5- LATTE RANCIDO

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-Ufficio del signor Turner come posso aiutarla?- appoggiai la guancia alla mano, era ormai la trecentesima volta che lo dicevo.
-Sono Maggie, potresti dire a Tom che sto arrivando?- mi raddrizzai sulla schiena.

La fantomatica amante dall'altra parte del telefono allontanò immediatamente la noia.
-Uhm tra ...- diedi una rapida occhiata all'agenda -meno di un'ora ha una riunione-.
-Avvertilo che sto arrivando- feci una smorfia al suo tono. Riattaccò.
Ma guarda questa.
Mi alzai dalla scrivania sgranchendo le gambe. Lisciai la gonna a tubino che avevo scelto quella mattina e presi un lungo respiro.
Ero riuscita a evitare l'ira di Turner per tre giorni di seguito e non volevo proprio guastare il mio record personale.

Bussai esitante alla sua porta aspettando nervosamente. Magari era svenuto sulla scrivania.
Ero una cattiva persona a sperarci?

-Avanti!- abbaiò da dentro il suo ufficio.
Non era svenuto.
Avrei voluto battere i piedi come una bambina e scappare via, invece entrai.
Rimasi immobile sulla soglia, il signor Turner era concentrato sul proprio computer.
Mi lanciò un'occhiata rapida con quegli occhi piccoli e terrificanti.
-Allora?- tuonò , sospirai facendo un passo avanti.

-Maggie ha chiamato, mi ha chiesto di avvertirla che sta arrivando qui- alzò il volto guadagnandomi automaticamente la sua attenzione.
-Bene, avvertimi quando è qui- e tornò al computer.
Ah era stato facile.

-Signor Turner tra quarantacinque minuti ha la riunione per la Hamilton- pregai di aver detto il nome giusto. Lo vidi irrigidirsi, la mascella si contrasse facendomi deglutire.
-Tra quanti minuti?- il tono calmo che usò era ancora più inquietante.

-Quarantacinque signore- allontanò le mani dalla tastiera puntando i suoi piccoli occhi su di me.
-E quando mi devi avvertire?- sospirai.
-Trenta minuti prima- ammisi abbassando lo sguardo -Molto bene allora qualcosa ti ricordi. Va' a fare il tuo lavoro e non venire a disturbarmi con il conto alla rovescia di ogni mio appuntamento!-

Ma che diavolo gli davano da bere da piccolo? Latte rancido?

Annuii uscendo velocemente.
Quanto lo odiavo.
Mi fermai quando vidi una giovane donna seduta sulla poltroncina rossa vicino alla mia scrivania.

I suoi occhi chiari seguirono tutto il mio corpo, come se dovesse prendermi le misure.
-Sono Maggie- fece alzandosi in piedi.
Cavolo era stata veloce.
Una bionda alta almeno un metro e settanta, con un tubino bianco e scarpe eleganti.
Però. Il signor Turner sapeva farci.

Gli regalai il sorriso più gentile che potessi fare, dopo che mi aveva chiuso il telefono in faccia. Alzò un sopracciglio in attesa.

-Vado subito ad avvertirlo- feci con un altro sorrisetto falso.
-Non c'è ne bisogno- a passi sicuri si avviò verso il suo ufficio.
La guardai truce, se mi faceva licenziare le avrei strappato tutte quelle extension.

Il telefono squillò di nuovo, mi sedetti alla scrivania con un sospiro.
Risposi con la solita frase sforzandomi di mantenere un tono allegro.
-Ciao Katie sono la mamma- quasi mi strozzai con la saliva.
Alzai lo sguardo guardandomi intorno ansiosa.
-Mamma?! Non chiamarmi qui!-

-Tesoro ho provato a chiamarti sul tuo cellulare ma tu non rispondi mai- presi un lungo respiro.
-Perché sono occupata ora chiudo-
-Aspetta! Domenica sera Rick voleva fare una cena. Penso sia un pensiero carino, ti vuole conoscere. - gemetti, Rick era il suo nuovo fidanzato ed erano ormai due mesi che mia madre mi assillava invitandomi ad andare a casa loro.

Sentii il suono di una seconda chiamata.
-Aspetta un secondo- la misi in attesa accettando quella in entrata.

-Ufficio del signor Turner come posso aiutarla?- domenica a cena.
La domenica era la mia giornata in pigiama, uffa.
-Buon giorno Katie, sono Caleb- sentii il cuore saltarmi in gola.
Caleb, il boss dei boss. Da quando avevo scoperto chi fosse ero arrivata in anticipo al lavoro per non rischiare di incontrarlo in ascensore.

IL RAGAZZO DELLA PORTA ACCANTO [TEMPORANEAMENTE SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora