Capitolo Diciasette - Sei Carina.

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Rimango pietrificata dalla frase di Shawn, lo guardo imbarazzata ma poi sposto subito lo sguardo da un'altra parte. Deglutisco.

«Emh, mi presteresti il tuo cellulare?», chiedo a un tratto, senza esitare lo tira fuori dai pantaloni a terra e me lo porge.

Come sfondo il ragazzo ha una foto sua con una ragazza; ha i tratti molto simili ai suoi, ha i capelli mori, lisci e piastrati; con gli occhi castani, credo proprio che sia l'altra sua sorella, Aaliyah.

«Tua sorella?», chiedo, lo guardo e noto che fa su e giù con la testa, premo il tasto home.

«Password?», dico quando nello schermo si presenta il blocco con il pin.

«Zero otto, zero otto, millenovecentonovantaquattro.», dice il moro, scommetto dieci su dieci che è il giorno della sua nascita.

«Mh, sei nato l'otto agosto del novantaquattro?», domando.

«Si, te?», lo guardo scoppiando un una piccola risatina, sono piccolissima in confronto a lui.

«Primo gennaio duemila e due.», fa una smorfia disgustata.

«Sei piccola.»

«Se la polizia ci avesse visto questa notte, ti avrebbe messo al fresco per dieci anni.», dico sorridendo, il ragazzo sospira.

«Ho detto che ti devi dimenticare di quel bacio.», alzo gli occhi al cielo e sblocco il suo cellulare. Cerco nella schermata l'applicazione Instagram e quando la apro noto mille notifiche invadono il suo profilo.

Seimila likes, quattrocento commenti, venti tag.

Un influencer.

«Ti stai facendo gli affari miei?», sento, non gli rispondo, aggiungo un account e metto connetto il mio.

«Dai ti seguo.», dico andando nell barra di ricerca.

«Mh, fai come vuoi te.», risponde.

Cerco @shawnmendes, lo followo, poi gli guardo le storie.

Le scorro, ci sono solo foto di capi di abbigliamento ma poi, senza parole, noto che ci sono io mentre mangio vestita da barbona, chissà quante persone mi hanno vista. Divento rossa dalla vergogna.

«Chi ti ha dato il permesso di farmi questa?», dico girando lo schermo verso di lui, ride.

«Non c'è niente da ridere, rispondimi.», dico seria.

«Dai sei venuta bene, sei carina.», risponde dolcemente.

Sbuffo ed esco dalle sue storie, inizio a stolkerarlo un po', guardo le sue foto, leggo i commenti; e resto scioccata, sono proprio morte di cazzo le sue fan.

Ancora non credo a quello che ho scoperto poco prima, non credevo davvero che fosse così conosciuto in tutto il mondo; e non credevo lavorasse pure per mia madre, questo ragazzo non ha minimamente tempo da perdere. Stilista e cantante, quelle parole incominciano a rimbombare nella mia testa, rido sotto i baffi.

«Hai qualche tua canzone nella musica? Voglio ascoltarla.», dico come se fossi una bambina che vorrebbe del gelato, mi sfila dalle mani il cellulare, pigia lo schermo e poco dopo sento che dalle casse esce una melodia armoniosa.

«Si chiama No Promises.», dice serio. Chiudo gli occhi e inizio ad ascoltarla.

«Come mai cantante?», domando dopo un paio di minuti, alzo lo sguardo e lo fisso.

«È un hobby, mi piace, è divertente.», risponde calmo.

«Perché non hai deciso di lavorare come cantante al posto di essere uno stilista?», chiedo.

Otto. (Shawn Mendes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora