<<VALERIE, NON PUOI ANDARE!>> strillo Haylee, così le diedi una pacca sulla spalla mentre eravamo nella tenda. Finalmente le ore erano passate ed era calata la sera, avevamo appena finito di mangiare e ci eravamo subito infilate nella nostra parte di tenda. Con la lieve luce della torcia ad illuminarci, lei sussulto per la mia pacca massaggiandosi con la mano la spalla con un'espressione cagnesco in viso, <<Hay non urlare cazzo, e non puoi impedirmelo, se non ti avessi detto di Damon tu comunque avresti visto Dy quindi non rompere!>> sbottai.
Non sarei rimasta lì, mentre Damon mi aspettava.
Neanche se mi avesse incatenato ad un albero.
Guardai Hay sospirare alzando gli occhi al cielo, mentre io la guardavo con decisione. <<Val..non puoi girare da sola, al buio, nella riserva, dai..>> mormorò lei, cercando di parlare piano per non farsi sentire dai suoi e in quell'istante le mostrai il mio cellulare sorridendole ampiamente <<Ma io non sarò sola>> dissi.
Lei alzò un sopracciglio per poi lasciarsi cadere di peso sul suo sacco a pelo, lanciandomi un'occhiata sbuffando un "va bene".
Strillai quasi per la gioia buttandomi su di lei che iniziò subito a ridacchiare, <<Ti adoro, non sai quanto!>> mormorai mentre le mie labbra si ampliavano in un ampio sorriso. <<Okay, okay, ti giuro che se succede qualcosa ti strozzo>> disse lei in risposta, scossi subito la testa ridendo appena dandole tanti baci poi sulla guancia <<Andrà tutto bene capo Scout>> ridacchia. Sentì il pizzico che mi diede sul fianco facendomi sussultare lasciandomi cadere sul mio sacco a pelo, mettendomi subito a sedere voltandomi verso di Haylee passandomi una mano fra i capelli tirandoli indietro iniziando a mordicchiarmi il labbro inferiore.
<<Allora Dy a che ora arriva?>> dissi mentre Hay si tirò su appoggiandosi sui gomiti rimanendo sdraiata rivolgendomi un sorriso, che probabilmente era dovuto al fatto che le avevo ricordato che a momenti lei sarebbe stata con mio fratello, e..cercai di allontanare quel pensiero perché non avevo intenzione di avere una visione di loro due insieme. Soprattuto in quel modo.
La guardai prendere il cellulare e vedere l'ora <<Dovrebbe essere qui a momenti, sono le dieci, tanto i miei crollano quasi subito>> disse lei sollevando lo sguardo su di me, annuii afferrando il mio cellulare e l'altra torcia che avevamo <<Perfetto, allora io vado>> dissi facendo quasi per alzarmi. Ma subito fui bloccata dalla sua presa sul mio polso facendomi piagnucolare <<Che c'è?>> sbottai voltandomi verso di lei, che mi sorrise in modo divertito <<Aspetta Dylan, almeno sai dove devi andare, o vuoi perderti piccola bambina?>> mi ammiccò lei facendomi sbuffare.
Non sono una bambina..
"Bimba"
Mi morsi il labbro inferiore, <<Fanculo Hay>> borbottai sentendola ridacchiare.Finalmente dopo aver aspettato quel bradipo di mio fratello, e dopo aver seguito le sue indicazioni, m'incamminai lungo il sentiero che portava nel luogo dove si erano sistemati lui e Damon. Tenevo ben salda la torcia fra le dita della mano sentendomi leggermente agitata, e non capivo se era per la situazione in generale o per il fatto che ogni passo che compivo nella terra battuta e umida del sentiero mi portava sempre di più vicina a lui.
Presi un respiro profondo e sentii l'aria di un sapore di terra e erba umida, c'era un sacco di umidità nell'aria, e la cosa non mi rendeva felice. I miei capelli sarebbero diventati, molto probabilmente, uno schifo. Sollevai la mano libera e mi tirai su il cappuccio della felpa infilando i capelli il più possibile all'interno del cappuccio, con qualche ciocca che scappava fuori, continuando a camminare e tenendo la torcia ad illuminarmi quel piccolo sentiero fra gli alberi notando dopo poco, illuminata dalla leggera luce della luna, la raduna.
Mi morsi il labbro inferiore nel sentire le mie labbra fremere, nell'intento d'incurvarsi in un sorriso, che però non feci mai comparire sulle mie labbra.
Accelerai il passo per sbrigarmi, quella solitudine e quel lieve canticchio dei grilli nell'erba mi stava facendo salire l'ansia, senza spiegarmi però il motivo.
Stavo facendo bene? Alla fine era stato lui a non darmi possibilità di spiegare l'accaduto successo con Elia..
Eppure eccomi qua, a camminare al buio, per raggiungerlo.
Persa nei miei pensieri non mi accorsi che ormai dovevo essere quasi arrivata, ma lo capii nel momento stesso che vidi un cerchio di luce ondeggiare poco più avanti di me.
Eccolo.
Pensai, sentendomi improvvisamente la bocca secca e il cuore battere più veloce quasi stesse facendo delle capriole, ovviamente per essere arrivata tutta intera..non perché lui mi stava venendo incontro, giusto? Sì perché io ero arrabbiata con lui, giusto?
E non avrei ceduto facilmente, giusto?
Chiedevo a me stessa, ma in realtà la risposta la sapevo, solo che non volevo ancora ammetterlo a me stessa.
Che in realtà il problema non era lui, ma io.
E io avevo bisogno di lui.
I pensieri mi affollavano la mente come uno sciame impazzito di api, e Damon si stava avvicinando sempre di più, che ormai riuscivo a distinguere al buio la sua figura e sempre più dettagli, ad ogni suo passo.
Io rimanevo li, in piedi con la torcia in mano, e nel momento stesso che lui si fermò proprio davanti a me, mi sentii completamente assorbita dal suo sguardo.
Quel verde smeraldo che non lasciava scampo.
E mi domandai in quella piccola frazione di secondo, anche se sembrava un'eternità..
Ma lui aveva bisogno di me?
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Due persone. Due mondi.
ChickLitLondra, con le sue giornate piovose e i suoi luoghi pieni di storia. California, con le sue giornate di sole e le spiagge da copertina. Due posti completamente diversi, con vite e abitudini diverse, ma questi due luoghi fanno parte di loro. Damon ap...