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Era una mattina come le altre, il cellulare segnava le sette e un minuto e jimin si trovava ancora in bagno, a sistemarsi i capelli biondi e leggermente arruffati. La musica rimbombava all'interno del piccolo bagno e il ragazzo non riuscì a trattenersi dal muovere i fianchi a ritmo. Fece appena in tempo a stendersi sul viso l'ultimo strato di crema idratante, e quindi a terminare la sua routine, che suo fratello iniziò a bussare alla porta gridando, per cercare di sovrastare la musica. "Muoviti principessa, hai più o meno quattro minuti e trentasei secondi prima che il pullman ti lasci a piedi". Jimin si lasciò scappare un'imprecazione e raccolse gli indumenti sparsi per il bagno, per poi correre in camera, mezzo nudo. "Non ti hanno insegnato che non si dicono certe parole Jimin-ah?" ridacchiò JiHyun stando appoggiato alla porta della camera. L'altro non trovò miglior modo per rispondergli se non quello di lanciargli un cuscino in piena faccia "esci subito dalla mia stanza" borbottò senza prestare attenzione al più piccolo, che in quel momento si stava stringendo il naso tra le dita. Prese un semplice paio di pantaloni neri e aprì l'armadio, alla ricerca di un maglione del medesimo colore. Appena lo trovò se lo infilò per poi iniziare a saltellare prima su un piede, poi sull'altro, per infilarsi i calzini. Corse giù dalle scale, rischiando anche di sbattere il viso al suolo, si mise le scarpe e un cappellino rosso, per poi prendere lo zaino da terra e correre fuori di casa. Non fece neanche in tempo a girare l'angolo della strada che vide l'autobus partire e lasciarlo lì, interdetto.
"Merda!" si portò le mani alla testa sbuffando e raggiungendo la fermata per controllare i vari orari. Si maledisse mentalmente, dopo aver visto che il prossimo pullman sarebbe passato dopo più di mezz'ora, per la sua lentezza nel prepararsi. Riuscì di poco a trattenersi dallo sbattere lo zaino per terra e iniziò a camminare velocemente verso la scuola, nonostante sapesse che non sarebbe riuscito ad arrivare in orario. Continuò a camminare per vari minuti fino a quando sentì il rumore di auto, a quel punto si girò speranzoso e si mise al centro della strada, facendo fermare l'automobilista. Arrivò di fianco al vetro e bussò mordicchiandosi il labbro e sperando che l'uomo non lo maledicesse. "Scusi signore, sarebbe così gentile da darmi un passaggio fino a scuola? la prego. Un altro ritardo e mi uccidono". L'uomo alla guida sorrise e fece un cenno al ragazzo "dai, sali". Jimin sorrise ampiamente tirando un sospiro di sollievo e si inchinò prima correre verso l'altro lato della macchina e salire, allacciandosi la cintura di sicurezza. "Le sono infinitamente grato" mormorò portando le mani in segno di preghiera "Dammi pure del tu, non sono poi così vecchio" accennò una risata riaccendendo il motore, l'altro annuì in risposta e portò lo sguardo sulla strada. Una volta arrivati davanti all'edificio Jimin si portò lo zaino sulle cosce e prese dei soldi dal portafoglio "Ecco a te, per il disturbo" sorrise porgendoglieli. "Ma figurati, non serve che tu mi paghi, inoltre ero di strada". Dopo vari minuti di tira e molla, dove Jimin insisteva per far sì che l'altro accettasse i suoi soldi, il più piccolo scese dalla macchina e glieli lasciò sul sedile "Grazie mille ancora, signore!" chiuse la portiera, non volendo che l'altro glieli ridasse, e entrò velocemente a scuola.

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Mi scuso per eventuali errori grammaticali e spero davvero che questo primo capitolo vi piaccia

Tenterò di aggiornare il più velocemente possibile.

Un bacio🌼

ᴄᴏᴍᴇ ʙᴇ ᴍʏ ᴛᴇᴀᴄʜᴇʀ.  ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora