Connor~Oc {1}

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Il tenente Hank, sempre affiancato dal suo fedele amico Connor, un androide ormai divenuto deviante, svolgeva tranquillamente il suo lavoro al dipartimento di polizia. Nonostante la rivoluzione androide fosse stata del tutto estirpata e i devianti ora fossero liberi,continuavano a presentarsi casi di omicidio in cui erano coinvolti gli androidi. Anche se in parte la cosa succedeva raramente, protagonisti di questi omicidi potevano solo che essere gli ultimi androidi rilasciati dalla CyberLife in attesa di diventare completamente liberi, accettando la loro devianza e vivendo in pace con gli umani. Era un nuovo giorno per i due, nuovo caso di omicidio, ma non solo, sarà lì che tutto cambierà.

Fowler aveva deciso che per quel lunedì Hank avrebbe avuto la giornata libera per rimettersi in sesto dopo l'ultimo intervento della polizia in un furto da parte di un gruppo di ragazzi abbastanza giovani. Nonostante l'uomo avesse espressamente chiesto se anche Connor potesse avere la giornata libera e dopo una risposta affermativa, l'androide rimaneva contrariato all'idea per continuare il lavoro iniziato al dipartimento della polizia. Nonostante fosse un deviante, quei suoi aspetti da perfetta macchina obbediente gli erano rimasti, come delle cicatrici che nel tempo rimangono e prendono parte nella vita di ogni individuo. Erano le sette di mattina, un tempo perfetto per una passeggiata, Detroit splendeva rispecchiando i luminosi raggi del sole, lasciando un cielo privo di nuvole e colorato in modo omogeneo da un chiaro celeste. Connor si avviò nella camera di Hank per svegliarlo e una volta dentro spalancò le tende, lasciando che l'immensa luce illuminasse l'intera stanza e il volto di Hank. <Ahh, Connor!> Affermò quest'ultimo facendosi ombra con la propria mano. Era solito Connor svegliare il tenente in questo modo e ogni tanto si beccava una smorfia di rabbia dall'uomo intento ogni volta a soffrire a causa della luce. <Ho avvertito il dipartimento che mi ci sarei recato più tardi, così avrei avuto la possibilità di svegliarti Hank> affermò mite l'androide, sapendo che probabilmente il tenente avrebbe preferito che egli non l'avesse svegliato. <Capisco i tuoi doveri Connor... Ma non pensi che sarebbe ora di riposarti un po'? Non fai altro che lavorare e lavorare> <Non ce n'è bisogno, Hank, preferisco terminare ciò che ho iniziato e poi potrò dedicarmi al riposo> <Ah, ci rinuncio, fai come vuoi> Dopodiché Hank si alzò intento a recarsi in bagno per darsi una sistemata e per vestirsi. Nel mentre Connor uscì dalla camera socchiudendo la porta intento poi a recarsi al dipartimento, quando improvvisamente Hank lo fermò poggiando la sua mano sulla sua spalla. <Lo so ne abbiamo già parlato... Ma non credi... Cioè... Il tuo LED... Ecco perché non lo rimuovi? Ormai non ne hai più bisogno! Andiamo Connor!> <Capisco la tua attenzione verso il mio led Hank, ma preferirei non rimuoverlo, lo considero parte del mio lato androide anche se vorrei avere atteggiamenti più umani> <Va bene,come vuoi>. Successivamente Hank lasciò ricadere la sua mano lungo il fianco, salutando con un cenno di voce Connor che poco dopo uscì di casa. Aveva provato in tutti i modi a far rimuovere all'androide il led, ma non era riuscito nel suo intento, sempre ottenendo un risultato del tutto senza successo. L'ora di pranzo si faceva spazio tra i numerosi pensieri di Hank quando arrivo' una telefonata dal dipartimento: <Pronto?> <Sono io Hank> dall'altro capo del telefono era possibile ascoltare la voce di Connor che sembrava mostrare un pizzico di agitazione. <Tenente deve subito presentarsi qui, erano mesi che non si presentava un caso del genere, ma a quanto pare abbiamo di nuovo a che fare con un caso di omicidio in cui sarebbe coinvolto un deviante. Le informazioni reperite non sono sufficienti però per definire a pieno il caso e quindi se ci sono altri feriti o morti oltre la vittima. So che questa è la sua giornata libera ma si tratta di un'emergenza!> Senza aprire bocca dando una risposta a Connor, con un gesto veloce Hank chiuse il telefono e si preparò per recarsi nel luogo indicato da Connor poco dopo aver informato l'uomo del caso di omicidio. Arrivò sul posto qualche minuto più tardi e fu informato della situazione da Connor stesso. <Il deviante, se tu te lo stia chiedendo, si è presentato fuori dall'abitazione appena dopo il nostro arrivo e si è personalmente consegnato alla polizia senza proferire parola. L'androide non sembrava essere mal ridotto e non presentava ferite del tutto gravi, probabilmente le ultime incise si trattano di quelle inflisse dalla vittima nel tentativo di difendersi. Un uomo sulla cinquantina aveva acquistato l'androide circa un anno fa e all'inizio non sembrava mostrare chiari segni di devianza o altri tipi di difetti. Per delle questioni ancora sconosciute non siamo a conoscenza del movente della sua azione. Finché non ispezioneremo l'abitazione non scopriremo se sono stati involti altri feriti o se scopriremo qualcos'altro sul caso> Con un cenno del capo, in chiaro segno che Hank avesse capito come agire, i due insieme entrarono ed iniziarono a classificare i vari indizi presenti all'interno della casa, tra cui la vittima e l'arma utilizzata per la sua uccisione. <Tenente venga subito qui!> L'urlo di Connor allarmo' immediatamente Hank che si recò nell'altra stanza dove proveniva la voce dell'androide. <Che sta succeden... Ho capito> <Si tratta di sangue umano ed è anche fresco, il che significa... > <Che il deviante ha ferito qualcun'altro> <Le tracce di sangue si propagano verso il piano di sopra. Se la persona ferita è ancora viva dobbiamo soccorerla al più presto! Ogni minuto è prezioso, se ha riportato dei traumi e sta perdendo molto sangue, dobbiamo sfruttare ogni secondo!> Senza indulgiare oltre Connor ed Hank si recarono al piano superiore, dove non si aspettarono di vedere ciò che stavano vedendo.

~Detroit Become Human_One-Shots~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora