Lo bacio a fior di labbra, sento che pian piano le mani del ragazzo prendono dolcemente le mie guance infuocate.
Ci stiamo guardando intensamente negli occhi, sono assorta da lui, ma poi, poco dopo, mi concentro sulle sue labbra, che sono morbide e sanno di zucchero.
Shawn senza fretta infila la sua lingua lentamente all'interno della mia bocca e adagio iniziamo ad aggrovigliarci. Sposta una mano su un mio fianco e restiamo uniti così per secondi, minuti o ore.
Penso a Hailey, sto baciando il suo fidanzato, ma cosa sto facendo?
Chiudo gli occhi, sto baciando uno sconosciuto che odio a morte.
Dopo diciasette anni di vita finalmente do il mio primo vero bacio, non mi sarei mai aspettata di darlo a una persona che odio, ma ora poco mi importa, perché il moro è davvero bravo.
Le sue mani continuano a spostarsi sul mio corpo passando dai fianchi alla mia schiena fino al mio sedere.
Sussulto, ma poi non ci faccio più caso.
Mi stacco per guardare con la giusta visuale il riccio.
«Che fai?», chiede leccandosi le labbra.
«Niente.», dico a bassa voce.
«Okay.», dice per poi riprendermi le guance e ribaciandomi.
Sposta le sue calde labbra sul mio collo e lo bacia dolcemente, mi vengono dei brividi, brividi di piacere, questo ragazzo è davvero bravo. Chiudo gli occhi dal godimento. Poggio le mie esili mani sul suo petto e sento che il suo cuore sta rimbombando all'impazzata. Si sposta salendo poi sulla mia bocca. Ci baciamo di nuovo. Sono presa, intorno a me è come se non ci fosse più nulla, il vuoto totale.
È rilassante, così rilassante che pian piano i miei occhi si fanno pesanti, facendomi addormentare sulle labbra del ragazzo più fastidioso e odioso al mondo.
La sveglia delle sei e mezza suona, butto un braccio sul comò e la spengo, mi alzo. Ho deciso che oggi andrò a scuola solamente per fare un mazzo a mio fratello Peter, che da un giorno all'altro è scomparso da casa.
Mia madre invece? Chissà se è tornata.
Sono stanchissima, non ricordo nemmeno più a che ore io sia andata a letto.
Appena toccato il pavimento noto degli oggetti che non mi appartengono.
Perché ci sono un paio di stivaletti? E quella camicia nera di seta?Mi giro un attimo e vedo lui, Shawn Peter Raul Mendes, dormire come un bambino nel mio letto. Lo fisso, la luce del sole mattutino entra dalla finestra, illumando il ragazzo che a petto nudo, è sdraiato su un lato, il suo respiro è calmo, ha tutto il ciuffo riccioluto sul viso e ha le mani, esageratamente grandi, sotto il viso.
Inizio a ricordare le sue mani su di me e, devo ammetterlo, il bellissimo bacio che ci siamo scambiati. Spero che non se lo ricordi, perché ho fatto davvero, una grandissima cavolata.
Stanotte mi ha davvero spaventata quest'uomo. Lo odierò a morte, ma sono pur sempre un umana, quindi l'ho dovuto aiutare, baciandolo, ma lo ho aiutato.
«Shawn, ti devi svegliare.», dico muovendolo e coprendolo con la sua stessa camicia che ho raccolto da terra.
Mugugna qualcosa di incomprensibile, gli tiro un colpo sul petto. Si sposta dall'altro lato.
«Ho detto che ti devi alzare, subito!», urlo, nessuna risposta, solo il suo pesante respiro. Alzo gli occhi al cielo.
Esco dalla stanza e ispeziono tutta casa in cerca di mia madre ma di lei nemmeno un capello.
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Otto. (Shawn Mendes)
FanfictionCherlyin Martial Dubois, figlia di due stilisti molto famosi in America conosce Shawn Mendes, un giovane uomo adulto, che dopo la separazione dei suoi genitori la madre decide di farlo diventare suo socio. Tra di loro c'è tensione, non hanno un buon...