Sfortunatamente, il risveglio della mattina dopo degli esami non fu per niente allegro. La festa organizzata dai ragazzi del settimo anno era stata un successone, tutti si erano divertiti ed erano andati avanti a ballare fino alle tre del mattino. Ogni studente presente si era sforzato di non pensare all'inevitabile, ossia al fatto che fra non molto avrebbe dovuto lasciare Hogwarts e iniziare a costruirsi un futuro nel mondo dei maghi; c'era chi aveva già le idee chiare, mentre altri non sapevano ancora che cosa ne avrebbero fatto della loro vita. Ma, per quella sera, tutti loro avevano cercato di dimenticare. Tuttavia, non appena misero piede nella Sala Grande il giorno dopo, vennero ricatapultati bruscamente nella realtà. Doveva essere accaduto qualcosa di molto grave: tutti gli insegnanti avevano il volto preoccupato e discutevano fittamente fra di loro, formando piccoli gruppetti. La stessa McGranitt era tutta impegnata a parlare con il preside, il quale inclinava un poco la testa nella sua direzione e la ascoltava con le labbra strette dalla preoccupazione. Lily, James e Sirius presero posto alla tavolata di Grifondoro e cercarono di capire che cosa fosse successo. Marlene, che stava facendo colazione insieme ai Corvonero, si staccò un attimo dal gruppo e si accomodò sulla loro panca accanto a Sirius. << Ma che è successo? >> le domandò Lily, scrutando i volti scuri che c'erano nella Sala. << Già, che è capitato? >> le fece eco James << Dovremmo essere tutti felici per la fine degli esami, e invece...>>. << A quanto ho capito, c'è stato un attacco ad un villaggio babbano...>>. << Un attacco?! Che genere di attacco? >>. Prima che Marlene avesse il tempo di dar loro una risposta più esauriente, si udì un fischio acuto e l'intera Sala si riempì di volatili. Come ogni mattina, era ora della posta e Lily cercò con aria febbrile la sua civetta bianca come la neve in mezzo allo stormo di uccelli. Forse il suo abbonamento alla Gazzetta del Profeta avrebbe potuto chiarirle le idee. Dorea Potter aveva mandato a James e Sirius una lettera piena di lodi per i loro esami insieme ad un pacchetto di biscotti fatti in casa, tuttavia nella sua lettera non c'era alcun cenno riguardante strani attacchi. << Se è successo qualcosa, mamma vuole tenermelo nascosto >> borbottò James, sbuffando << Come al solito...>>. Quando la civetta di Lily atterrò bruscamente nella tazza di cereali di Sirius recando nel becco un grosso fascicolo di giornale, la fanciulla non perse tempo ad ascoltare le lamentele del ragazzo e si affrettò ad aprire l'edizione giornaliera del Profeta. Non appena spalancò la pagina, un'immagine terribile si dipinse sotto i loro occhi: proprio in bella vista, accompagnata da un titolo a caratteri cubitali, spiccava una foto raccapricciante di una famiglia babbana uccisa sul portico di casa. Sopra il tetto si intravedeva chiaramente un grosso teschio fumante, dalla cui bocca fuoriusciva un serpente. Il Marchio Nero. Il marchio di Voldemort. << Presto, leggi l'articolo >> le sussurrò James con voce tesa, esortandola a distogliere lo sguardo dai corpi assassinati. <<..."Non ci può essere nulla di più sconvolgente di quanto accaduto nella tarda serata di ieri, in un tranquillo villaggio del Devon. I Mangiamorte, come ormai sono soliti farsi chiamare, hanno fatto irruzione uccidendo quasi metà della popolazione, soprattutto famiglie babbane. I pochi maghi abitanti nella zona non sono riusciti a opporre resistenza e sono stati trucidati a loro volta. Non ci sono dubbi che si tratti di un attentato, rivendicato immediatamente dalla presenza del Marchio Nero sul tetto della casa dei Macdonald, famiglia babbana senza alcun precedente...>>. Lily smise di colpo di leggere e si portò una mano sulla bocca. James si affrettò a toglierle il giornale dalle mani e la prese fra le braccia, nel mentre lei emetteva dei versi strozzati con la bocca. La famiglia di Mary...era stata uccisa. Sulle prime non ci aveva fatto caso, ma ora poteva riconoscere il piccolo portico su cui i Macdonald l'avevano accolta quando si era presentata da loro per la prima volta, qualche anno prima...d'altro canto, era stata lì anche durante le ultime vacanze estive prima del ritorno a Hogwarts...e ora di loro non restava più nulla. Il padre, la madre e il fratellino di Mary...tutti uccisi. << Devo trovare Mary >> sillabò, rivolta a James, Sirius e Marlene << Lei non sa...quando scenderà a colazione...bisogna avvertirla...>>. << Andiamo subito a cercarla >> le diede man forte Marlene. I quattro erano sul punto di alzarsi, quando su di loro piombò trafelato Remus, che pareva aver appena finito di correre. << Ragazzi...voi...voi...>>. << Calmati, Remmy, riprendi fiato >> lo esortò James, tenendolo per le spalle << Che cosa c'è? >>. << Avete visto Mary? Non la trovo da nessuna parte...>>. << Come no?! >> saltò su Lily, asciugandosi velocemente gli occhi << Era nel dormitorio finché non sono scesa, mi aveva detto che ti stava aspettando...>>. << Infatti era ciò di cui ero convinto anche io, ma, quando sono andato a prenderla, Alice ed Emmeline mi hanno informato che era già uscita...l'ho cercata dappertutto e sono preoccupato, se dovesse aver scoperto della sua famiglia...>>. << Potrebbe fare gesti azzardati >> concluse Lily per lui, torcendosi le mani. Mary era una ragazza assennata, ma chi poteva prevedere quali scherzi avrebbe giocato il dolore alla sua mente? D'altra parte, solo la sera prima era ad una festa che rideva e ballava, mentre il mattino dopo...Una giovane del sesto anno, Mary Louise Donner, era completamente impazzita non appena aveva scoperto che la madre era stata uccisa e avevano dovuto farla ricoverare d'urgenza al San Mungo perché aveva cercato di tagliarsi le vene con un fermacarte. << Lily, tu la conosci meglio di chiunque altro. Dove potrebbe essere? >>. La fanciulla si passò una mano sulla fronte, cercando di trattenere il panico. << Io...non saprei, ci sono così tanti posti...>>. << Forse dovremmo dividerci >>. << In ogni caso, sarebbe troppo tardi. Tutta la scuola sa dell'attentato...>>. << Allora dobbiamo trovarla immediatamente, prima che...>>. << Posso dirvi che non avete alcun motivo di temere per la vita della signorina Macdonald? >>. I cinque ragazzi si voltarono con aria perplessa e videro la professoressa McGranitt a poca distanza da loro, che doveva essersi allontanata dal tavolo della autorità e ora li osservava con un sorriso teso sul volto. Senza dire altro, consegnò nelle mani di Lily un foglietto di pergamena spiegazzato, sul quale erano state vergate in fretta alcune parole:
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Odi et Amo
FanfictionDue ragazzi. Semplici. Appartenenti a due mondi completamente diversi, ma con delle passioni in comune. Ecco di cosa parla questa storia. Si erano conosciuti per il volere del caso, sette anni prima, su un treno diretto a Hogwarts; uno tanto arrogan...