Parte prima (e prima della tempesta) CAPITOLO 14 - Robert

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Dopo aver chiesto il permesso evitando di non dare fastidio, tiro giù il finestrino del sedile posteriore del taxi, il vento gelido mi scompiglia i capelli dandomi una bella svegliata e il profumo di montagna annulla del tutto il fetido odore di città, riempendo i polmoni di energia nuova.
Sono partito questa notte col primo volo che zio ha trovato disponibile, ho dormito per tutto il tempo fin quando una gentile hostess non mi ha avvisato dell'arrivo in Colorado.
Il tassista mi aspettava al check out ed è stato molto gentile nell'aiutarmi con i bagagli e nel non farmi troppe domande, su mia richiesta, è stato lui a svegliarmi a mezz'ora dall'arrivo allo Stanley Hotel.
Ancora non posso credere di esser riuscito finalmente ad andare in vacanza dopo la prima di un film e la conclusione di un altro! Paul ha fatto un vero e proprio miracolo e ad essere sincero me ne frego allegramente di tutti coloro che si sono lamentati della mia futura assenza, per una settimana non morirà nessuno (anche se avrebbero dovuto essere due, ma pazienza).
Per una volta nella vita ho voluto fare l'egoista e non credo me ne pentirò.
Controllo il cellulare e quando vedo non uno, non due, non tre, ma sette messaggi da parte di Jessica Lane, ho voglia di aprire del tutto il finestrino per scaraventare l'apparecchio giù per il burrone.
Mai, mai MAI più bere così tanto e dare il proprio numero in giro!
Vuole sapere dove sono diretto, con chi sarò, se è vero che starò dai miei genitori come dichiarato in una intervista e di avvisarla quando arriverò a destinazione. Sto per risponderle quando un leggero lampeggio in alto a sinistra sullo schermo mi avvisa che non c'è più campo, e poi ecco la magica scritta: SOLO CHIAMATE DI EMERGENZA.
Chiudo gli occhi in un'espressione di compiaciuto godimento, questo è un segno dal cielo: col cellulare fuori gioco avrò davvero tutto il tempo per rilassarmi a dovere.
"Signor Shannon?" il tassista mi osserva dallo specchietto retrovisore: "Saremo in arrivo tra circa dieci minuti."
"Ottimo!" rispondo raggiante spegnendo il cellulare. "Non vedo l'ora!"


Lo Stanley Hotel è esattamente come lo avevo immaginato e come avevo avuto modo di constatare dalle foto su internet, certo non è identico a come fu rappresentato su Shining ma infonde quel clima ispiratore di cui ho veramente bisogno.
Il tassista mi accompagna fino alla reception e gli do una bella mancia ringraziandolo più volte per la sua pazienza, mentre aspetto che qualcuno mi accolga do uno sguardo in giro: la hall è molto ben curata, poltrone e tavoli in legno e pelle, tappeti pregiati, tende bianche con finestre enormi che si affacciano sull'esterno, lampadari a forma cuneiforme che scendono dal soffitto ed illuminano a giorno.
"Buongiorno signor Shannon! La stavamo aspettando con ansia."
Mi giro per vedere una ragazza bellissima: capelli neri raccolti in una lunga coda, occhi verdi, labbra rosso fuoco e un fisico che non ha nulla da invidiare alle modelle a cui sono abituato. Unico difetto impresso a caratteri cubitali sulla targhetta attaccata sopra al seno: Jessica.
Una persecuzione!
Sorrido allungandole la mano: "Piacere mio."
"Le abbiamo riservato una suite royale come richiesto dal suo agente." Si piega un po' troppo esageratamente verso lo schermo di un computer, un paio di click col mouse e torna su di me: "Mi duole dirle che avremo altre prenotazioni ma le assicuriamo che la sua privacy verrà protetta. Per qualsiasi reclamo non esisti a rivolgersi a noi al direttore in persona."
Wow, nemmeno fosse arrivato il Presidente.
"Grazie mille."
"Prego, le mostro la sua stanza."
Vengo subito affiancato da un ragazzino che si occupa dei miei bagagli, seguiamo Jessica che non solo ha un fisico da modella ma si muove anche come tale.
Mentre camminiamo e fingo di ascoltare quello che mi dice, osservo le varie stanze per tracciare una mappa mentale: palestra (inutile) sala bar (utilissima) sala da pranzo (bene) sala lettura (ottimo), spa (Dio ti ringrazio). Decido quale sarà la prima tra loro ad avermi come ospite quando Jessica si ferma all'improvviso estraendo una tessera magnetica da dietro la schiena: "Eccoci qui."
Mostra come si apre la porta tenendo sempre un sorriso plastico ben fermo sul volto, una volta strisciata la bada magnetica nel dispositivo sento un bip che afferma l'apertura della porta.
"Questa è la sua stanza, signor Shannon. Per qualsiasi cosa abbia bisogno o un reclamo non esisti a rivolersi alla reception o..."
"Al direttore in persona." Finisco la frase al posto suo e ricevo un sorriso come risposta.
Do la mancia al ragazzo che mi ha portato i bagagli e una volta ringraziati entrambi mi chiudo la porta alle spalle.
Lo stile della stanza è più o meno simile a quello della hall e di tutto l'albergo: ad accogliermi c'è una piccola sala con divano, poltrona, televisore che resterà spento e una piccola cucina. Sulla destra si apre una porta in cui trovo la camera con letto matrimoniale a baldacchino, una mini cabina armadio e un bagno con tanto di vasca enorme in marmo bianco.
Apro le valigie ed inizio a sistemare il tutto, ho portato con me anche un lettore multimediale di libri così da poter leggere qualche testo acquistato ma finto nel dimenticatoio, una stecca di sigarette magistralmente nascosta agli occhi di zio e per finire una console portatile con cui potrò giocare.
Sarò un attore di trentadue anni, ma dentro di me vive un bambino mai cresciuto!
"A proposito." Recupero il cellulare accendendolo solo per un attimo, mi connetto al wifi per scrivere un messaggio a zio.
Sono arrivato, la camera è spettacolare! Ci risentiamo dopo la mia settimana di relax, fai il bravo!
Dato che ci sono scrivo anche a mamma chiedendole scusa per non passare questa settimana a casa, una volta ricevuta conferma dell'invio, spengo nuovamente tutto: "Signore e signori, arrivederci e grazie!"
I miei occhi si concentrano ora sulla vasca da bagno e la quantità impressionante di saponi poggiati sopra al lavandino.
Mi spoglio, riempio la vasca con acqua bollente e mi immergo poggiando indietro la testa e accendendo una sigaretta, sarebbe perfetto se ci fosse anche un bel bicchiere di champagne e del pianoforte in sottofondo.
"Che la vacanza abbia inizio."

All'improvviso come la Neve - Gerini AliceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora