Jungkook P.O.VMisi in moto la macchina e partimmo. Avevo calcolato ci avremmo messo circa due ore e mezza da dove ci trovavamo per arrivare in questo posto che ero sicuro gli sarebbe piaciuto.
Jimin era accanto a me, con il gomito poggiato al finestrino un poco abbassato, gli occhi chiusi e il vento che gli scompigliava i capelli soffici. Passò un'ora quando Jimin iniziò a manifestare un grande vuoto nello stomaco visto il brontolio che con imbarazzo cercava di nascondere con piccoli colpi di tosse, così quando riuscii ad avvistare un locale di ristoro sulla strada poggiai la mano sulla sua coscia e si girò verso di me, aprendo gli occhi celesti.
"Se vuoi mangiare ci possiamo fermare qui" scrissi sui suoi pantaloni neri. Mi sorrise.
"Avrei voglia di tteokbokki"
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Il posto si faceva sempre più vicino e Jimin sempre più impaziente, tanto che la sua gamba aveva iniziato ad andare su e giù per l'agitazione e i suoi occhi si fecero sempre più curiosi, puntando dritti verso la strada.
"Kookie sto diventando impaziente" Mi misi più comodo sul sedile e mi scrocchiai il collo.
"Intanto che arriviamo facciamoci delle domande, che ne dici?"
"Va bene"
Guardai avanti a me per qualche secondo tenendo entrambe le mani sul volante, superando il traffico davanti a me per poi levare la destra per potergli parlare.
"Hai fratelli o sorelle?"
"No, sono figlio unico,tu?"
"Anche io... in realtà mia madre ha abortito prima di me"
"Capisco.."
"Forse se avessi avuto un fratello o una sorella sarei stato meno pressato da loro"
"Mi dispiace Kookie, davvero"Ci furono degli istanti di silenzio imbarazzante che Jimin decise di rompere.
"Quand'è l'ultima volta che hai riso?"
"Dieci anni fa se intendi con la voce""E' triste.."
"Vorrei sentire la tua voce, Kookie"
si accarezzò le spalle, con la coda dell'occhio riuscivo a vedere il suo orecchio che si stava leggermente colorando di rosso. Aveva freddo?"Mi piacerebbe davvero tanto"
Scossi la testa e continuando a guardare la strada decisi di cambiare discorso facendogli una domanda ambigua.
"Se dovessi morire domani..."
Mi schiaffeggiò la mano.
"Non dirlo Jungkook, non-"
"Fammi finire"
Espirò rumorosamente accasciandosi sul sedile."Se dovessi morire domani, che cosa saresti pentito di non avermi detto?"
Vidi Jimin ruotare la testa dall'altra parte, scrollare le spalle e schiarirsi la gola.
"Non morirai domani Jungkook"
"Era per dire, non importa" rimasi un po' offeso di non aver ricevuto una risposta, ma si fece perdonare quando mi prese la mano e la avvicinò al suo viso, accarezzandola con la sua morbida guancia.Taehyung P.O.V
Jungkook per me è sempre stato un fratello minore.
Un ragazzino di cui prendermi cura nei suoi momenti più bui, da proteggere dalla cattiveria degli altri, da consolare.
Jungkook mi scriveva ogni sera per la buonanotte e ogni mattina per il buogiorno, mi chiedeva di guardare film insieme dopo scuola o di uscire per una passeggiata e quando non lo faceva era per motivi di salute o per impegni familiari.Ma quello era diverso.
Era diverso perché sentivo corrodermi dentro al pensiero che qualcun'altro stava prendendo il mio posto e non potevo farci nulla se non guardare a distanza come questo Jimin si stava portando via mio fratello.
Schioccai la lingua infastidito e decisi di incontrarmi com Hoseok per andare a prendere una tazza di tè, ma prima cercai per puro sfizio Park Jimin su internet, non sarebbe successo nulla giusto?Il mio dito scorreva sullo schermo, leggendo rapidamente risultati di cui non mi interessava, quando proprio prima di decidere di chiudere ed andarmene lessi l'ultimo nome al mondo che avrei voluto leggere.
Un brivido mi percorse la schiena, le mie mani iniziarono a sudare e l'ansia iniziò a divorarmi vivo, facendomi mancare il respiro e bruciandomi in petto una rabbia che pensavo di non riuscire a contenere e di poter placare solo tirando pugni sul muro accanto a me, lasciandomi le nocche rosse e indolenzite.
Presi il telefono di fretta con ancora le mani tremanti e scrissi ad Hoseok."Non posso venire Hyung"
"Perché???"
"Dov'è Jungkook?"
"Non lo so, perché non vieni più?"Camminai sul posto mentre una mia mano afferrava i capelli tirandoli per la disperazione e la furia.
"Jungkook dove cazzo sei"
Nessuna risposta.
"Jungkook rispondimi"
"Jungkook"
Lo chiamai due, tre, quattro volte ma nessun cenno di risposta, scrissi tanti altri messaggi ma nulla e decisi di risolvere uscendo di casa il più velocemente possibile, salendo in macchina e decidendo di andare nel posto in cui Jungkook si andava a rifugiare quando era piccolo dove ero abbastanza sicuro stesse andando, la spiaggia vicino quella che era casa sua e di sua madre.Jungkook P.O.V
Mancavano cinque minuti all'arrivo quando sentii vibrarmi il telefono in tasca. Non gli diedi importanza visto che ero alla guida fino a che non iniziò a diventare continuo, facendomi preoccupare che fosse successo qualcosa.
Lo sentii anche Jimin, che non appena accesi lo schermo per leggere rapidamente quello che mi era arrivato mi afferrò la mano portandola a sé."Stai attento Jungkook, non leggere alla guida, ho paura"
Spensi il telefono e lo rinfilai in tasca per rassicurarlo.
Rimuginai per un po' su un messaggio che per quei pochi secondi mi passò davanti e mi spremetti per ricordare cosa esattamente ci fosse scritto. Taehyung mi aveva scritto qualcosa nominando Jimin e ...Mi pareva ci fosse scritto....killer?
N/A
CIAOOOOOO
lo so sto aggiornando più lentamente di prima, ma purtroppo questo periodo scolastico è il PEGGIORE e mi ritrovo con ogni giorno qualche cosa che mi fa stare fino a tardi con la testa sui libri :(
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𝒐𝒄𝒆𝒂𝒏 𝒆𝒚𝒆𝒔 - jikook.
Fanfic»𝙨𝙝𝙤𝙧𝙩 𝙨𝙩𝙤𝙧𝙮 started: April 2019 finished: June 2019 "Perché proprio io Jimin?" "Perché quando ti tocco ti sento simile a me come nessun'altro prima d'ora" Avvicinò l'orecchio al mio petto. "E fidati Jungkook che di cuori ne ho sentiti tan...