Non tutto il male vien per nuocere

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Il risveglio dopo quella notte così piena di emozioni fu più traumatico del solito. James si scostò le coperte di dosso e aprì le tende del suo letto a baldacchino con una smorfia dolorante. Quella notte ci erano dovuti andare giù pesante con Remus per calmarlo. Infatti la vista di una creatura umana aveva riacceso immediatamente i suoi istinti primordiali e nemmeno la presenza di altre creature animalesche quanto lui era riuscita a distrarlo dal prepotente istinto della caccia. Dunque, anche dopo che Lily aveva portato via Mary, James e Sirius avevano continuato a lottare contro di lui e solo dopo numerosi tentativi erano riusciti ad arginarlo nel passaggio segreto che portava alla Stamberga Strillante.                                                                                                 Una volta lì, Remus aveva continuato a ringhiare e non c'era stato modo di calmarlo se non continuando a morderlo e graffiarlo. Quando finalmente, verso le sei del mattino, la luna era tramontata, il loro amico si era trasformato di nuovo ed era riuscito ad addormentarsi, ignorando il dolore dei numerosi morsi e graffi che aveva su ogni parte del corpo. Allora anche gli altri tre Malandrini avevano allentato la guardia ed erano riusciti a riposare, completamente esausti. Si erano svegliati quando il sole era ormai alto, in un completo lago di sangue, sudore e peli. Senza dirsi una sola parola, i quattro si erano alzati sorreggendosi l'un l'altro e si erano diretti in Infermeria, dove Madama Chips aveva medicato le loro ferite, poi erano tornati nel dormitorio ed erano crollati di nuovo.                                                                                                              James lanciò un'occhiata alla sveglia che stava sul comodino di Peter e vide che era ora di pranzo. Per fortuna era venerdì, il che significava che avevano perso soltanto due ore inutili di Incantesimi; ma dovevano rimettersi assolutamente in sesto per quel pomeriggio, poiché li attendevano Erbologia e due pesanti ore di Trasfigurazione. La stanza in sé era un vero macello. Non avevano avuto la forza di fare alcunché se non crollare sul letto quando erano arrivati, motivo per cui a terra giacevano ancora tutti i loro vestiti insanguinati e le scarpe piene di fango. Con un sospiro profondo, James si sollevò in piedi e, ignorando le fitte al costato, si avvicinò agli amici per svegliarli. Peter e Sirius emisero gemiti di dolore e protesta, ma alla fine riuscirono ad alzarsi. L'unico che non rispose ai suoi richiami fu Remus, e gli amici si scambiarono alcuni sguardi preoccupati.                                                                                                                                                       Era normale che Lupin stesse molto male psicologicamente il giorno dopo la trasformazione, terrorizzato com'era dall'idea di aver ucciso o ferito gravemente uno di loro. Ma non appena li vedeva tutti intorno al suo letto, un po' acciaccati ma comunque sorridenti, si sentiva meglio e i suoi sensi di colpa pian piano si allontanavano, fino a svanire. Ma quella volta era diverso. Remus giaceva raggomitolato nel suo letto, le braccia strette attorno al cuscino e gli occhi cerchiati di nero, consumato dal rimorso. Aveva visto Mary a poca distanza da lui un secondo prima di trasformarsi. Aveva cercato di avvertirla, ma le parole gli erano rimaste incastrate in gola e al loro posto era uscito solo un terribile ringhio. Non si sarebbe sorpreso se ora non avesse voluto più parlargli. E come poteva? Era pericoloso, un mostro. Una volta al mese rischiava di uccidere delle persone innocenti, che erano anche i suoi migliori amici. Come avrebbe potuto guardarsi ancora allo specchio se quella notte avesse ferito seriamente uno di loro? O...se avesse morso Mary?                                                                                                                                  << Remmy >> lo chiamò dolcemente James, scostandogli le coperte dal viso.                                    << Vattene >> borbottò Lupin con la voce roca << Sono un mostro >>.                                                      << Guardaci, Lunastorta >> Sirius indossò in fretta una maglietta per nascondergli le ferite che aveva sull'addome, poi obbligò Remus a voltarsi << Siamo qui e stiamo bene. Non è successo nulla di grave. Come al solito, i tuoi morsi non sono niente contro la squadra Potter&Black >>. << Mary...>>.                                                                                                                                                                         << Anche Mary sta benissimo, sarà solo un po' sconvolta, ma...>>.                                                               << Voi non capite >> ringhiò Remus, con la voce piena di dolore e disgusto verso se stesso << Io stavo iniziando ad amarla, tenevo molto a lei...finché non ha visto che cosa sono. Ora non vorrà più rivolgermi la parola nel timore di venire sbranata >>.                                                                               << Non dire sciocchezze. Ascoltami >> James si inclinò verso di lui e lo prese per le spalle << Mary non è una stupida. Come tanto tempo fa Lily ha accettato la tua natura, così farà anche lei. Non mi sembra che la Evans ti abbia respinto, no? Sei forse il suo migliore amico >>.              Nonostante tutte le loro obiezioni, Remus continuò a ribadire di essere un mostro, un essere che andava solamente chiuso in una gabbia da seppellire nel profondo della terra. Accettò di alzarsi e vestirsi e niente di quello che gli dissero James, Sirius e Peter riuscì a tirargli su il morale.                                                                                                                                                                                    Non appena scesero le scale per andare nella Sala Comune, i quattro incrociarono Lily, che era tornata un attimo indietro a recuperare i libri per la lezione del pomeriggio.                                        << Remus! >>.                                                                                                                                                                     Quando lo riconobbe, la fanciulla lasciò perdere i suoi appunti e corse verso di lui, stringendolo forte fra le braccia. Remus si lasciò andare contro di lei, aspirando il suo profumo così familiare, e quell'abbraccio gli riscaldò un po' il cuore. Si lasciò sfuggire un leggero singhiozzo e cercò di mascherarlo con un colpo di tosse, ma Lily se ne accorse.                                                                              << Come stai? >> gli sussurrò piano. << Mi dispiace, Lily, mi dispiace così tanto...io non volevo...non volevo che mi vedeste...ho perso il controllo...>>.                                                                                        << Shss >> Lily lo guardò negli occhi e gli posò un dito sulle labbra << Va tutto bene, nessuno si è fatto male. Non è colpa tua. So che non puoi controllarlo >>.                                                                            << Ci sono persone che riescono a farti sentire meglio solo con qualche parola. Ecco, tu sei una di quelle, Lily. Grazie >>.                                                                                                                                                 << Non ho fatto nulla, Remus >>. << Dov'è Mary? Adesso ha paura di me, non è così? >>.               << Niente affatto! Ora è a letto che dorme. Ieri sera era un po' sconvolta, così oggi le ho consigliato di riposarsi. Ma sono certa che non ti odia, anzi >>.                                                                    << Visto, Lunastorta? >> si intromise Sirius << Proprio come avevamo detto noi >>.                   Remus tirò su col naso e cercò di darsi un contegno << Sono...sono felice di questo. Vitious ha detto qualcosa sulla nostra assenza? >>.                                                                                                                   << Ma certo che no >>.                                                                                                                                                     << Io ho una fame da lupi >> squittì Peter in quel momento, poi arrossì, rendendosi conto della sua gaffe << Oh, scusami, Remmy, non intendevo...va beh, hai capito. Non riesco a pensare quando ho fame >>.                                                                                                                                                       Lupin scoppiò a ridere e gli arruffò i capelli biondicci << Tranquillo, Coda. Dai, ti accompagno in Sala Grande >>.                                                                                                                                                                    << Ottima idea, vengo anch'io...>> all'improvviso, Felpato si picchiò una mano sulla fronte << Merda! Mi sono dimenticato della biblioteca...>> e, prima che qualcuno potesse chiedergli che cosa intendeva, schizzò via come un razzo, diretto al suo appuntamento.                                              << Allora, Evans >> commentò James, quando i suoi tre amici ebbero lasciato la Sala Comune << A quanto pare ci ritroviamo soli. Di nuovo >>.                                                                                                        << Veramente io sto andando ad Erbologia. Comunque, Potter, volevo dirti una cosa...>>.              << Sono tutto orecchie, mia cara >>.                                                                                                                        Lily lo guardò negli occhi << Volevo dirti che sono rimasta molto colpita da quello che avete fatto e che fate per Remus. Non avrei mai pensato che per amicizia si potesse compiere un gesto simile, siete molto coraggiosi. Da quanto tempo siete Animagi? >>.                                                         James si grattò la nuca << Mmm, vediamo...abbiamo iniziato a progettare la cosa non appena abbiamo saputo di Remus al secondo anno, ma ci sono voluti poi altri tre anni per riuscire a completare l'incantesimo >>.                                                                                                                                        << Credo sia uno dei più complessi nella storia della magia...ammirevole, davvero. E in questo modo aiutate Remus? >>.                                                                                                                                                << Quando i lupi mannari non hanno intorno umani da mordere, la loro trasformazione è molto più dolorosa, poiché tendono a mordere e graffiare loro stessi. Quindi, siccome non possiamo far compagnia a Remus da umani....beh, abbiamo scelto di farlo da animali. Sotto il nostro influsso, diventa meno pericoloso. Il suo corpo rimane comunque quello di un lupo, ma la sua mente lo è molto meno in nostra presenza e riesce a mitigare i suoi istinti famelici >>.                    << In ogni caso, voglio che sappiate che il vostro segreto è al sicuro. Mary non dirà mai nulla e io, beh...farei di tutto per Remus e se questo serve a farlo stare bene...>>.                                                  << Ti ringrazio, Lily >>.                                                                                                                                                     La giovane Evans sussultò quando lo sentì chiamarla per nome, ma decise di non farci caso. Raccolse la sua borsa con i libri da terra e si diede una scrollata ai capelli.                                            << Buona giornata, Potter >>.                                                                                                                                        << A dopo, Evans >>.                                                                                                                                                   James la salutò con un sorriso che lei non poté fare a meno di ricambiare. Una volta uscita dal buco del ritratto, si batté una mano sulla fronte e si diede della stupida per essersi lasciata condizionare. Di nuovo

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