20. Rifiuto

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[T/n]'s pov. Pomeriggio del 6 gennaio
-Mamma, io vado!- Urlai sul ciglio della porta, dopo aver preso il biglietto del bus.

-Prenditi le chiavi.- Gridò mia madre a sua volta. -Tra poco devo accompagnare tuo padre ad una visita medica!-

Annuii prendendo le chiavi, me le misi in tasca e aprii la porta.

-Sta attenta.- Mi disse mio padre, scendendo le scale.

-Certo.- Alzai gli occhi al cielo. -Ci vediamo più tardi.-

Lo salutai dandogli un bacio sulla guancia ed uscii di casa.

Presi il bus e dopo un quarto d'ora arrivai a Trost. Feci una breve passeggiata, alle volte fermandomi per vedere le vetrine dei negozi.
Mi fermai davanti ad una porta a vetri che spinsi con forza, provocando un tintinnio del campanello posto in alto.

-[T/n]!- Mi sorrise Connie, mentre preparava un cappuccino.

Lo salutai con un piccolo sorriso e mi sedetti su uno degli sgabelli davanti al bancone.

-Cosa prendi?-

-Un semplice caffè macchiato andrà benissimo, grazie.-

Mentre Connie finiva di preparare il caffè, dal retro uscì Armin, seguito da una ragazza bassina, coi capelli rossi legati in due codini e grandi occhi verdi.

-Non mi hai detto che saresti venuta.- Mi guardò lui.

-Ho pensato di farci un salto solo un attimo.- Feci spallucce.

-Ah, lei è Isabel, la nuova barista. Isabel, lei è [T/n], mia sorella.-

Io rimasi un attimo a domandarmi "perché Armin non mi aveva detto che si era liberato un posto?", quando poi mi ricordai che avevo detto a tutti di lavorare in discoteca.

Nel mentre, la ragazza dai capelli rossi si avvicinò a me e le si illuminarono gli occhi. -Aw! Armin, mi avevi detto che era bella, ma non pensavo così tanto!-

A giudicare dall'aspetto, sembrava più piccola di me. Ma quando spostai gli occhi su mio fratello, lui mimò con la bocca "quasi venti".

Come non detto.

-Tu hai diciotto anni, vero?-

-Sì... Quest'anno diciannove.- Risposi, non capendo dove volesse andare a parare.

-E sei fidanzata?- Chiese ancora, avvicinandosi sempre di più al mio viso.

-Ehm...no.- Dissi, alzando un sopracciglio perplessa.

-Favoloso!- Squittì. -Allora ti presento mio fratello!-

-Aspetta! Cosa?- Chiesi, ancora più perplessa di prima.

-Continua a dire non voler una ragazza, ma è solo perché non ha trovato quella giusta secondo me. Nega anche il fatto di essere asessuale, quindi è semplicemente una questione di conoscenze sbagliate! Per esempio quella sua collega di lavoro.- Aggrottò le sopracciglia per un attimo. -Tu non sei omofoba, vero? Perché lui è bisessuale, non ti fa differenza vero?- Disse senza prender nemmeno una volta fiato.

-Wo wo un momento!- La fermai, cercando di mantenere la calma. -Non sono interessata ad appuntamenti al buio. E, a dir la verità, nemmeno ad una relazione, sai?-

Spostai poi le mie attenzioni su Connie, che mi porse il caffè macchiato. -Ecco a lei, Milady.- Fece un piccolo inchino teatrale, facendomi sinceramente divertire.

-Ma potreste almeno conoscervi! Sembra antipatico, stronzo, scorbutico e menefreghista a prima vista, ma ti assicuro che sotto sotto ha un cuore tenero ed è dolce!- Insistette la rossa.

𝐉𝐮𝐬𝐭 𝐒𝐞𝐱... 𝐎𝐫 𝐌𝐨𝐫𝐞? «Levi x Reader»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora