9 - Maestro Fu (2)

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Rena Rouge atterrò poco distante dal Collége Francois Dupioint, incerta sul da farsi. Tutte le volte che Ladybug aveva avuto bisogno del suo aiuto le aveva consegnato il Miraculous della volpe personalmente, c'era sempre stato un pericolo imminente al termine del quale era tornata a riprenderselo, per questo ora si trovava totalmente spiazzata. Papillon era in prigione, aveva presunto che il suo Miraculous ora fosse al sicuro nelle mani di chiunque avesse il compito di custodire i Kwami e tutto il resto, ma se non fosse stato così e ora fosse stato qualcun altro a vestire i panni della farfalla? Se ci fosse stato un Akuma che lei non era ancora riuscita a trovare e per questo Ladybug e Chat Noir ora avevano bisogno del suo aiuto?

Portò il flauto alle labbra, chiedendosi se fosse il caso di materializzare un qualche messaggio nel cielo che potesse richiamare i due e permettere loro di trovarla. Magari una sorta di Batsegnale avrebbe potuto aiutarla, ma avrebbe anche rischiato di attirare su di lei l'attenzione di potenziali nemici.

Mentre i suoi pensieri correvano a briglia sciolta, una figura ammantata di verde entrò nel suo campo visivo. Correva verso la Torre Eiffel, non sembrava averla vista e accanto ad essa non riuscì a scorgere nessun supereroe.

Deve essere lui, si disse, partendo all'inseguimento.

Lui sembrava distratto, forse troppo preso dalla sua maligna missione per accorgersi di lei, tanto che riuscì ad avvicinarsi al punto che avrebbe potuto afferrarlo e stenderlo senza problemi. Così fece, afferrandolo alle spalle – ignorando il suo rantolo di sorpresa – e spingendolo a terra con una ginocchiata al fianco. Ruotò su sé stessa e si rimise in piedi, strinse i pugni e divaricò le gambe, aspettando una reazione che non arrivò. Il ragazzo rimase steso per terra, gli occhi sgranati puntati contro di lei.

«Ragazzi! Che colpo tremendo!» esclamò.

Rena Rouge inclinò il capo, confusa, ma ondeggiò sulle ginocchia ben decisa a non mostrarsi esitante. «Alzati, chiunque tu sia, e dimmi cosa hai fatto a Ladybug e Chat Noir!»

Il ragazzo parve non capire, si mise a sedere e strofinò la mano sul punto su cui l'aveva colpito. «Si può sapere di cosa diavolo stai parlando?» le domandò.

«Sveglia!» fece Rena Rouge «I due supereroi di Parigi, i nostri grandi paladini!»

«So chi sono.» la interruppe lui. «Queen Bee mi ha dato il Miraculous per aiutare Ladybug fino a quando Chat Noir starà meglio.»

Rena Rouge si mise ritta sul posto e premette le braccia contro il proprio fianco; nessuno le aveva detto nulla al riguardo, nessuno si era preoccupato di farle sapere che c'era un nuovo eroe in città; era stato davvero poco carino, nei suoi confronti.

«Spiega.» ordinò indispettita.

L'altro eroe si rimise in piedi e si fermò davanti a lei, in bilico sul bordo del tetto piatto. «Chat Noir ha qualche problema, non so quale, e Queen Bee si sta occupando di lui.» spiegò. «Intanto io faccio da spalla a Ladybug mentre anche lei cerca di capire cosa sia successo.»

Rena Rouge sbuffò, pensando che quel tizio già non le piaceva, pronto com'era a fare di tutto per entrare nelle grazie di Ladybug. «Sono io la spalla, qui. Tu sei solo un novellino.»

Il ragazzo non sembrò prendersela più di tanto. «Ha due spalle, possiamo aiutarla entrambi.» disse.

Ma questo a Rena Rouge non importava, si domandò cosa avesse fatto lui per essere scelto, perché fin da subito gli avessero dato il Miraculous con tutte le intenzioni – almeno da quello che sembrava – di lasciarglielo a tempo indeterminato mentre a lei non era mai stato concesso.

«Ascolta, non mi importa se ti dà fastidio o se ti senti minacciata.» le disse il ragazzo. «Sono qui solo per aiutare e per cercare il mio amico, ok?» le disse.

L'ombra del gatto - INCOMPIUTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora