"Solo tu puoi avere il coraggio di ingozzarti di zucchero a poche ore dalla prova ufficiale dell'abito!"
Kim mi brucia con lo sguardo, esattamente come farebbe con le calorie che sto ingerendo se prendessero vita, inorridita mi osserva con disprezzo attraverso i suoi ipnotici ed eleganti occhi a mandorla scuri come una notte senza stelle, stesso colore dei capelli e accentuati maggiormente dalla carnagione color latte. Facile parlare per lei, fa palestra praticamente tutti i giorni alternandola all'estetista, la parrucchiera o la manicure, fisico degno della modella di successo che è. Avvicina la tazza di thè verde fumante mettendo in mostra le spettacolari dita affusolate con le unghie smaltate rosso fuoco, chiude gli occhi assaporando la bevanda e io ne approfitto per addentare il secondo cornetto grondante di cioccolata.
"Lasciala stare, Kim."
Grazie al cielo ho Scarlett dalla mia parte.
E' il totale opposto di Kim e questo le rende una coppia favolosa. Rossa di capelli, occhi azzurri come un giorno d'estate senza nuvole, fisico di chi ha partorito ma non si direbbe e uno spruzzo di lentiggini sul naso che farebbero impazzire chiunque. Il suo succo d'arancia è quasi a metà come la brioche integrale alla marmellata.
"Grazie." Rispondo dopo aver deglutito.
"Stai per sposarti!" mette una mano sul mio ginocchio. (unghie rosse anche per lei) "Goditela adesso!"
Delle tre, lei è l'unica che ha seguito la classica procedura standard della brava figlia: voti più alti a scuola, campionessa di atletica leggera per dieci anni di seguito tanto che al liceo era fissa nella bacheca degli orgogli della scuola, un bravo ragazzo diventato poi marito fedele e un figlio maschio dal comportamento esemplare.
"Che sciocchezza." Ribatte Kim poggiando la tazza di thè sul piattino. "Proprio perché stai per sposarti devi fare ancora più attenzione alla linea, se ti lascerai andare tuo marito se ne cercherà un'altra più bella di te."
Scarlett alza gli occhi al cielo sbuffando: "Kim, se ti sposi la bellezza dovrebbe scendere in secondo piano."
"Altra sciocchezza."
E come sempre da quando ci siamo conosciute al primo anno di liceo, si mettono a bisticciare con amore.
E così eccoci qui alla soglia dei trent'anni anni, sedute al café Tiffany nel pieno cuore di New York City a parlare come se non fosse mai cambiato nulla, quando invece è cambiato tutto. Non so come e quando sia successo, ma ad un certo punto della nostra vita ci siamo rese conto di esser diventate donne. Forse dopo che Scarlett, sei anni fa, ci aveva detto di essere incinta di Nicholas o forse quando, quattro anni prima, ho conosciuto colui che a fine mese diventerà mio marito.
A sol pensarci mi sento terrorizzata e allo stesso tempo felice, inibita ed eccitata. Il matrimonio è un passo enorme in una relazione, ma dopo dieci anni di amore forse era ora che io e Gregory decidessimo di sistemarci legalmente.
Lo conobbi al primo anno di liceo al corso di filosofia, lo ricordo benissimo come fosse oggi, come se al posto del delizioso azzurro di Tiffany ci sia in realtà il bianco panna dell'aula e, anziché le mie amiche, i vari compagni di corso. Era seduto al banco di fianco al mio, dimenticatosi del libro proprio al primo giorno di lezione, mi chiese con visibile imbarazzo di leggere insieme e lì scattò l'amore. Per lo meno, io lo sentii subito, lui dopo un paio di mesi, ci mettemmo insieme e tutto fu assolutamente perfetto fin dall'inizio, talmente tanto che ancora oggi stento a crederci e mi sembra di vivere un sogno.
La proposta arrivò due anni fa quando, durante la cena di Natale rigorosamente con entrambe le nostre famiglie riunite per il cenone, Gregory si alzò dal tavolo prendendomi la mano.
"Madison Laughry, vuoi sposarmi?"
Così, di punto in bianco.
Rivedo la scatolina azzurra aprirsi davanti ai miei occhi pieni di lacrime, l'anello bagnato in oro bianco con diamante da due carati e gli applausi di tutti i familiari presenti.
Al sol pensiero mi viene da piangere di gioia!
Sognate, torno alla realtà, l'amorevole lite tra Kim e Scarlett sta continuando da troppo tempo, così finisco di mangiare il cornetto, bevo un po' di cappuccino bollente e infine allungo le braccia aprendo le mani alla massima estensione: "Ragazze, basta! E vi ricordo che dovrete farmi da damigelle, ammazzatevi tra un mese, ok?"
"A proposito, che colore hai scelto per il nostro vestito?" Scarlett finisce di bere il suo succo, è eccitata quanto me all'idea che finalmente possa vestirsi elegante e firmata per un'occasione così importante riguardante noi. Certo suo marito Charles (uno dei responsabili di Wall Strett) non le fa mai mancare eventi mondani eleganti, ma dalla nascita di Nicholas hanno rallentato un po' con la vita sociale.
Faccio spallucce: "Azzurro." Indico il cafè senza nascondere un sorriso, amo Tiffany da quando ero una bambina. "Perché si intona benissimo coi vostri colori e perché..."
"E' il posto in cui Gregory ti ha comprato l'anello di fidanzamento. Si, lo sappiamo." Kim conclude il tutto al posto mio abbozzando un sorriso e alzandosi in piedi: "Paga tu."
"Cosa?"
"Beh, ha ragione sei tu la sposa." Le da man forte Scarlett. "Ti tocca!"
Queste due insieme come alleate proprio non si augurano!
Camminiamo lungo la 5th avenue cercando di non farci distrarre troppo dai negozi e le loro sfavillanti vetrine, nonostante sia originaria di New York non mi stancherei mai di fare su e giù per queste splendide vie sempre piene di novità.
Con non poca fatica raggiungiamo la boutique in cui acquisterò il mio vestito da sposa, varcando la soglia mi sento emozionata come il primo giorno in cui vi entrai per la prima volta ed il cuore inizia a battere all'impazzata.
La commessa che ci segue si chiama Amanda, capelli rosso fuoco e occhi chiari che a quanto pare è molto pratica del settore, ci conosce bene e per l'ennesima volta mi chiede di poter vedere nuovamente l'anello con lo splendido diamante che troneggia al centro. Credo che questo tipo di commesse lo faccia più per avere una garanzia che per curiosità, onde evitare che i loro preziosi abiti vengano provati solo da curiose e non da vere e proprie future spose.
"Allora, pronte per la prova dell'abito?" chiede retoricamente.
Scarlett e Kim si guardano un po' perplesse e mi vedo costretta ad intervenire: "Ho telefonato poco prima di uscire da Tiffany, vorrei fare una prova generale per tutte e tre."
"Si!" squittisce immediatamente Scarlett che addirittura mi abbraccia.
Kim, fredda come sempre ma sotto sotto so che nasconde una gioia immensa, fa spallucce: "Sarà come lavorare."
E così ci separiamo in tre camerini diversi.
Amanda arriva subito col mio vestito e mi aiuta ad indossarlo, prima di uscire per mettermi in mostra alle ragazze e il gruppetto di colleghe curiose, voglio concedermi un secondo solo per me e nessun altro, tanto che anche la ragazza se ne va.
Alzo i capelli biondo cenere lunghi fino poco sopra al sedere e attraverso i profondi occhi nocciola guardo la me vestita da sposa: il corpetto con scollo a cuore mi stringe il seno ma non in maniera eccessiva, la gonna scende ampia fino sotto le caviglie senza mostrare quelle che saranno le mie scarpe con tacco. Può sembrare un abito comune se non fosse per la quantità di brillanti che circondano le rifiniture del corpetto e che ricadono sulla prima metà della gonna formando una specie di fiore argenteo di cui io sono il centro. Ondeggio appena e sotto al neon del camerino ho come la splendida impressione di esser vestita da tante piccole stelle.
In effetti è proprio lì che mi sento: in cielo.
E non potrei essere più felice.
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All'improvviso come la Neve - Gerini Alice
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