Capitolo 21 - Perché sei qui tu?

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Il lavoro alla discoteca mi sta piacendo tantissimo. Mi da un po' di svago dalla mia ormai monotona vita. Insieme a Penny facciamo delle coreografie pazzesche e i presenti hanno sempre apprezzato. Anche perché Louis ha introdotto lo schermo dietro la consolle del Dj che riproduce i video di noi che twerkiamo o che facciamo le coreografie durante tutta la serata. Da un lato è bello ma dall'altro imbarazzante vedere me o il mio fondoschiena su uno schermo gigante e con tutte queste persone.

Tra me e Aiden non c'è stato più niente. Nemmeno una parola. Solo e solamente sguardi di quando in discoteca allontana i pervertiti da me o di quando non gli piacciono le immagini di me nel display. Quella sera nel mio letto ho pianto tanto. Sentivo il mio cuore spezzarsi lentamente per una cosa che credevo fosse iniziata, ma che subito dopo era già finita. Ho cercato di avere tutti i giorni il sorriso ma quando sono sola in camera mia non riesco a non pensare a quel giorno insieme a lui e inevitabilmente a come è finita.

"Stasera serata kizoomba." siamo seduti nei divanetti di uno degli spogliatoi della discoteca, Aiden si è seduto sotto richiesta di Elijah che non sopporta vederlo in piedi. "Già, lo so." guardo mio fratello intento a cazzeggiare con il cellulare evidentemente incosciente di ciò che significa. "Elijah caro.." lui mi guarda svogliato alzando gli occhi da cucciolo verso di me "Che vuoi." risposta secca, ma svogliata. Un uomo così potente ma così ragazzino prepotente nel pieno della sua adolescenza a volte. "Sai cos'è la kizoomba vero?" chiedo io aspettandomi un no come risposta "Che domanda... un ballo." mi giro verso di lui non può averlo detto veramente. No ma va, pensavo stessimo cantando guarda. Penny mi lancia un'occhiataccia "Se non è preparato prima non oso immaginare che scintille farà dopo." dico io a lei riportando quattro occhi sorpresi e sospettosi verso di me, quelli di Aiden e quelli di Elijah.

Penny mi guarda implorante, quindi decido di lasciar perdere, sono cavoli suoi dopo, quando mio fratello si incazzerà scoprendo che è un ballo che noi facciamo in coppia e stando diciamo molto vicini ai nostri compagni mentre muoviamo sensualmente i fianchi verso il pubblico o verso di loro.

Per l'occasione ho indossato un jeans skinny blu a vita alta con un top di pizzo nero. Ai piedi ho dei sandali neri semplici e con il tacco non troppo alto.

"D'avvero volevi dire a tuo fratello che ballo avremmo fatto? In modo così da non farmi più salire su quel palco?" Penny arriva dietro di me mentre io attendo il nostro turno per salire nel mini palco della discoteca riservato a noi ragazze. "Conosco mio fratello e sono sicura che si incazzerà dopo, di più di quanto si sarebbe incazzato prima." dico semplicemente, ma inaspettatamente ricevo uno schiaffo in pieno viso da Penny. "Non ti permettere più di mischiarti nelle nostre faccende." queste sono le ultime parole prima che lei salga nel palco, io mi tasto la zona ancora leggermente arrossata e salgo nel palco dietro di lei, non prima però di aver visto la faccia sorpresa di Aiden che cerca di squadrarmi da lontano. Guarda che dovevi prenderla e riempirla di botte!

Iniziamo a ballare e sento ovviamente lo sguardo di Aiden addosso a me, come d'altronde in queste ultime settimane, ma non ci faccio caso, concentrandomi invece nel ballo che devo fare.

Scendo dal palco con le urla e i fischi di tutti e Penny dietro di me viene fermata da un possessivo Elijah incazzato. Mi fa male il fatto che lei mi abbia dato uno schiaffo, ma ora come ora non sarei mai voluta essere al suo posto. Sono cazzi suoi adesso e ben le sta!

Vado dritta verso il bagno delle donne, mentre Aiden mi segue con lo sguardo impassibile tradito da una striscia di rabbia che gli attraversa gli occhi, ma io senza farci caso entro nei bagni, lui mi attende fuori perché per mia fortuna non può entrare.

"Buonasera." la voce di Alan mi sorprende nel bagno delle donne. "Alan! Che ci fai qui?" lo abbraccio e quando mi stacco lui mi dice perché è venuto "Sono venuto a vedere come stavi." io annuisco sorridendo e guardando verso la porta "Io sto bene, tu?" mi lavo le mani e con mano bagnata mi tasto la guancia dove prima mi ha tirato lo schiaffo Penny. "Lo sai che.. la squadra.. beh sì.. la squadra si è divisa?" dice parole a caso provando a formulare la domanda. Io annuisco triste. "Sì. Lo so e mi dispiace un casino, da un lato sono felice per voi, nulla osta di sicurezza, il potere di contare qualcosa per il paese che si difende." lo dico con tono un po' triste, ma felice allo stesso tempo per loro. "Adesso devo andare, non potresti stare qui." lo guardo un'ultima volta tornando verso la porta d'uscita e poi uscendo e lasciandomelo alle spalle non gli lascio nemmeno il tempo di ribattere che sparisco.

Esco dal bagno e mi dirigo a passi svelti verso il camerino dove sono le mie cose. Aiden mi guarda interrogativo, ma io sto zitta, cercando di reprimere la rabbia e le lacrime che vogliono uscire libere. Non sono gelosa o triste per loro, ma il fatto che mi abbia cercata per cosa? Per dirmi che loro continuano comunque a lavorare alla centrale dell'FBI mi fa comunque molto male. Ma non stavi pensando a Penny e allo schiaffo che le dovresti ritornare con gli interessi?

Prendo velocemente le mie cose e mi incammino verso l'esterno. Non mi prendo nemmeno la briga di salutare Louis oppure mio fratello che starà litigando con Penny, se non sono già addirittura andati via. L'unica cosa a cui penso è alla merda di vita a cui sono destinata. L'unica cosa che voglio fare è l'agente dell'FBI e l'unica cosa che non mi permette di essere ciò che voglio è la stessa persona che vorrei sempre al mio fianco, anche se so che è impossibile se non per essere solo il mio indifferente Bodyguard.

"Hai ballato bene." la voce di Aiden rompe il silenzio dell'abitacolo, mentre io guardo fuori dal finestrino lui mi lancia uno sguardo dallo specchietto retrovisore per poi ritornare alla strada. Non rispondo, sinceramente non mi interessa, non voglio avere altri problemi e altre cose che mi fanno star male stasera.

Arriviamo nel garage ed io apro e richiudo la portiera dietro di me senza attendere Aiden che me la apra. Lui mi guarda male ed io in un attimo senza accorgermene sono incastrata tra il suo corpo e la fredda macchina dietro di me. Ho le sue braccia vicino ai miei fianchi che bloccano i miei polsi e le sue gambe che riescono a bloccare le mie senza darmi la possibilità di muovermi. "Non devi più ballare o farti toccare da qualcun altro così." La sua voce è ferma, mentre ci guardiamo negli occhi, nei suoi scuri vedo dei lampi di rabbia che ha cercato di reprimere fino ad ora. "Aiden staccati." la mia voce è piatta, anche se vorrei baciarlo, vorrei ridere con lui, vorrei tornare alla baita e concludere quello che avevamo iniziato. "Tu dici una cosa ma il tuo corpo ne dice un'altra." guardo dietro di lui distogliendo i miei occhi dai suoi. Ha ragione io gli ho detto di togliersi, ma i miei fianchi cercano di avvicinarsi a lui e la mia pelle sotto il suo tocco viene scosso da mille brividi. "Lasciami Aiden, non voglio ripetertelo." stavolta la mia voce mi tradisce e si tradisce con un singhiozzo, non voglio piangere davanti a lui e non devo. Faccio appello invano a tutto il mio autocontrollo, ma fallisco quando una lacrima mi riga il viso, mi prendo il labbro inferiore e lo stringo forte tra i denti per evitare di farlo tremare. Resisti Sky oppure picchialo!

Aiden allenta subito la presa e inaspettatamente mi abbraccia. "Cos'hai Sky. Ti prego non piangere." un misto di emozioni mi attraversa. Ricambio l'abbraccio mentre cingo i suoi fianchi con le mie braccia e appoggio la testa sul suo petto. Singhiozzi silenziosi ma insopportabili lasciano le mie labbra mentre provo a calmarmi. Aiden mi stringe a se lasciandomi dolci baci sulla testa tra i capelli. Pian piano le lacrime cessano ed io mi stacco da Aiden, asciugandomi sotto gli occhi e accorgendomi che tutto il mascara ed eye-liner che avevo sono stampati sulla sua camicia bianca. Lui guardando la direzione dove è rivolto il mio sguardo si guarda, e dopo un "Cazzo." sussurrato si rivolge a me "Tranquilla, Maria farà la lavatrice." mi rivolge un dolce sorriso prima di prendermi dolcemente per mano e trascinarmi fuori dal garage poi su per le scale per poi portarmi verso la mia stanza.

||I'M AN FBI AGENT, BUT I HAVE A BODYGUARD 2 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora