Parte 22

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I fiocchi di neve cadevano candidi e leggeri sul paesaggio ghiacciato che caratterizzava il giardino interno al castello. Lubov li osservava in silenzio, godendosi la pace e il senso di purezza che quella vista gli trasmetteva.

Finalmente tutto stava andando bene, finalmente poteva rilassarsi un po'.

Aveva avuto cose di cui occuparsi fino a quel momento, perciò solo ora si rendeva conto di quanto fosse calmo e silenzioso il suo regno, a differenza di quello umano. Ricordava ancora che i primi giorni lì aveva faticato a sopportare il rumore assordante della città, caotica e affollata.

Ora tutto era così diverso, migliore. Certo, lì era un re e aveva dei doveri, ma non gli mancava affatto la vita da umano.

Sentì delle braccia esili stringersi con delicatezza intorno al suo collo.

Era Einrich, lo aveva raggiunto e ora stava affondando il viso nel suo pelo, tra il collo e la spalla sinistra.

"Sei tu che fai nevicare?"

"Sì. Vuoi che smetta?" gli chiese.

"No, è così bello.. anche se la neve mi dà l'impressione che faccia ancora più freddo"

"Vieni a sederti accanto a me, ti scaldo io"

Il ragazzo fece come gli era stato chiesto e si sedette sulla panchina di legno. Appoggiò il viso e il busto al corpo dell'amato e lo abbracciò, mentre lui lo stringeva a sua volta facendogli passare un braccio intorno alla schiena.

"Hai freddo nel castello?"

"No, ci sono sempre i camini accesi quindi sto bene"

"Com'è andata la chiacchierata con i tuoi genitori?" gli chiese, dopo un attimo di silenzio.

"Bene.. erano preoccupati ed è chiaro che vogliono sapere cosa sta succedendo, ma per ora non ho voluto dire niente"

"Cosa pensi che gli dirai?"

"Non lo so" sospirò. "Forse dirò loro che mi sposo e vado a vivere in un posto lontano, isolato dal mondo.. ma è meglio se aspetto e ne parlo a cose fatte"

Lubov annuì. Si rendeva conto che spiegare la situazione sarebbe stato difficile e problematico.

"Torniamo dentro adesso" propose. "Voglio che vieni in biblioteca con me"

Insieme raggiunsero la grande stanza che Einrich esplorò con lo sguardo come se fosse la prima volta. Quel posto pieno di libri continuava ad affascinarlo.

"Mi insegni il vostro alfabeto?" chiese, curioso.

"Sì, se vuoi, ma prima c'è una cosa che devo mostrarti"

La bestia camminò fino a raggiungere una parete sulla quale era stato posto un grande specchio.

"Questo specchio permette di osservare il regno umano" gli disse, lasciandolo stupito. "È grazie ad esso che ho deciso di assumere sembianze umane per qualche tempo"

"Vuoi dire che è grazie a questo che hai conosciuto Hanna.." lo corresse Einrich.

Lubov rimase in silenzio un attimo, colto sul fatto.

"Sì, ma.. quando l'ho incontrata ho conosciuto te" sottolineò.

Il ragazzo sollevò un sopracciglio, ma non si era offeso e così tornò subito con un'espressione serena.

"Lo so.. e ne sono felice. Sembra che il destino ci abbia fatti incontrare"

Lubov gli sorrise e lo prese per mano.

The Beast of the Ice KingdomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora