38. Errori di calcolo

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Sabato
Fermai il passo e mi dovetti appoggiare al muro affianco per non barcollare. Mi portai di conseguenza una mano alla testa e sbattei velocemente le palpebre, finché la sensazione non scomparve del tutto. Levai la mano dal muro e, come se nulla fosse stato, ripresi a camminare con quel leggero mal di testa che mi accompagnava dalla prima mattina.
Quello avuto prima invece, era già il secondo capogiro di quella giornata, dovuto probabilmente allo stress degli ultimi giorni. Infatti, era ormai da quattro giorni che non parlavo con Levi e, in più, lo studio mi stava occupando molto tempo. Almeno il sabato mattina potevo stare leggermente più tranquilla.
Mandai un messaggio a Mikasa, dicendole che stavo arrivando. Vidi così che un paio di minuti prima avevo ricevuto anche un messaggio da Petra.

"Sta sera ci sei?"

Capii che era per la video chiamata con Adrien e risposi di sì, ringraziandola dopo per la chiamata di mercoledì sera.

-Fammelo dire: è stato uno stronzo.- Rispose la ramata dall'altro capo del telefono, mentre io giochicchiavo con il cordino dei miei pantaloni.
Dopo averne parlato con Adrien lo stesso pomeriggio, avevo deciso di parlarne anche con Petra, siccome con mio fratello e i miei due amici era fuori discussione.
-Adrien come ha reagito?-
-Quando gli ho detto che Levi era geloso di lui, inizialmente si era messo a ridere. Però quando ho aggiunto che abbiamo litigato anche per quello e delle parole che mi ha rivolto alla fine, è tornato serio e pure lui gli ha dato dello stronzo...-
-Perché è così. Dovrebbe sapere quanto ci sei stata male e quanto tuttora ci stai male per aver fatto la prostituta. Non gliela puoi far passare liscia così facilmente e perdonarlo come se nulla fosse.- Continuò, calmando il tono della voce mano a mano che andava avanti. -Devi aspettare che lui venga da te e chiederti scusa, capito?-
Annuii flebilmente e ci salutammo, chiudendo la chiamata.

In quel momento mi arrivò un altro messaggio privato anche su instagram ed entrai velocemente nell'app.

"Tra un'ora ci vediamo al bar della scorsa volta, va bene?"

Arrivai davanti alle porte a vetri di quello stesso bar e mi fermai. Rimasi a fissare a lungo il messaggio, essendomi dimenticata di cosa mi ero detta con Naomi giusto il pomeriggio prima.
Mi aveva chiesto di vedermi ed io non ero riuscita a dirle di no, siccome giovedì mi aveva chiamata per sapere come stavo e come stavano andando le cose con Levi dal nostro ultimo incontro e, dopo averle detto che non riuscivo a capire un concetto di matematica, era stata così gentile da spiegarmelo. Per quanto riguardava la mia salute e Levi, avevo tagliato corto dicendo che ci eravamo solo un po' allontanati. E nonostante non volessi parlarne, lei si era dimostrata molto comprensiva e disponibile nel caso avessi voluto in futuro.

Rimasi allora con le dita immobili sulla tastiera, per poi risponderle che mi andava bene, ed entrai infine al bar.

-Perché diavolo sei rimasta ferma davanti alle porte a fissare il cellulare?-

-Stavo finendo di leggere una cosa.- Risposi velocemente al castano.

-È per questo che non hai fatto la strada fino al bar con noi?- Chiese a quel punto Mikasa, rimanendo imperturbabile nel volto.

Prima che potessi dare altre scuse, arrivò Armin con un vassoio su cui c'erano due tazzine da caffè, un cappuccino e un tè nero. Posò tutto sul tavolo e, dopo averlo ringraziato, andò a posare il vassoio sul bancone e venne a sedersi al tavolo con noi.

-Sei sicuro che non sia Isabel a darti il cambio?-

-Sicuro, tra qualche minuto arriverà Connie. Isabel è stata qui ieri. Perché continui a chiedermelo?-

-È forse successo qualcosa?-

-No, Mikasa. Non è successo niente. Era solo perché è da un po' che non la vedo.- Mentii, prendendo una bustina di zucchero da mettere nel mio tè.

𝐉𝐮𝐬𝐭 𝐒𝐞𝐱... 𝐎𝐫 𝐌𝐨𝐫𝐞? «Levi x Reader»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora