Capitolo 19.

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Quella mattinata passò a rilento e ad Ania le ore di storia dell'arte sembravano più noiose del solito, eppure la materia la appassionava molto. Nella sua mente continui pensieri e curiosità sulla sua vicina di banco. Quella firma falsificata le dava sospetto, stava sicuramente nascondendo qualcosa.
Alice prendeva appunti con molta attenzione quando Ania iniziò a fissare lo sguardo su di lei sempre con più insistenza fino a che non se ne accorse.
-Ehy cosa c'è che non va? Ho per caso qualcosa di imbarazzante in testa da destare la tua attenzione?-
-No Alice, scusami mi ero semplicemente incantanta-
-fingerò di crederti-
-guarda che dico sul serio!- disse con insistenza.
-so riconoscere le bugie- le disse facendole l'occhiolino.
-anch'io Alice, quando mi dirai la verità?-
-ho già detto tutto intesi?- disse alzando leggermente la voce.
La professoressa di arte se ne accorse in men che non si dica e si avvicinò alle ragazze.
-Non vi interessa la lezione? Potete alzarvi e passare la prossima mezz'ora fuori da quest'aula!- disse con tono di rimprovero.
Le ragazze si alzarono e così fecero, uscirono da quell'aula per sedersi sulla fredda e scomoda panca in legno che stava nel corridoio.
-scusa se ho alzato la voce- disse Alice abbassando lo sguardo -è che sono abbastanza nervosa questa mattina.-
-non preoccuparti l'avevo capito. Volevo solo aiutarti mi dispiace aver insistito in quel modo ma penso che ci sia qualcosa che non va capisci?-
-e non sbagli- disse tirando un lungo sospiro -i miei genitori hanno appena divorziato. Mio padre é alcolizzato per questo mia madre ha chiesto il divorzio, ma lui non intende rassegnarsi e questa mattina ha deciso di appostarsi davanti al portone di casa nostra. Avevo paura mettesse le mani addosso a mia madre, ma la polizia è riuscita ad intervenire per allontanarlo.-
-oh mio dio Alice mi dispiace da morire.- disse Ania stringendo la ragazza forte a se.
-non era mia intenzione far riaffiorare tutto questo, ma se posso essere di supporto non avrò problema ad ascoltarti anche se ancora non ci conosciamo bene. Mi sento vicina a te.-
Alice le sorrise e le scese una lacrima dagli occhi. Era un periodo difficile anche per lei.
-se non ti senti al sicuro sappi che non sarà un problema ospitarti per qualche notte- le disse sorridendole.
-sei una ragazza dolcissima Ania, non so come abbiano fatto quelle vipere a trattarti in quel modo.-
-quando sei l'ultima arrivata solitamente non godi di tutti i privilegi delle oche di quartiere- disse sghignazzando per sdrammatizzare la situazione.
Entrambe avevano un passato duro alle spalle ma insieme avrebbero potuto rendere il presente meno amaro.
La campanella suonò con quel classico rumore assordante tanto amato dagli studenti alla fine delle lezioni. Le ragazze rientrarono in classe stringendosi per mano e tornarono al loro posto.
Le continue occhiate da parte del gruppo di Cassie non si erano di certo arrestate ma con un po' di indifferenza e gioco di squadra tra le due nuove amiche, sarebbero riuscite a uscirne vive da quella mattinata.
Le ore passarono e finalmente era terminata quella giornata pesante.
-Alice hai il mio numero, scrivimi se hai bisogno. Chiederò a mia madre se potrai rimanere, sono certa non rifiuterà.-
-Grazie Ania ci sentiamo- le disse con un gran sorriso.
Uscirono da quel grande portone che separava la prigione dall'aria aperta e si diressero ognuna per la propria strada.
Ania pensò a lungo alle parole di Alice e vi scorse molta sofferenza. Una sofferenza simile alla sua anche se con situazioni diverse.
In un batter d'occhio riaffiorarono tutte le esperienze negative che aveva da poco subito: quel livido, il divorzio dei suoi genitori, l'amicizia con Kayla andata a rotoli. non si aspettava più nulla dalle persone eppure, in cuor suo, sentiva che Alice non l'avrebbe delusa e che entrambe avrebbero potuto confidarsi i loro più profondi segreti.

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Ciao lettori,
Eccomi finalmente con un nuovo capitolo. Spero vi piaccia e mi scuso se ho tardato a pubblicarlo, ma come ben sapete ho gli esami in un'università e a breve inizierò un lavoretto quindi cercherò di andar avanti con la storia la sera appena ho tempo per rilassarmi e buttar giù qualche riga.
Nel mentre vi mando un abbraccio grande.
Fatemi sapere se vi piace e se volete che io continui e sarò ben felice di farlo.
Un bacio, a presto.
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Salvami. Adolescenza, bullismo e amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora