Hanna stava seduta al solito tavolo della biblioteca, il suo preferito. Si trovava in un angolino nascosto al primo piano, per raggiungerlo bisognava salire le scale, camminare tra gli scaffali ed infilarsi tra quelli su cui erano posti ordinatamente i libri più antichi. La sua particolare ubicazione rendeva quel tavolo il posto perfetto per sedersi in completa solitudine e leggere tutto ciò che voleva, fino a orario di chiusura.
A volte un suo amico la raggiungeva e stavano in silenziosa compagnia l'uno dell'altra, durante la lettura; la maggior parte delle volte con lei c'erano solo la sua solita pila di libri e l'ambizione di riuscire a finirli in poche ore. All'inizio non ci riusciva, ma con il passare del tempo quella sorta di sfida a se stessa l'aveva resa capace di leggere sempre più velocemente. Alla fine quella era diventata una passeggiata per lei, tanto che spesso le capitava di alzarsi, durante la giornata, per cercare altri libri.
La nuova sfida a se stessa era diventata quella di riuscire a leggere, un giorno, tutti i libri di suo interesse contenuti nell'intera biblioteca.
Era seduta a leggere da un paio d'ore, non avvertiva la fame né la stanchezza degli occhi e si era abituata al profumo di carta dei libri che la circondavano, tanto che non ci faceva più caso, quando qualcuno si sedette al suo stesso tavolo.
Alzò lo sguardo dal libro, ritrovandosi davanti un ragazzo dai capelli scuri e la carnagione chiara, che teneva tra le mani un libro di racconti mitologici.
Aveva l'aspetto di un qualsiasi ragazzo che si poteva incrociare per strada, se non fosse stato per un particolare di quell'individuo, tanto agghiacciante quanto affascinante.
Aveva gli occhi di un bianco irreale. Le sue iridi azzurrine, appena visibili sotto un velo di bianco, facevano da contorno a delle pupille bianche, il che faceva risaltare i suoi occhi su tutto.
In un primo momento, Hanna pensò che lui fosse cieco. Solo dopo si rese conto che si trovavano in biblioteca e quel ragazzo, all'apparenza della sua stessa età, stava leggendo. Si sentì estremamente stupida ma scacciò subito quel pensiero tornando con lo sguardo sul libro, decidendo che lo aveva fissato anche troppo e non voleva rischiare di infastidirlo o peggio: che accorgendosi del suo sguardo insistente avrebbe avuto qualcosa da ridire.
Lubov, seduto davanti a lei, non aveva faticato a capire dove si trovasse la ragazza. Avendola osservata per diverso tempo attraverso gli specchi incantati del suo regno sapeva bene quanto lei adorasse quel particolare angolo della biblioteca.
Ora che ce l'aveva davanti, Hanna gli appariva ancora più bella e la sua sola presenza bastava a renderlo agitato. Mentre lei era immersa nella lettura percorse con lo sguardo i suoi capelli dal colore particolare, i lineamenti del viso e le spalle, fino ad arrivare alle mani, al libro che stava leggendo e alla pila degli altri libri appoggiati alla sua destra, in attesa di essere letti.
Osservando il regno umano da tempo, Lubov era diventato presto in grado di leggere la loro scrittura e così poté immaginare il contenuto di quei libri dopo aver dato uno sguardo ai titoli. Tutti quanti suggerivano di essere racconti storici, di battaglie o di amori impossibili.
Stava osservando quella ragazza da un paio di minuti, fingendo di leggere, e si rese conto che non era cambiato niente ora che lui era lì di persona. La stava osservando e basta.
Il solo pensiero di rivolgerle la parola bastò a seccargli la gola.
Non poteva dirle che l'aveva osservata da tempo e aveva deciso di farla diventare la sua consorte, e quindi portarla via con sé nel suo regno.
Conosceva abbastanza bene il comportamento umano da poter scommettere che lo avrebbe preso per pazzo, forse sarebbe anche scappata pur di non dover più avere a che fare con lui.
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The Beast of the Ice Kingdom
Romance[Boy x Boy] Lubov è il sovrano di un regno ghiacciato, popolato da bestie. Nella ricerca di una consorte, la sua attenzione si rivolge al mondo umano. Provvidenziale sarà la comparsa di una strega, la quale gli permetterà di assumere l'aspetto umano...