Capitolo Due - Chiamami Signor Mendes.

627 25 8
                                    

«Che-ry-lin!», la voce squillante di mia madre mi risveglia dal mio stato di trance, il mio sguardo fisso a guardare il soffitto in legno si sposta alla mia porta, dove all'uscio si poggia lei.

Tolgo le mie mani ruvide dalla pancia e da posizione supina mi siedo sul bordo del letto.

«Mamma, mi hai spaventata, che c'è?», sposto il mio ammasso di capelli da un lato, mi alzo e vado verso di lei. Incrocio i miei occhi con i suoi, perché non sono nata anche io con i suoi occhi?

Non si direbbe che sia mia madre, grandi occhi blu come l'oceano, lunghi e lisci capelli biondi e un viso meraviglioso, che fa invidia a tutti e un fisico perfetto, che mantiene molto bene per la sua vecchia età. Praticamente non ho ereditato nulla da lei, a parte la mia altezza spropositata.

«Cherylin, su cambiati che sta arrivando Shawn.», dice guardando la mia maglia. Abbasso lo sguardo, in effetti Winnie The Pooh non è un gran che.

Rialzo lo sguardo guardandola curiosa, non ho mai sentito il nome Shawn in questa casa, chi è?

«Scusa?», dico perplessa.

«Shawn Mendes, lavora da me è un disegnatore, dai su, preparati che arriva!», dice spingendomi nella cabina armadio.

«Non mi dire che è il tuo fidanzato?», dico spalancando la bocca.

«Oooh, te lo scopi!», dico ridacchiando.

«CHE-RY-LIN!», urla spaccandomi un timpano.

«Si dai scusa, mi cambio, ma chi è?», continuo.

«L'ho mai visto?»

«Toccato?»

«Quanti anni ha?»

«Quaranta?»

«Spero sia bello come te, se no non va bene, è da buttare.»

«Mmmh, dai su dimmi, dimmi, dimmi!!!», continuo, riesco a percepire il fumo che esce dalle sue orecchie.

«Cherylin, smettila, mi stai facendo diventare matta, fai quel che devi, ci vediamo dopo.»

«Ma mamma, devi raccontarmi!!!», urlo, si gira e scompare dalla mia traiettoria visiva uscendo dalla porta. Sento i tacchetti dei suoi stivaletti allontanarsi pian piano.

Entro nella mia cabina armadio e raccolgo da terra i miei vestiti preferiti: pantaloni a zampa di velluto, top a collo alto del medesimo materiale e gli stivaletti col tacchetto. Entro nel mio bagno e mi do una pettinata, peccato che la spazzola si blocca a metà lunghezza, non riesco a toglierla.

Il cuore inizia a pulsare velocemente, perché davvero non riesco più a levarla.

«MAMMA!!!», urlo correndo a testa bassa verso il salotto, ma sbatto contro qualcuno.

«Ti levi dalle palle Peter?», dico spingendo mio fratello, ho l'ansia a mille.

«Scusa?», una voce non familiare mi mette a disagio e il mio viso color latte diventa in un baleno rosso pomodoro.

«MAMMA, PETER I LADRI IN CASA!!!», urlo e presa dal panico corro a cercarli, ma sento qualcuno stringermi forte il braccio.

«Cher stai calma! È l'amico di mamma.», dice mio fratello Peter abbassando il tono della voce.

«Scusa?», dico confusa.

Mi giro shockata. Un ragazzo alto, sulla ventina d'anni, ben piazzato, spalle grosse, in giacca e cravatta, mi fissa malamente nel bel mezzo del largo corridoio.

«Ma quindi è lui Shawn?.», dico scossa.

«Si sono io.», dice il ragazzo con un tono di voce non molto amichevole.

Otto. (Shawn Mendes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora