Affari interessanti

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Lily si diresse a buon passo verso la biblioteca, pronta ad un altro intenso pomeriggio di studio sui libri di Antiche Rune e Incantesimi. Era appena la fine di settembre, eppure il carico di lavoro dei M.A.G.O. iniziava già a farsi sentire. Non riusciva proprio a capire dove Potter e i suoi amichetti trovassero anche il tempo di divertirsi e rilassarsi, visto che più di una volta li aveva beccati nella Sala Comune ad oziare bellamente sulle comode poltrone foderate. Non solo dovevano studiare come se ci fossero gli esami tutti i giorni, ma persino le lezioni erano diventate complicate. Lei stessa capiva a stento ciò che spiegava la professoressa McGranitt e aveva anche dovuto chiederle alcune spiegazioni supplementari per riuscire a dare un senso ai suoi appunti. Le dispiaceva non avere la compagnia di Marlene al suo fianco. Di certo studiare con lei sarebbe stato meno pesante, ma era svanita prima che potesse fermarla. Chissà che cosa doveva fare di tanto urgente.                                                                                                                      Improvvisamente udì uno strano rumore, seguito subito dopo da un intenso parlottio e da interminabili scrosci di risa. Incuriosita, Lily bloccò la sua marcia e puntò lo sguardo verso le scale, per capire che cosa stesse succedendo. Una ragazzina, forse di undici o dodici anni, con occhiali sul naso e lunghe trecce, era china a terra, dove c'erano sparpagliati tutti i suoi libri e la borsa squarciata a metà. Accanto a lei alcuni Serpeverde più grandi, probabilmente i fautori dello scherzo, sghignazzavano senza posa e prendevano i libri a calci, schiacciandoli sul pavimento. Persino da lontano la giovane Evans riuscì a scorgere l'umiliazione sulle guance della povera vittima, che si nascose il visetto fra le mani.                                                      Immediatamente Lily si tirò su le maniche e gonfiò il petto, pronta ad andare in suo soccorso. Stava già elaborando mentalmente un'eccellente punizione per quei bambocci – il che comprendeva raschiare il pavimento con la lingua fino a farlo brillare – quando all'improvviso James Potter comparve trionfalmente sulla scena. Lily si fermò con uno strano sussulto, stupita di vederlo lì, poiché l'aveva seminato poco prima sulle scale, dopo una cantilena infinita di " Daaaai, Evans, esci con me!". Ma era anche curiosa di osservare quale sarebbe stata la sua reazione, così incrociò le braccia sul petto e sollevò le sopracciglia, in attesa che se la cavasse da solo. Con enorme sorpresa di tutti i presenti, e, suo malgrado, anche sua, Potter passò la sua cartella a Peter Minus, si inginocchiò a terra accanto alla ragazza e iniziò a raccoglierle i libri. Il suo gesto ebbe lo straordinario potere di zittire persino i Serpeverde, che si allontanarono furtivi, ben sapendo che non solo era molto popolare, ma anche un Caposcuola. Tuttavia lo fissarono come se avesse appena ribaltato l'ordine naturale delle cose per aiutare quella nullità. La ragazzina lanciò un sorriso furtivo a James, che le accarezzò una treccia in segno di conforto, nel mentre continuavano a raccattare i libri sparsi ovunque. L'espressione di pura incredulità dipinta sui volti di Remus e Peter non era nulla in confronto a quella sconvolta di Lily, che, non riuscendo a resistere, si avvicinò ancora di più per sentire ciò che si dicevano.                                    << Come ti chiami? >> stava domandando James alla bambina.                                                                 << Susan >> rispose flebile la ragazzina, le guance ancora rosse e gli occhi gonfi di pianto.           << Un bellissimo nome >> sorrise James << Ti va una cioccorana? >>.                                              Susan afferrò riconoscente il dolce e lo addentò. Subito un sorriso le spuntò sulle labbra e i due rimasero a chiacchierare seduti a terra per un po', come se fosse la cosa più normale del mondo. Gli studenti che transitavano nel corridoio li fissavano con aria allibita, ma nessuno, grazie all'influenza di James, osò dire loro di spostarsi. Alla fine la piccola Susan era tornata una bambina felice e Lily aveva quasi le lacrime agli occhi dalla commozione.                                            << Vieni >> le disse James ad un tratto, prendendola per mano << Andiamo dalla professoressa McGranitt. Quei cattivoni non la passeranno liscia. Le spiegherò io cos'è successo >>. Rendendosi conto appena in tempo che venivano nella sua direzione, Lily fece marcia indietro e corse a perdifiato fino alla biblioteca, terrorizzata dal fatto che James l'avesse vista, mentre lo spiava con un sorriso ebete sulla faccia. Aveva compiuto davvero un bellissimo gesto, di cui non l'avrebbe mai ritenuto capace. Quel ragazzo era incredibile. Ultimamente riusciva a sorprenderla in modi in cui non avrebbe mai immaginato. L'aveva sempre ritenuto un ragazzetto arrogante e pieno di sé, ma poi James si era proliferato in scuse, gentilezze, salvataggi e ora persino questo. Era certa che il vecchio Potter, quello che le dava la nausea, non l'avrebbe mai fatto; ma, ogni tanto, spuntava fuori dal nulla anche questo nuovo James, che la confondeva parecchio.                                                                                                                                 Quasi senza accorgersene, salutò Madama Pince con un cenno distratto della mano e andò a sedersi nel tavolo più vicino alla finestra, il suo preferito, dove, un tempo, era solita fare i compiti con Severus. Ma la sua mente era ancora troppo concentrata sull'azione senza precedenti che aveva visto fare a James. Qualcosa doveva essere cambiato, in lui. Certo, il più delle volte era sempre il solito damerino presuntuoso, che si pavoneggiava con quel suo stupido Boccino e le sue abilità nel Quidditch con le ragazze più giovani, ma, sotto sotto, anche lui era dotato di una sorta di umanità latente che lo rendeva più buono e gentile. E ancora più affascinante...                                                                                                                                                                     << Lils >> sussurrò una voce.                                                                                                                                      Lily sobbalzò e per poco non rischiò di farsi cadere l'immenso volume di Incantesimi su un piede. Quella voce. La voce che non avrebbe mai più voluto sentire chiamarla con il suo nomignolo. James svanì del tutto dalla sua mente e uno strano vuoto la invase, mentre un brivido le corse lungo la schiena.                                                                                                                      Doveva affrontarlo. Prima o poi, avrebbe dovuto farlo. James si era dimostrato maturo; anziché attaccare i Serpeverde, aveva aiutato la ragazzina. Come una vera Grifondoro, doveva essere coraggiosa come lui. Dopo un lungo sospiro, Lily si voltò e squadrò da capo a piedi il suo ex migliore amico, in piedi e con una pila di libri in mano. Avrebbe dovuto prevedere che prima o poi si sarebbero incrociati, la biblioteca era il luogo dove entrambi amavano studiare.                   << Piton >> ribatté freddamente.                                                                                                                     Severus si scostò gli unticci capelli neri come l'inchiostro dal viso e fece per accomodarsi al suo tavolo, come se fra loro non fosse cambiato nulla, ma lei ribatté, glaciale << Nessuno ti ha detto che puoi sederti qui >>.                                                                                                                                                 Offeso, lui si rimise lentamente in piedi << Da quando mi chiami Piton? >>.                                          << Da quando per te sono solo una Mezzosangue >>.                                                                                           << Pensavo...sai...>> Severus si dondolò nervosamente sulle gambe << Che tu fossi venuta qui...per fare pace, non so...>>.                                                                                                                                   << Come tutti, vengo qui per studiare. Non certo per vedere te >>.                                                            << Ah >>.                                                                                                                                                                                Lily percepì la delusione nella sua voce e per un attimo le si strinse il cuore, ma poi si impose di restare distaccata. Sev non si era occupato dei suoi sentimenti, quando l'aveva ferita e umiliata per le sue origini.                                                                                                                                                                 << Se non vuoi altro, puoi anche levarti dai piedi >>.                                                                                          Per un istante, Severus allungò una mano, come se volesse accarezzarle il volto, un gesto affettuoso che, quando erano ancora amici, era solito fare milioni di volte al giorno, quasi volesse spazzare via tutto quel ghiaccio che occupava la mente di lei. Ma, dallo sguardo d'avvertimento che Lily gli lanciò subito, lasciò perdere il tentativo, sconfitto in partenza. Cercò i suoi occhi, sperando di perdersi in quel mare verde chiaro, ma anche lì incontrò solo freddezza e avvertì il dolore propagarsi dentro di lui come una ferita inflitta da cento spade diverse.            << Ho sbagliato, Lils >> mormorò piano << Ti ho già chiesto scusa...>>.                                                     << Ma forse le scuse non bastano, non trovi? >> replicò Lily, sbattendo il libro di Incantesimi sul tavolo << Noi non siamo più niente, Sev. Non potrò mai perdonarti per quello che mi hai fatto, né ora, né mai >>.                                                                                                                                                                << Quella volta, al lago...>>.                                                                                                                                          << Solo al lago? E il primo giorno di scuola? Ormai è inutile che lo neghi, sei diventato uno di loro, un Mangiamorte. Non è così? >>.                                                                                                            Severus abbassò lo sguardo a terra, non riuscendo a sostenere quello di fuoco della ragazza.  Lily lo fissò con aria disgustata << Guardati, nemmeno cerchi di negarlo! Sei come loro, Avery, Mulciber e compagnia. Per te ormai sono solo quella schifosa Mezzosangue della Evans >>.        << Il primo giorno...>> Piton parlava così piano che Lily dovette inclinarsi verso di lui, per riuscire a comprendere che cosa dicesse << Io...sono stato costretto...Isabella stava arrivando, ci aveva visti parlare...non potevo fare altrimenti...>>.                                                                                   << Mi fa piacere che tu agisca così solo perché hai paura dei tuoi stessi "amici". Vuol dire che sei un codardo, Piton >>.                                                                                                                                                        << Vogliamo parlare dei tuoi, di "amici", allora? >> ora anche il tono di Severus si era fatto aspro, pieno di rancore << Ho notato che quel pallone gonfiato di Potter osa ancora girarti attorno...>>.                                                                                                                                                                                                Il suo disprezzo fendette l'aria come un coltello e le sue parole ebbero il potere di irritare Lily ancora di più.                                                                                                                                                                        << Almeno lui non attacca la gente innocente! Non credere che non ti abbia visto, ridevi, quando Bellatrix Black torturava quel povero ragazzino...tu ridevi! >>.                                                                    << Lily, lasciami spiegare...>>.                                                                                                                                      << Sono stufa delle tue scuse inutili. Io posso frequentare chi voglio. Non puoi più accampare alcuna pretesa, visto che non siamo più amici >>.                                                                                               << Ma è colpa di Potter se non lo siamo più! >>.                                                                                                  << Invece è solo colpa tua, Mocciosus >>.                                                                                                              Per un attimo Lily ebbe la tentazione di coprirsi la bocca con una mano, stupefatta da come quel nomignolo fastidioso che Potter e Black avevano affibbiato a Sev tanti anni prima fosse uscito proprio dalla sua bocca, ma non lo fece. Alla fine, aveva sempre incolpato James per ciò che era accaduto al lago, soltanto perché non voleva ammettere con sé stessa che, in realtà, era stato Piton a ferirla; ammetterlo avrebbe significato dimostrare che tutti i loro anni di amicizia erano stati una finzione. Aveva sempre avuto vicino uno sconosciuto.                                                    Per Piton, quel nome fu più doloroso di uno schiaffo in pieno viso << Ora parli proprio come lui >>.                                                                                                                                                                                               << E allora? >>.                                                                                                                                                                         << Fra poco diventerai anche tu una fan del club Potter, ne sono certo >>.                                          Lily avvertì il dolore nella sua voce, ma non si lasciò intenerire << Ma ti senti almeno, quando parli? Sai benissimo che detesto Potter >>.                                                                                                              << Sarà solo questione di tempo...se riesci a insultarmi come fa lui, senza provare nemmeno un briciolo di rimorso...>>.                                                                                                                                                   << Non mi sembra tu abbia provato rimorso, quando mi hai ferita >>.                                                     << Ti butterai fra le sue braccia >> continuò Severus, implacabile, come se lei non avesse parlato << Cederai al suo fascino, come una qualsiasi stupida ochetta... ma di certo io non sarò lì a consolarti, quando ti lascerà per la prossima della lista >>.                                                                           << Perché mai dovrei farmi consolare da te? >>.                                                                                                  << Perché solo l'unico che ti conosce davvero >>.                                                                                              << Smettila. Tu e io non siamo più niente. Niente >>.                                                                                     Prima che lui potesse aggiungere qualcos'altro, Lily scaraventò i suoi libri nella borsa e scappò via dalla biblioteca, piantandolo in asso. Nel mentre camminava in fretta e furia verso la Torre di Grifondoro, avvertì le lacrime bruciarle agli angoli degli occhi, ma, eroicamente, le ricacciò indietro. Come aveva detto James, Sev non si meritava che piangesse per lui. Ormai ne era più che certa: l'amicizia con Piton era finita. Non avrebbe voluto più nulla da quel nuovo Sev, poiché di quello vecchio non era rimasto nulla da salvare.

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