Capitolo 25 - Scappare non porta a niente di buono

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Siamo ancora in mezzo al marciapiede dove diverse persone passano incuriosite di fianco a noi e noi continuiamo a guardarci, lui mi guarda in cagnesco ed io lo fisso non sapendo che fare tramite gli occhiali da sole in modo che lui non possa guardarmi gli occhi. Scappa!!!
In un lampo di genio, onde evitare di fare altre figure di merda, in uno scatto fulmineo inizio a correre per il marciapiede. Corro veloce, ma lui mi sta per raggiungere, quindi senza pensarci, non so cosa mi sia preso, ma mi butto in mezzo alla strada. Sento un rumore stridulo, di quelli che si sentono quando una macchina cerca di inchiodare, di quando il guidatore preme il piede sul freno sperando che l'auto riesca a frenare in tempo, sento Aiden urlare il mio nome, un suono disperato, un suono lontano, la sua voce che diventa lontana e forse lo sto solo sognando ma sembra rotta dal pianto, sento l'aria che mi trapassa la pelle, cosa stavo facendo due minuti fa? L'aria che sento adesso è come una tromba d'aria in cui mi sono buttata io stessa, sento una botta, ho sbattuto contro il metallo di quella che dovrebbe essere un'autovettura, sento come se stessi volando, quella sensazione di libertà che però viene interrotta perché effettivamente non sto volando veramente, poi sento il sangue scendere, non tanto, ma abbastanza, anche se non saprei dire da dove, il viso, la testa, le gambe? Non saprei. Sento l'impatto del mio corpo con il freddo cemento della strada e la mia pelle bruciare a quel contatto e tutti i clacson suonare, i famigliari clacson di New York. Tutto questo lo sento in porzione ridotta, sento tutto così fottutamente lontano che sembra che sia solo uno stupido sogno, ho le orecchie ovattate e la vista offuscata, ma riesco a scorgere appena in tempo Aiden che mi prende tra le sue braccia, mentre io non resistendo chiudo gli occhi ormai esausta.  Che dolore!

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Apro gli occhi di scatto, muovo il collo a destra e sinistra, provo a muovere le braccia e le gambe, felice che tutti i miei arti rispondano ai miei comandi, provo ad alzare il busto, ma un verso di dolore lascia le mie labbra. Solo ora mi rendo conto della stanza bianca intorno a me. Sono in ospedale, ma cosa è successo? Perché sono finita qui? Un flashback ritorna nella mia mente mostrandomi quando io scappavo da Aiden e mi sono lanciata come una cretina in mezzo alla strada trafficata di prima mattina a New York. Che brava agente dell'FBI che sei, però complimenti.

Non mi ero nemmeno accorta che in stanza c'è tutta la mia famiglia. "Ciao." sussurro loro provando di nuovo a sedermi ma non riuscendoci. "Ciao amore.. Fai piano." Mia mamma viene accanto a me e mi lascia un dolce bacio in fronte. Solo a quel tocco mi accorgo di una fascia che contorna la mia testa. Tocco queste bende bianche. "Ma che è successo?" chiedo anche se so bene di essermi buttata in mezzo alla strada. "Aiden ci ha detto che hai attraversato la strada e non è riuscito a fermarti in tempo perché una macchina ti ha presa." Se non altro non gli ha detto la verità e questo mi fa sollevare e non di poco. Ma è comunque arrabbiato con te. "È grazie a lui se sei viva." Mi giro verso mio padre che finora era rimasto zitto. "Lo so." sussurro perché è vero. "è distrutto" le parole di mio padre mi fanno sussultare, ma me ne pento subito dopo perché mi fanno male le costole. "è qui?" chiedo io dopo essermi ripresa dal dolore. I miei annuiscono e dopo essere stata salutata dai miei fratelli e le loro rispettive moglie e fidanzata escono chiamando dentro Aiden. Non dovevi farlo entrare. Non dovevi Skylar!

Dopo qualche minuto dove la mia famiglia mi lascia da sola Aiden entra nella stanza e vorrei correre tra le sue braccia a bearmi del suo profumo e della sua protezione, le stesse braccia da cui stavo scappando prima di buttarmi sotto ad un'auto in corsa. Lui non mi guarda in faccia. Ha il volto rigato dalle lacrime e sedendosi in una sedia poco lontana dal letto guarda fuori dalla finestra. Ha pianto? Ha veramente pianto per te?

"Ero il migliore nel mio lavoro, ma poi ti ho conosciuta." la sua voce un po' rotta dal pianto suona roca, suona come quasi un'accusa anche se in fondo lo è. Io lo continuo a fissare anche se lui non mi guarda. "Io sto impazzendo per te e tu continui a scappare da me e a non fidarti, nonostante ti abbia più volte dimostrato il contrario." provo a ribattere ma lui alza una mano e guardandomi in modo truce "Fammi finire e non mi interrompere." Il tono è incazzato, ma io annuisco e cerco ancora di alzarmi per mettermi seduta e pur sentendo dolore, mentre una lacrima mi riga il volto per le sue parole e per il dolore fisico, riesco a sedermi. "Con te ho sbagliato fin dall'inizio." Dopo avermi esaminata torna a guardare fuori dalla finestra. Resta in silenzio. "Sei l'unico di cui io mi fida, ma non posso dirti tutto, non ora almeno." dico io con la voce roca e delle lacrime solitarie mi rigano il volto. "Se tu ti fidi di una persona non gli nascondi niente." stavolta torna a guardarmi, mentre si alza in piedi. "Dimentica quello che è successo ieri. Torneremo ad essere solo la ragazzina viziata e il suo bodyguard." La sua espressione è tornata ad essere impassibile, mentre io sento solo il mio cuore spezzarsi. Piango, provocando dolore in tutto il costato, ma non è niente in confronto a quello che sento dentro e la macchinetta del cuore se ne accorge, aumentando pian piano i battiti, il mio respiro diventa irregolare e un attacco d'ansia si impossessa di me fino a far suonare i macchinari e a far allarmare i dottori che entrano in stanza in un batter d'occhio facendo uscire Aiden. Noooo, l'abbiamo perso!

"Calma Skylar respira." la dottoressa cerca di tranquillizzarmi mentre mi fa cenno di copiare il suo respiro il suo tono è calmo come quando si parla e si spiega una cosa ai bambini. Vedo anche due infermiere, una che sta dietro alla dottoressa mentre mi guarda e l'altra che cambia la mia flebo, sicuramente mettendomi un calmante. Faccio i respiri profondi e pian piano il mio respiro torna regolare, il mio cuore inizia a battere di nuovo regolarmente, anche se io vedo già i pezzettini cadere sempre più in basso. Sapevo di non dovermi affezionare ed ora mi si è spezzato il cuore.

"Allora Sky, hai un trauma cranico, fortunatamente si è fermata l'emorragia che si era creata, ma devi stare a riposo, anche perché ti sei rotta due costole, fortunatamente quest'ultime però non hanno fatto danni e non hanno perforato nessun organo vitale." Annuisco alla dottoressa che intanto mi visita controllando la vista e il resto del mio corpo un po' graffiato dall'asfalto ma solo cose superficiali. Possono aggiustarti il cuore?

"Per favore, potete dire alla mia famiglia che voglio se ne vadano tutti a casa?" chiedo alla dottoressa che annuisce sorridendo gentilmente.

Mi ha detto la dottoressa che mi vogliono tenere sotto osservazione per 5 giorni. Ma questa è folgorata? Ho annuito, ma quando andranno tutti a casa firmerò per uscire, cavolo ormai sono grande e vaccinata per poter fare ciò che voglio.

Nella stanza entra Aiden che si posiziona in un angolo della stanza e mi guarda impassibile. Quello sguardo indifferente che non avrei mai più voluto vedere su di me.

||I'M AN FBI AGENT, BUT I HAVE A BODYGUARD 2 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora