ricoperte di vecchi ritratti, raffiguranti i precedenti presidi di Hogwarts; di solito erano tutti appisolati, ma quella sera alcuni di loro erano più arzilli che mai e perfettamente intenzionati ad ascoltare che cosa era avvenuto con aria molto curiosa. Su un trespolo dorato, appena dietro alla porta, c'era appollaiata anche Fanny, la fenice del professor Silente. La prima volta che l'aveva vista, Fanny era soltanto un ripugnante uccello decrepito, che aveva preso fuoco proprio sotto i suoi occhi, tanto che Lily era rimasta terrorizzata dal fatto di averla incendiata per sbaglio. Era stato poi lo stesso preside a spiegarle la natura immortale di Fanny, che nasceva dalle sue stesse ceneri e si rigenerava continuamente. Eppure essa ora appariva semplicemente come il volatile più bello e maestoso che avesse mai visto. Le sue piume brillavano di riflessi cangianti, che andavano dal rosso scuro all'arancione, tipico dei tramonti, e gli occhi neri erano vispi e scintillanti, il becco ben affilato. Come se si fosse resa conto che Lily la stava ammirando a bocca aperta, la fenice emise uno strano verso stridulo, che la ragazza interpretò come un saluto. << Si ricorda di lei, signorina Evans >> commentò Silente dalla scrivania, con gli occhi che brillavano dietro gli occhiali a mezzaluna. Lily sussultò di colpo e ritornò improvvisamente alla realtà. James si era liberato dalla presa di Gazza e lo stava scrutando con aria torva, già pronto nella sua arringa difensiva. << Professore, le posso giurare che Lily non c'entra nulla. La sua presenza qui non è assolutamente necessaria >>. << Un corno! >> intervenne urlando Gazza << Professore, ho trovato questi due studenti che duellavano nel corridoio. Come lei ben sa, ciò è assolutamente...>>. << Proibito >> concluse Silente, sospirando << Signor Gazza, conosco molto bene le regole di questa scuola, poiché io stesso ho provveduto a scriverne alcune. Ora, le dispiacerebbe aspettare fuori, mentre stabilisco una punizione per i due ragazzi? >>. Gli occhi del custode si illuminarono << Vuole punire davvero...Potter? >>. << Certo che sì, Argus. Il signor Potter ha sbagliato ed è giusto che paghi >>. Gazza si esibì in un ridicolo saltello di felicità e Lily dovette mettersi una mano davanti alla bocca per non scoppiare a ridere di fronte all'espressione assolutamente esterrefatta di James. La situazione si stava mettendo in una vena davvero comica, nonostante lei e Potter fossero in guai seri fino al collo. Non appena il custode ebbe lasciato l'ufficio, Silente si sporse sulla scrivania con aria curiosa << Raccontatemi tutto >>. Lily lasciò che fosse James a prendere la parola, intervenendo solo di tanto in tanto per aggiungere qualche precisazione. James Potter era un abile parlatore: riuscì a concentrare tutta la storia su di sé, come se Lily fosse stata soltanto una spettatrice delle sue scellerate azioni, e sorvolò persino sul suo attacco di vigliaccheria, non appena aveva riconosciuto Piton. Dipinse la situazione in modo così realistico e innocente che per qualche istante persino Lily fu tentata di credergli. James aveva la capacità di rigirare le cose a suo favore in maniera davvero ammirevole. Chissà quante punizioni giuste aveva scampato, grazie alla sua parlantina.... <<...e poi Piton ha colpito Marlene McKinnon, ma Gazza non ci ha dato la possibilità di aiutarla...>>. << La signorina McKinnon è già in infermeria >> ribattè la McGranitt << Madama Chips se ne sta occupando personalmente >>. Lily non riuscì a trattenersi << Sta bene? >>. << Se la caverà >>. << In conclusione, professore >> continuò James, gesticolando animatamente come se si trovasse in un vero tribunale << Io e Lily non siamo altro che vittime di un attacco già premeditato. I Serpeverde stavano torturando un ragazzo del secondo anno e ci siamo sentiti in dovere di intervenire, in quando Capiscuola >>. << La ringrazio, signor Potter, per avermi fatto chiarezza sulla situazione. Ero abituato alle sue bravate, ma mi sembrava strano che questa volta fosse coinvolta anche la signorina Evans...>>. Lily arrossì << Professor Silente, le posso giurare che è andata esattamente così >>. << Io vi credo, ragazzi miei. Anche se, forse, avreste potuto avvisare un insegnante, anziché intervenire personalmente >>. << Sul momento pensavamo fosse la cosa migliore. Bellatrix Black ci stava andando giù davvero pesante >>. << E sarà punita per questo. Avviserò il professor Lumacorno di assegnare loro qualcosa di costruttivo. Ma, spero che capiate, purtroppo dovrò punire anche voi >>. << Che cosa? >> sbottò James << Ma...siamo innocenti...>>. << Lei ha ragione, signor Potter. Vi siete trovati sul posto sbagliato al momento sbagliato. Ma avete risposto con la violenza, dunque riceverete una punizione >>. << Ma...>>. << Suvvia, signor Potter, mi sembra che lei sia avvezzo a questo genere di cose, solo che questa volta avrà come compagna la signorina Evans, anziché il solito signor Black. Non le pare un piacevole cambiamento? >>. James sarebbe sicuramente andato avanti a protestare, se Lily non gli avesse tirato un silenzioso calcio, intimandogli il silenzio. La professoressa McGranitt li scortò fuori dall'ufficio di Silente e promise loro che li avrebbe informati sulla loro futura punizione. Una volta che se ne fu andata, Lily e James, piuttosto che seguire il suo consiglio di tornare alla Torre di Grifondoro, si diressero in tutta fretta verso l'infermeria. Marlene giaceva distesa su uno dei letti immacolati, il viso cinereo e appena rimarginato dai tagli. Appariva immersa in un sonno molto profondo, nonostante la luce lunare che entrava dalla finestra le donasse un colorito così pallido da farla sembrare morta. Ma la cosa più sorprendente fu trovare, accomodata elegantemente vicino a lei, l'attraente figura di Sirius Black. << Ehi >> li salutò, non appena li vide arrivare senza fiato in infermeria << Madama Chips è andata a dormire, per questo ho deciso di restare qui fino al vostro arrivo >>. << Black! >> esclamò Lily, sorpresa dal fatto di trovarlo lì << Come diavolo hai fatto? >>. << Mi hai visto, Evans? >>. << Certo che sì! Ti ho visto raccogliere Marlene da terra e metterla sotto uno strano mantello...poi siete svaniti! >>. James scosse la testa, sorridendo << Ah, Felpato...questi sono errori da principiante. Ora dovremo rivelarle il nostro segreto >>. << Sei matto, Ram? Ce lo sequestrerà di sicuro >>. << Ma no, Evans non è così crudele come pensi >>. << Si può sapere di che cosa state parlando? >> li interruppe Lily, stufa di non riuscire a comprendere il senso logico del discorso. << Giuri che manterrai il segreto, Lily? >>. Per tutti i gargoyle, ancora la chiamava per nome! Doveva dire a Potter di piantarla, prima che diventasse un'abitudine. Non appena avvertiva le sue labbra pronunciare "Lily", le venivano in mente tutti i momenti di vulnerabilità che aveva passato con lui in quei giorni, tassativamente da dimenticare. << Lo giuro >>. << Davvero, Evans, è una cosa seria >>. << Infatti sto giurando, Black >>. << Giura sui tuoi genitori >>. << No che non giuro sui miei genitori...>>. Improvvisamente James le mise fra le mani un fagotto caldo e incredibilmente liscio, quasi fluente al tatto << Questo è il segreto del nostro successo >>. Lily se lo rigirò fra le dita, perplessa << Un mantello? >>. Era di ottima fattura, liscio come la seta e all'apparenza antichissimo, ma non ci trovava nulla di speciale. << Non è un semplice mantello. Si tratta del Mantello dell'Invisibilità >>. Lily si diede mentalmente della sciocca per non averci pensato prima << Ma certo...ecco spiegato come fate a sgattaiolare via di notte, senza che nessuno vi veda >>. << Sai anche questo, Evans? >> domandò preoccupato Sirius. << Per caso ci spii? >> le domandò ridendo James << Ne sarei solo onorato, non fraintendere >>. Lily arrossì come un pomodoro, così si affrettò a cambiare discorso << Io direi che in questo caso chi spia è qualcun altro. Black, ci stavi seguendo, per caso? >>. << Volevo solo assicurarmi che non ammazzassi James senza il mio consenso, Evans >>. << Ehi! >>. << Dai, Ramoso, l'ho fatto per te. Poi vi ho visti impegnati con Gazza, allora ho pensato di portare io in salvo la ragazza >>. << Per una volta hai fatto una cosa altruista, Black >>. << Sì, ma non prenderci l'abitudine, Evans >>. Lily si sorprese a ridacchiare, così smise subito e si avvicinò al letto dell'amica. Le accarezzò un poco i capelli e si chinò su di lei per darle un bacio sulla fronte, poi afferrò una sedia e si accomodò accanto al suo letto. << Voi due andate pure, io resterò qui a tenerle compagnia >>. Stranamente i due Malandrini non fecero obiezioni e in breve tempo la lasciarono sola con Marlene. Lily le strinse forte una mano, pensando che, se non fosse stato per lei, forse a quell'ora sarebbe stata al suo posto. Invece James e Sirius ritornarono filati alla Torre di Grifondoro sotto il mantello dell'invisibilità. Frank, Peter e Remus li avevano aspettati svegli per sentire com'era andata la prima ronda di James con la Evans, ma rimasero a bocca spalancata, non appena udirono ciò che era successo in realtà. << E Silente ha intenzione di punirvi lo stesso? Roba da matti >> commentò Frank Paciock, allibito. << Quei Serpeverde dovrebbero pagarla cara >> ribattè Remus << Lily come sta? >>. << Bene, a parte il fatto che si è categoricamente rifiutata di colpire Piton. Ora è con Marlene in infermeria >>. << Pazzesco >> disse Peter. << Sapete >> continuò James << Ho rivalutato Marlene McKinnon questa sera. Ha affrontato con molto coraggio i Serpeverde, non trovi, Felpato? >>. << Sì >> rispose laconico Sirius. << Potremmo invitarla ad uscire con noi. Non credo abbia molti amici, ma solo per come ha affatturato Bellatrix si merita questo premio >>. Tutti i suoi amici si dimostrarono entusiasti, a parte Sirius, che non disse nulla, poi finalmente decisero di andare a dormire. I Malandrini si addormentarono immediatamente, ma Sirius continuò a rigirarsi nel letto, non riuscendo a prendere sonno. Era vero, aveva seguito il suo migliore amico per vedere come se la cavasse con la Evans, in modo da poter fare qualcosa per aiutarlo, ed era giunto ad una conclusione: per quando Lily fosse orgogliosa e non volesse ammetterlo, era palese che provasse qualcosa di forte per James. Era ancora indeciso se fosse odio puro o qualcos'altro, ma non si era sbagliato, quando l'aveva vista accarezzare il volto di James nel buio dei corridoi...poi, ad un tratto, dal nulla gli sbucò davanti agli occhi il viso di Marlene McKinnon. Era rimasto colpito da lei, non lo si poteva negare. Prima era sempre stata la ragazza intoccabile di Rodolphus Lestrange, ma, dal modo in cui l'aveva affrontato, ora le cose dovevano essersi fatte molto più aggressive. Ci voleva molto coraggio. Per uno strano motivo che ancora non riusciva a spiegarsi, quella strana ammirazione nei suoi confronti lo infastidiva enormemente, come una puntura di zanzara. Non si poteva negare che fosse bellissima. Bellissima? Lui non era il tipo da fare certi complimenti. Chiuse gli occhi, cercando di dormire, ma la sua mente gli presentò davanti un ricordo davvero singolare: risaliva all'anno prima, quando per puro caso si era diretto al lago per sbollire la rabbia dopo l'ennesima litigata con Regulus e aveva intravisto una ragazza placidamente rivolta verso le acque. Aveva avvertito una strana sensazione alla bocca dello stomaco e un tremito gli aveva scosso le mani, come se stesse per verificarsi un evento cruciale nella sua vita. Per quanto si fosse sentito ridicolo, non era riuscito a distogliere lo sguardo da quei capelli neri così belli, pieni di strani riflessi luminosi alla luce del sole. Quello spettacolo l'aveva lasciato senza parole, tanto che era rimasto incantato a fissare i giochi di colore che creava quella chioma per un bel po'. Poi la ragazza, forse sentendosi osservata, si era voltata a guardarlo e gli aveva sorriso, come se lo conoscesse. Non un sorriso casto e modesto, ma smagliante, radioso, ipnotico...il ricordo di Sirius non gli rendeva giustizia. Quella era stata la prima volta che aveva visto Marlene McKinnon. Da quel giorno era svanita dalla sua vita, fino a quando, quella sera, non l'aveva vista cadere sotto l'incantesimo di Piton. Persino piena di sangue gli era sembrata molto attraente. Sirius si impose di piantarla con quei pensieri assurdi e finalmente scivolò in un sonno molto agitato, popolato da strane figure sinuose dagli occhi azzurri che gli sorridevano, nello stesso identico modo in cui Marlene McKinnon gli aveva sorriso quella volta al lago.
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Odi et Amo
FanfictionDue ragazzi. Semplici. Appartenenti a due mondi completamente diversi, ma con delle passioni in comune. Ecco di cosa parla questa storia. Si erano conosciuti per il volere del caso, sette anni prima, su un treno diretto a Hogwarts; uno tanto arrogan...