Parte 24

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Dopo qualche minuto di attesa la porta della stanza si aprì ed entrò Lubov.

Einrich si alzò in piedi di getto ritrovandoselo davanti all'improvviso, con indosso una veste dalla stessa fantasia della sua.

Il suo pelo grigio risplendeva alla luce della finestra facendolo apparire ancora più bello.

I suoi occhi chiari puntati su di lui sembravano carichi di emozione.

Lubov era agitato. Il momento tanto agognato era finalmente giunto e non riusciva a crederci. Einrich, davanti a lui in quel momento, era bellissimo con indosso la veste cerimoniale.

Aveva gli occhi lucidi e non sorrideva, ma pareva emozionato. Quasi spaventato, forse, perché tutto quello stava succedendo all'improvviso. Ma in ogni caso non arretrava, anzi stava fermo, in piedi davanti a lui, come in attesa di una sua parola. Aveva lo sguardo spaesato e lucido per l'emozione.

Lubov gli sorrise e allungò la mano per prendere la sua, che Einrich gli tese prontamente.

Il ragazzo si lasciò andare ad un debole sorriso, ora più rilassato.

"Possiamo cominciare" disse il demone accompagnatore, rompendo quel silenzio carico di significato.

Con un gesto chiese loro di posizionarsi al centro della stanza, dove aveva disegnato il simbolo. Spense alcuni candelabri per creare una luce bassa e soffusa. Accese una candela e la posizionò sul pavimento, proprio al centro di esso, tra i due sposi.

Iniziò a recitare delle frasi nella lingua degli antichi.

Einrich non capiva cosa significassero e non riusciva nemmeno ad ascoltarle.
Stava succedendo davvero e la cosa rischiava di mandarlo in iperventilazione.

Lubov se ne accorse e gli accarezzò le mani con le sue. Ora gliele teneva entrambe, era previsto così dal rito, ma vederlo in quello stato gli faceva venir voglia di stringerlo a sé nella speranza che questo bastasse a calmarlo.

Einrich si sforzò di non andare in agitazione, concentrandosi sulle mani dell'amato che accarezzavano le sue.

Di certo non si aspettava di sposarsi in un modo così particolare, ma era tutto come aveva desiderato. Aveva acconsentito a sposarlo e finalmente stava succedendo.

Il demone accompagnatore aprì una boccetta e si versò il contenuto su una mano, per poi spalmarlo anche sull'altra. Si trattava di qualcosa di indefinito, cremoso e corposo, dal colore della terracotta.

Tese una mano verso Lubov e la impresse sul suo viso. Contemporaneamente fece lo stesso anche ad Einrich, che venne colto alla sprovvista dal gesto ma non si spostò.

Tenne le mani sui loro visi per qualche secondo, dopodiché le spostò. Le sfregò tra di loro facendo piovere a terra pezzetti di quell'unguento cremoso e rossastro. Alcuni di essi finirono sopra la candela, spegnendola.

Quella strana sostanza sul viso di Einrich era inodore e stava già iniziando a seccarsi.

Il demone accompagnatore chinò il capo in avanti e rimase in silenzio un attimo prima di parlare di nuovo.

"Tutto è pronto per l'unione, il resto sta a voi" disse e, dopo aver rivolto lo sguardo prima ad uno e poi all'altro, uscì.

"Adesso siamo.. sposati?" chiese Einrich, sentendo che gli occhi gli stavano diventando lucidi.

"Quasi" gli rispose Lubov.

Gli lasciò una mano per potergli accarezzare il viso, attento a non toccare il segno fatto con l'unguento che iniziava a seccare.

The Beast of the Ice KingdomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora