Secondo giorno di scuola.
La sveglia suona prestissimo come di consuetudine ed io corro in bagno per darmi una rinfrescata e per prepararmi. Oggi dovrò prendere l'autobus perché mio padre è uscito di casa in fretta e furia per non arrivare in ritardo ad un'importantissima riunione di lavoro. È sempre molto impegnato in questo periodo, ma io cerco di non farglielo pesare.
Scendo le scale con passo spedito, prendo la mia colazione e mi dirigo verso la fermata dell'autobus.
Qui insieme a me ci sono una decina di ragazzi che attendono con ansia questo bus che dicono sia sempre qualche minuto in ritardo.
Una volta salita, mi infilo le mie cuffiette e faccio partire la mia playlist di canzoni preferite così il viaggio sarà meno pesante. Dopo di tutto iniziare la giornata con della buona musica credo sia il massimo.
Arrivo perfettamente in orario nonostante il piccolo ritardo del mezzo e mi dirigo verso la mia classe. Non ho ancora ben memorizzato le varie aule della scuola, è tutto nuovo per me. Chiedo aiuto alla bidella che si trova nel grande atrio e, con molta simpatia e cordialità, mi indica la strada. Sono felice di scorgere sorrisi, mettono di buon umore anche me.
La campanella suona ed io riesco a varcar la soglia della classe giusto in tempo ed i miei compagni mi squadrano dalla testa ai piedi per il mio arrivo di corsa. La professoressa di greco inizia a fare l'appello e ci presenta il nostro piano di studi: sembra molto interessante anche se ai ragazzi dell'ultima fila non credo importi più di tanto. Sono sempre in fondo a chiacchierare e a buttare occhiate al seno prosperoso di Cassie, la ragazza più popolare della scuola che, giustamente, si trova nella mia classe.
Cassie e il suo gruppetto di amiche sono conosciute in tutto il plesso scolastico e hanno la fama di essere ragazze bellissime, piene di soldi, di doti e di svariate qualità: a me sembrano solo un club di oche capaci solo di far circolare gossip, ma forse mi sbaglio. Eppure le voci che circolano sul loro conto trai corridoi sembrano confermare l'aria altezzosa delle ragazze. Era dall'inizio delle scuole medie che quel gruppetto era formato ed ora, per mia sfortuna, si trovava proprio nella mia scuola e nella mia classe. Non potevo crederci.
È assurdo come la maggior parte delle persone le conoscessero per la loro cattiva fama.
Avevano iniziato a dettar legge sin dal primo giorno di scuola. Avrei dovuto sopravvivere in questa gabbia di matti.Seguo le lezioni con molta attenzione e scambio quattro chiacchiere con la mia vicina di banco Kayla.
Suona la campanella dell'intervallo: finalmente un attimo di pausa, le ore di greco sono molto concentrate e mi fiondo con la mia vicina fuori nel giardinetto a fumar una sigaretta.
Kayla si volta verso di me e mi sorride.
-Sei davvero molto simpatica e deduco tu sia molto brava- disse facendomi l'occhiolino.
-Grazie.- rispondo timidamente.
-Penso che uno di questi giorni potremmo studiare insieme, magari a casa mia se preferisci così ti faccio conoscere un po' la zona dato che per te è tutto nuovo qui.-
-Sei veramente una delle poche persone gentili che si è fatta avanti con me! Si nota veramente tanto che non sono di qui?-
-assolutamente si! Dal modo di parlare soprattutto. Hai un accento molto intrigante.-
Nessuno me l'aveva mai fatto notare ed ora mi sento quasi speciale.
La campanella suona e noi torniamo in aula per seguire le ultime lezioni quando Kayla si volta verso di me e all'orecchio mi sussurra:
-Vedi quel gruppetto di snob laggiù?- mi dice ed io annuisco per farla continuare. -Quelle sono Cassie e le sue scagnozze, non ci badare. Le conoscono tutti per la loro aria così altezzosa, stacci alla larga. Le conosco dalle scuole medie e sono famose per mettersi nei guai.-
Dopo aver ascoltato quello che Kayla mi ha rivelato, tiro un'occhiata a quel gruppo di ragazzine con la puzza sotto al naso e loro mi fissano diritte negli occhi con un'aria quasi di sfida. Io le ignoro e continuo a seguire le lezioni. Il prof di matematica è un burlone e con piacere prendo i miei appunti quando improvvisamente qualcuno si diverte a tirarmi palline di carta sui capelli. Mi volto ripetutamente per cercar il "colpevole" e noto subito che Cassie e le altre si mettono a sghignazzare davanti ai miei occhi. Tiro su le spalle e attendo il suono dell'ultima campanella.
Ore 13:30. Finalmente sn torna a casa, devo assolutamente fare una video chat con Brenda e Alison per raccontarle tutto.
Nonappena arrivo, mi lancio sul computer portatile che tengo custodito sulla mia scrivania e apro la nostra chat room.
Attivo la webcam ed eccoci in tempo reale sintonizzate. Quanto mi mancavano le mie migliore amiche.
-Ho un sacco di cose da raccontarvi!-
-Siamo qui tutte orecchie per ascoltarti Ania!-
Le mie amiche mi lasciano libero sfogo ed io inizio a descrivere loro la mia nuova scuola e i compagni. Giungo poi a parlare del gruppo di Cassie.
-Sapete una cosa? Nella mia classe c'è un gruppetto di ragazze snob che oggi si sono messe a tirarmi palline di carta sui capelli. Non facevano che ridere sotto ai baffi, è solo il secondo giorno e già mi stanno antipatiche. Mi mancate troppo! Non vedo l'ora arrivi il weekend per tornare a farvi visita.-
Le mie amiche mi rassicurarono dicendomi di non dar peso alle azioni di quelle ragazzine, presto le sarebbe passata la voglia di infastidirmi. Lo speravo con tutto il cuore perché volevo passare l'anno serenamente. Il trasloco non è stato facile da accettare ed ultimamente vedo molto poco i miei perché lavorano a diversi chilometri da casa. Ora come ora mi servirebbe solo un po' di stabilità.
Chiudo la chat room ringraziando le mie amiche per avermi tenuto compagnia ed entro sul mio profilo Facebook per controllare le notifiche. Qualcuno mi aveva inviato la richiesta d'amicizia, così accetto e spengo il pc.
Passo il pomeriggio a studiare l'alfabeto greco, certe lettere non vogliono proprio entrarmi nella memoria e il mio gattino non fa che strusciarsi tra le mie gambe facendomi facilmente perdere l'attenzione. "Studierò domani, oggi non è giornata per i miei neuroni affaticati", mi ripeto tra me e me e mi dirigo in camera da letto per giocare col mio piccolo compagno peloso.
Improvvisamente mi arriva un sms. È Kayla a scrivermi, che sorpresa! Ma dove aveva preso il mio numero? Le rispondo chiedendole chi le avesse dato il numero e mi disse che era visibile a tutti sul social ed io non me ne ero mai accorta. Così, corro immediatamente a modificare la privacy del mio account. Scambiamo quattro chiacchiere e decido di telefonarle. Ci teniamo compagnia per ben due ore raccontandoci un po' le nostre vite a vicenda. Lei è figlia unica e ha perso il fratello in tenera età, mi dispiace per lei e sento di doverle star vicina. Anch'io cerco di confidarmi e le rivelo che in passato subii una violenza da parte di un amico di famiglia. Non riuscivo a dimenticare il terrore sul mio volto durante quegli attimi. Kayla ascoltava senza commentare, poi mi disse che per me ci sarebbe stata nonostante ci conoscessimo da pochissimo tempo. Finalmente avevo trovato un'amica su cui contare. La saluto perché ormai è ora di cena ed aspetto con ansia i miei genitori che ancora non sono tornati.
Scendo le scale e inizio a preparar la cena: voglio che tutto sia perfetto.
I miei genitori, una volta arrivati, apprezzano lo sforzo e mi stringono in un forte abbraccio. Passiamo la serata a parlare e a guardare le nostre sitcom preferite.
Un'altra giornata è volata, chissà cosa mi riserverà quella di domani. Ora non voglio pensare a Cassie e alle altre e mi stendo nel mio grande lettone cercando di dormire. I pensieri nella mia testa sembrano far a lotte, ma io do loro tempo di calmarsi per far si che mi addormenti in una situazione di calma. Domani mi aspetta un'altra giornata intensa. Poco a poco mi sto ambientando e la mia nuova amica mi porterà in giro per la città. Non vedo l'ora.
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Salvami. Adolescenza, bullismo e amore.
Short StoryQuesta è la storia di Ania la nostra giovane protagonista che, durante il periodo cruciale dell'adolescenza, si iscrive al primo ginnasio di liceo classico. Le aspettative dei genitori sono altissime nei suoi confronti e la ragazza dovrà destreggiar...