14- CHEESECAKE

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C'era qualcosa di peggio che avere il mio capo e mia madre seduti alla stessa tavola?
Sì eccome.
Liam si era seduto di fronte a me con l'aria di chi era pronto ad aggiungere cianuro ad ogni portata.

Avevo scoperto con sorpresa che quella sera sarebbe stata un'occasione intima, o meglio almeno lo era secondo Rose.
La ragazza a capotavola non faceva che sorridere: era al settimo cielo.
Suo fratello e la sua vecchia cotta adolescenziale avevano presenziato al suo ventunesimo compleanno.

Cinismo a parte Rose mi piaceva, aveva tutto quello che a me mancava.
Ricchezza e sicurezza in sé.
Trasudava entrambe le cose ogni volta che parlava.
E non passò inosservato il legame che aveva con il fratello. Non avevo mai visto Liam tanto tenero come con lei, i suoi occhi si illuminavano ogni volta che la sorella gli parlava.

Mia madre era seduta vicino a Rick dalla parte opposta della tavolata e al mio fianco mi ritrovavo un Caleb fuori orario di lavoro.

Se non fosse stato per la chiacchierata con Liam potevo quasi godermi la serata, quasi.

-Will ti ricordi quando tu e Caleb facevate finta di vedere i fantasmi? Ero morta di paura- raccontò Rose ridacchiando allegra.
La loro infanzia dorata doveva essere stata maledettamente elettrizzante.

La prima cosa che mi veniva in mente della mia erano le suore dell'asilo che mi costringevano a mangiare la zuppa per non finire tra le grinfie di Lucifero.
Che amarezza.

-Era stata un'idea di William, ma devo ammettere che è stato divertente vederti girare per casa con quel sombrero- aggrottai la fronte lanciando un'occhiata a Caleb.

Mi sorrise divertito -Le avevamo detto che era l'unico modo per nascondersi dagli spiriti- sorrisi scuotendo la testa.
Rose alzò gli occhi al cielo lanciandomi un'occhiata di intesa.
-Erano tremendi, me ne hanno fatte di tutti i colori-

-Uno dei due si è superato però - disse secco Liam tenendo lo sguardo sul suo piatto. Il silenzio che seguì fu carico di imbarazzo.
Lanciai uno sguardo a Rose che era improvvisamente arrossita.

Tutto sapeva di gossip succulento.
Avrei dovuto chiedere alla mamma, quello era il suo campo.

-Katie, mi ha detto tua madre che hai festeggiato ieri sera- cambiò discorso Rick, spalancai gli occhi impallidendo. Vidi Liam sorridere sotto ai baffi.
-Festeggiato?- squittii.

-Sì ieri quando ti ho chiamata hai detto che stavi andando a festeggiare, ma poi hai riattaccato subito- disse la mamma acidamente. Sorrisi imbarazzata.
-Oh beh- che disagio.
Mi mossi nervosamente sulla sedia.
-Caleb mi ha offerto di andare con lui a New York e unirmi al gruppo dei giornalisti dell'azienda- spiegai rossa in volto.

La mamma scoppiò in una fragorosa esclamazione di gioia che mi fece venir voglia di avere un po' di quel cianuro di Liam.

-È fantastico! Quando partite? - sospirai rispondendo allo sguardo di Caleb.
Mi sorrise gentile strizzandomi velocemente l'occhio prima di placare con pazienza la curiosità di mia madre.

Non capivo come ci riuscisse, ma ogni volta che apriva bocca diceva la cosa giusta. Tutti al tavolo tacevano quando prendeva la parola.
Beh quasi tutti.
Vidi Liam fissarmi indecifrabile.
Quando mia madre sembrò tornare in sé fu lui a parlare.

-Da quanto tempo lavori per il nostro Caleb, Kitti?- a nessuno sfuggì il nomignolo che aveva usato. Lo guardai perplessa prendendo un lungo respiro.

-Due mesi più o meno- il ragazzo sfoderò un sorriso diabolico.
-Caspita, stai facendo successo in fretta- strinsi gli occhi in fessure a quella insinuazione.
Vidi Rose guardarci turbata.

IL RAGAZZO DELLA PORTA ACCANTO [TEMPORANEAMENTE SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora