Contro i corvi

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Con l'arrivo di novembre, la rivalità fra le diverse Case si fece ancora più agguerrita. Non a caso ci si trovava proprio in prossimità della prima partita del campionato, Grifondoro contro Serpeverde, e la tensione aveva raggiunto livelli altissimi. Gli stessi Malandrini avevano dovuto guardarsi le spalle da diversi attacchi celati da parte di Avery, Mulciber e Piton, ma avevano contrattaccato con onore. Inoltre, Remus aveva avvisato Mary di restare sempre in compagnia di Emmeline, prima che qualcuno avesse cercato di sabotarla.                                                                   La settimana prima della partita, James aumentò gli allenamenti a tutti i giorni, in modo da non dover pensare troppo alla sua situazione. La sua sceneggiata ai Tre Manici di Scopa era stata eccezionale, ma purtroppo non aveva ottenuto l'effetto che aveva sperato: la Evans non gli aveva più voluto rivolgere la parola e James l'aveva vista spesso nei corridoi in compagnia di Marlene e David. Era stato tentato di spillare ad Alice qualche informazione in più, ma si era trattenuto, rendendosi conto di quanto si stesse rendendo ridicolo. Doveva metterselo bene in testa: Lily Evans non sarebbe mai stata sua.                                                                                       Fortunatamente nemmeno Sirius se la cavava granché con le cose sentimentali, nonostante continuasse a frequentare un numero spropositato di ragazze. Quello messo meglio sembrava essere Remus: il suo appuntamento con Mary era andato alla grande, si erano trovati molto in sintonia e avevano discusso di molti argomenti che affascinavano entrambi, eppure ancora cercavano di ripararsi dietro i muri dell'amicizia, senza voler ammettere che si piacevano. I due furono osservati costantemente dagli amici nei giorni che seguirono, ma Remus e Mary non sembravano diversi dal solito, a parte per il fatto che ora si cercavano spesso e passavano molto tempo insieme. Bisognava solo aspettare di vedere che cosa sarebbe accaduto nella penombra ad uno dei festini di Lumacorno, sotto l'influsso della Burrobirra.                                                            Nel frattempo, il Capitano dei Grifondoro aveva preoccupazioni più pressanti. Il tempo era peggiorato costantemente con l'avvicinarsi della prima partita di Quidditch, tuttavia James esortò la sua squadra ad allenarsi duramente, più deciso che mai a trionfare contro le serpi. Non aveva alcun motivo di rimpiangere le decisioni prese durante le selezioni, quando studiava i suoi compagni volare durante gli allenamenti: Emmeline e Hamilton funzionavano bene con Sirius, i due Battitori, Coote e Stone, sembravano nati per respingere Bolidi e Frank diventava un Portiere sempre più bravo, a parte quando si lasciava prendere dal panico.                                      Il tutto degenerò esattamente il giorno prima della partita, quando Madama Bumb volle che le due squadre sfidanti, Grifondoro e Serpeverde, si allenassero in due zone separate del campo, ma comunque insieme. James cercò di obiettare a quella decisione, ma non ci fu nulla da fare, così poté solo esortare la sua squadra a non lasciarsi distrarre dalle provocazioni dei Serpeverde.                                                                                                                                                                 Proprio in quel momento i Serpeverde iniziarono ad allargarsi, espandendosi anche nella loro metà di campo. James, indignato, scese in picchiata e, furioso, atterrò più bruscamente del dovuto, schizzando di fango le tute della squadra nemica. I suoi lo seguirono immediatamente e Sirius lo affiancò, nel mentre si avvicinavano a braccia conserte.                                                                << Oh, ma guarda >> commentò ironicamente Rodolphus, a sua volta spalleggiato dai suoi compagni << Potter e Black, la magica coppietta >>.                                                                                        << Lestrange! >> gridò James al Capitano dei Serpeverde << Questa è la nostra metà di allenamento. Già mi scoccia il fatto che ci siate anche voi...esseri, ma gradirei non essere disturbato. Ora fuori dai piedi! >>.                                                                                                                              << C'è spazio a volontà per tutti, Potter >>.                                                                                                           << Allora resta nella tua dannata metà >>.                                                                                                              << Dobbiamo allenare il nostro nuovo Cercatore >>.                                                                                         Gli occhi di James si ridussero a due fessure piccolissime. Non se l'era aspettato. Il Cercatore degli anni precedenti era sempre stato una schifezza in confronto a lui, motivo per cui non aveva mai avuto motivo di temere le partite contro i Serpeverde. Ma ora le cose stavano per farsi più interessanti.                                                                                                                                                        << Avete un nuovo Cercatore? E chi sarebbe? >>.                                                                                Improvvisamente, celato fino a quel momento dietro le spalle larghe dei suoi possenti compagni di squadra, si palesò davanti a lui un ragazzo alto quanto Sirius, con gli stessi capelli neri e gli occhi grigi, ma la bocca piegata in una smorfia gongolante. Gli occhi di James saettarono rapidissimi verso Felpato, che aveva stretto le nocche attorno alla sua scopa fino a farle diventare bianche. Quello rappresentava un vero problema. Di sicuro Lestrange l'aveva fatto apposta, ben sapendo l'effetto che Regulus Black aveva sul fratello maggiore.                        << Sorpreso, Potter? >> gli fece il verso Rodolphus.                                                                                           << Non sapevo che Regulus sapesse giocare a Quidditch >>.                                                                         << Solo perché sei amico di quel traditore di mio fratello, non significa che tu debba sapere tutto di me, Potter >> ringhiò malevolo Regulus, gettando a malapena un'occhiata in direzione di Sirius << E non chiamarmi per nome. Lo insudici >>.                                                                                     << Tu sei il figlio dei Black? >> gli domandò Emmeline, sollevando le sopracciglia con aria disgustata.                                                                                                                                                                            << Strano che tu osi nominare il padre di Regulus, Vance >> disse Rodolphus, mentre gli altri sorridevano ancora più apertamente << Non è degno delle tue belle labbra. Oltretutto, ha donato a tutti noi una scopa ultimo modello. Con le vostre potrete anche spazzarci un campo >>.                                                                                                                                                                                              Ad un tratto accorsero anche altri spettatori sulla scena. Le amiche di Emmeline, fra cui Lily, entrarono precipitosamente nel campo e si avvicinarono alle due squadre schierate l'una di fronte all'altra.                                                                                                                                                                    << Che succede? >> domandò Alice, raggiungendo Frank << Perché non giocate? >>.                       << Quello non è tuo fratello, Sirius? >> domandò Mary, prima che Remus potesse fermarla.         << No che non lo è >> ribatté aspramente Sirius << Mio fratello è qui accanto a me e si chiama James >>.                                                                                                                                                                                   << Beh >> intervenne improvvisamente Lily a voce alta, tanto che tutti si girarono a guardarla << Almeno nessuno dei Grifondoro ha dovuto pagare per entrare in squadra. Loro sono stati scelti per il loro talento >>.                                                                                                                                                      Sulle prime, nessuno dei Serpeverde seppe cosa ribattere e James avvertì il cuore riempirsi d'orgoglio. Lily li aveva stesi. La sua Lily, così acida, sagace e brillante...                                              Poi Regulus fece un passo avanti << Nessuno ha chiesto il tuo parere, sudicia Mezzosangue >>. James non si rese neanche conto di essere scattato improvvisamente in avanti, ma Remus, Peter e il resto della squadra lo fermarono appena in tempo, stringendogli le braccia dietro la schiena, affinché non potesse fare più alcun movimento. Ma nessuno aveva pensato a bloccare Sirius.                                                                                                                                                                                        << Regulus >> Felpato pronunciò il nome del fratello con una calma raggelante << Questo non avresti dovuto dirlo >>.                                                                                                                                            Subito dopo si avventò su di lui con una mossa repentina, schiacciandolo a terra con il suo peso. Regulus si divincolò e se lo scostò di dosso con un calcio, ma il fratello lo riafferrò e iniziò a tempestargli il viso di pugni, in un furioso accesso d'ira.                                                                                << Perché? >> gli urlò, cercando di trattenere le lacrime agli occhi << Perché sei diventato così, Reg? Perché? Dov'è finito quel bambino che giocava al mio fianco? Dov'è? >>.                                    << Sono cresciuto >> biascicò Regulus, con il sangue che gli colava dal labbro << E ho capito cosa è meglio per me >>.                                                                                                                                                 << E Voldemort sarebbe meglio? Entrare a far parte dei Mangiamorte sarebbe il meglio per te? >>.                                                                                                                                                                                              << Tu non capisci. Finché continuerai a frequentare la feccia...>>.                                                               Sirius si bloccò di colpo, scostandosi i capelli dagli occhi << Vi credete davvero così superiori? >>.                                                                                                                                                                                              << Certo. Anche tu avresti potuto esserlo, fratello. Noi siamo il futuro. L'Oscuro Signore governerà il mondo. Io mi sono solo ritagliato un posto al suo fianco >>.                                                << Ma ti senti almeno, quando parli? >>.                                                                                                                 << Tu, caro fratello, non mi ascolti >>.                                                                                                                       La piccola folla attorno a loro, composta dalle due squadre e da alcuni spettatori, stava radunata alle loro spalle senza fare nulla, le orecchie ben tese all'ascolto di quel dialogo acceso. James fece per intervenire, ma Lupin lo bloccò: Sirius e Regulus non si parlavano da due anni e forse quella sarebbe stata l'ultima occasione che avrebbero avuto, sebbene si stessero rotolando nel fango come animali. Sconvolto dalle parole del fratello, Sirius lo afferrò per le spalle e lo tirò in piedi. Il labbro di Regulus sanguinava e l'altro Black era convinto di essersi slogato il polso, ma nessuno dei due aveva intenzione di cedere.                                                                   << Reg >> il suono di quel nome tanto familiare gli risultò strano, pronunciato dalla sua voce << Sei ancora in tempo per salvarti >>.                                                                                                                All'improvviso il fratello lo afferrò per il collo e lo trascinò vicino a sé, sibilandogli all'orecchio come un serpente << Credi che io abbia scelta? Non possiamo giocare ai ribelli tutti e due. Quando mi hai abbandonato...>>.                                                                                                                              << Che cosa? >> ruggì Sirius, sconvolto << Sei stato tu a...>>.                                                                   Regulus gli fece cenno di abbassare la voce, perché Rodolphus si stava avvicinando << Io ti ho salvato, Sir. Il mio destino ormai è segnato, ma tu hai ancora una possibilità. Fuggi, scappa, prima che ti uccidano >>.                                                                                                                                             Poi, prima che Sirius avesse anche solo il tempo di reagire alle sue parole, il fratellino lo afferrò per la testa e gli diede un calcio nello stomaco. Felpato si piegò in due dal dolore e Regulus iniziò a tempestarlo di calci e pugni. Se fosse stato fresco e nel pieno delle sue capacità mentali, Sirius non dubitava affatto che sarebbe riuscito a difendersi. Ma le strane parole del fratello lo avevano lasciato inebetito, tanto che si rannicchiò su sé stesso, senza reagire.                                   << Ma andiamo >> lo sbeffeggiò Avery, ridacchiando << Tutto qui quello che sa fare Sirius Black? Qualche pugno da donnicciola? >>.                                                                                                                        Una nuova ondata di furia improvvisa si impossessò di lui, accecandogli tutti i sensi. Si sollevò in piedi con rinnovata energia e fronteggiò il fratello, che lo fissava con la bocca piena di sangue, poi lo bersagliò di pugni, con tutta la potenza di cui era capace. James e Peter intervennero immediatamente per trattenerlo, seguiti dagli schiamazzi eccitati della piccola folla, ma Sirius riuscì comunque a spintonare violentemente Regulus, che incespicò nei suoi stessi piedi e volò a terra, nel fango. Nell'esatto momento in cui il suo corpo toccò il suolo, lanciò un grido lancinante, che fece rinsavire Sirius. Si divincolò dalla presa degli amici e si precipitò dal fratello, che gemeva a terra come un moribondo.                                                                                               << Reg? Cosa ti sei fatto? Dove ti fa male? >>.                                                                                                        << Il braccio...>> piagnucolò Regulus << Credo sia rotto...>>.                                                                         A Sirius bastò una rapida occhiata per vedere che non era così, ma Rodolphus lo scostò via con violenza dal corpo del fratello e tastò personalmente il braccio in questione.                                      << La pagherai, Black >> ringhiò Lestrange, poi fece cenno ad Avery e Mulciber di sollevare Regulus e portarlo in infermeria, mentre anche tutto il resto della squadra li seguiva.               Sirius rimase inchiodato a terra, lo sguardo fisso sul fratello che veniva portato via, ancora sconvolto da ciò che gli aveva detto. Sentì vagamente l'ordine di James di tornare allo spogliatoio, poi avvertì due paia di braccia che lo sollevavano da terra e constatò che si trattava di Remus e Peter, i suoi fidati amici.                                                                                                                        Ben presto sul campo da Quidditch non rimase più nessuno, eccetto una persona, che fino a quel momento era rimasta semi nascosta fra gli spalti, ma che comunque aveva visto tutto. Marlene si passò una mano sulla fronte, il cuore che batteva furiosamente. Non aveva mai visto Sirius in quello stato. Il solo ripensare allo sguardo carico di dolore e rimpianto che aveva lanciato a suo fratello, nel mentre veniva portato via, le faceva stringere il cuore. C'era solo una cosa che poteva fare per aiutarlo, qualcosa di cui, ne era certa, in quel momento Sirius Black aveva assolutamente bisogno. Con un lungo sospiro, scese dai gradini e si avviò verso lo spogliatoio di Grifondoro.

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