Capitolo 6 - La mia nuova vita

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Oggi è una bella giornata e sinceramente non mi va di stare a casa a deprimermi come avrei fatto una volta. Quindi decido di andare da qualche parte a svagarmi un po', d'altronde me lo merito, si fa per dire vista l'enorme bugia che devo tenere in piedi di fronte a tutti. Mi fai schifo. 

"Io esco!!" urlo ai miei genitori. Mi sono vestita con dei pantaloncini in tessuto bordeaux, con una felpa corta con il cappuccio, delle converse bordeaux. Essendo a maggio c'è già parecchio caldo, infatti ecco spiegato il mio abbigliamento.

Esco fuori dalla porta con solamente una piccola pochette sportiva alla mano, ma mi blocco di colpo vedendo Aiden di fronte a me con la R8 di quella sera. Lui è fuori dall'auto che mi sta aspettando. Da quel giorno ad oggi non è cambiato per niente, lo stesso viso spigoloso, lo stesso sorriso, lo stesso carattere, tranne per il fatto che ora perde di più la pazienza. Peggio di me sto ragazzo. No, la pazienza gliel'hai fatta perdere tu.

Arrossisco pensando al bacio e avvampo leggermente. Lo ribacerei? Probabilmente, ma molto probabilmente sì. Ma il mio ricordo viene interrotto da una voce alle mie spalle. Io lo bacerei mille volte ancora. Anzi sono già sposata con lui.

"Ah mi sono dimenticato Sky, ti ho riassegnato L'agente Aiden Booth, il tuo bodyguard." Mio padre mi sorride, mentre girandomi cerco di fargli un sorriso, ma l'unica cosa che esce è solo un piccolo risolino nervoso. Mi rigiro verso Aiden e saluto con la mano mio padre, prima di salire nel posto del passeggero della R8, con Aiden che dopo aver chiuso la portiera sale accanto a me, nel posto del guidatore. Ma che bellezza possiede?

Questa macchina mi fa pensare così tanto a quella sera, che non sento nemmeno la domanda che mi fa Aiden. Vedo solo le sue mani sventolate di fronte al mio viso e dopo un po' mi riprendo. "Eh? Cosa?" chiedo svegliandomi dal mio stato di trance. Lui ride, ma poi mi rifà la domanda Che risata magnifica. "Dove vorresti andare?" chiede con un sorriso stampato in viso. Mi perdo a guardarlo, è così bello... Ma poi mi riscuoto "Al Central Park." dico sorridendo e distogliendo lo sguardo dai suoi sorrisini che mi fanno ipnotizzare. Quando ho detto di volermi distrarre non intendevo con lui. Anche se devo dire che ci riesce proprio bene.

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Sto facendo la fila per pagare allo Starbucks, ma Aiden mi sta troppo attaccato, così quando faccio un passo indietro per far passare una signora con il vassoio vado a sbattere sul suo petto muscoloso, rischiando di rompermi l'osso del collo, ma per fortuna lui riesce a prendermi in tempo, attaccandomi ancora di più al suo petto muscoloso, Tenendomi una mano sulla pancia e facendomi venire brividi in tutto il corpo. La sensazione delle nostre pelli che si toccano non è cambiata per niente, mi fa sempre lo stesso strano effetto stare con lui e soprattutto a contatto con lui. Qualcosa o meglio qualcuno lì sotto si sta svegliando. Ed io sento anche il suo ed è sveglio.

"Ma si può sapere perché mi stai così appiccicato?" dico staccandomi da lui e girandomi a guardarlo, dopo che la signora è passata.

Mi fa un enorme sorriso ma non fa nemmeno in tempo a rispondermi che è il nostro turno così sbuffo e faccio un passo avanti pronta ad ordinare.


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"Come vanno le cose?" Lei mi guarda come se non capisse di cosa sto parlando, ma subito dopo fa un sorriso "Diciamo un po' male, ma non pensiamoci adesso." Mi fa l'occhiolino mentre si spinge con le gambe nell'altalena dove è seduta.

Ho passato una bella giornata, al Central Park è venuta anche Amira, felicissima. Rinuncerò all'FBI, ma mai ai miei amici. 

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Sono le due di notte, non so perché, ma anche se sono enormemente in imbarazzo, dopo aver fatto un incubo mi ritrovo fuori dalla porta della camera di Aiden, che è rimasta la stessa, cioè gliel'hanno riassegnata dopo il mio ritorno e dopo avermi riassegnato lui come bodyguard. Mi decido dopo qualche minuto ad aprire lentamente la porta, ma nemmeno il tempo di richiudermela alle spalle che lui è seduto, con lo sguardo assonnato che mi guarda in attesa. "Posso dormire con te? Ho fatto un incubo." Gli sussurro stando attaccata alla porta alle mie spalle. Lui dopo la mia richiesta annuisce aprendo le coperte per farmici entrare, dopo essermi andata a coricare, gli do le spalle, per non fargli vedere il mio imbarazzo "Grazie" dico io prima di chiudere gli occhi, ma sorprendendomi a sorridere quando lui si sdraia e attacca il suo corpo al mio, provocandomi ormai quegli inevitabili brividi. Cioè lui mi ha abbracciata di sua spontanea volontà? Sto toccando il cielo con un dito, anche con tutta la mano se possibile.

||I'M AN FBI AGENT, BUT I HAVE A BODYGUARD 2 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora