Parte prima (e prima della tempesta) CAPITOLO 15 - Madison

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"Maddy non mi ammazzare, ma la baby sitter di Nicholas sta male e devo trovare una sostituta! Ti raggiungerò domani con Kim!"
Ecco come inizia il nostro viaggio tra amiche: con me che parto da sola.
Kim oggi torna da Parigi e non riesce a prendere il volo insieme a me dato che avrà una cena con la sua famiglia, Scarlett mi ha appena telefonato con la voce in panico per confermare la mia attuale solitudine!
E pensare che hanno deciso tutto loro.
Dato che tutte e tre siamo amanti dei film horror, Kim ha deciso di prenotare allo Stanley hotel in Colorado, luogo che ispirò Stephen King alla stesura di Shining, fortuna vuole che il direttore è un fan accanito della nostra migliore amica modella e per farle un favore ha deciso di accoglierci un giorno prima rispetto l'apertura ufficiale.
Ho ancora Scarlett al telefono e mi rendo conto di esser in silenzio da troppo tempo.
"Sei arrabbiata?"
Un po'.
"Ma no, tranquilla, alla fine sarà solo per un giorno, non ci sono problemi, mi sacrificherò per l'amore della nostra amicizia e proverò la spa prima di voi."
Scarlett sospira: "Meno male, scusa davvero!"
"Figurati."
"Buon volo!."
Si certo, come no, con lapaura che ho e nessuno a tenermi la mano dovranno drogarmi per farmi star buonain quel maledetto sedile!


Per fortuna è andato tutto bene, una volta raggiunto il Colorado ho trovato un taxi disposto a portarmi fino l'albergo per una cifra quasi onesta, per tutto il tragitto non dico una parola ma scambio messaggi con le mie amiche fin quando il campo non decide di abbandonarmi e resto completamente sola.
Arrivati all'hotel pago il tassista lasciandogli una bella mancia, ho meno entusiasmo rispetto questa mattina quindi non mi curo troppo dell'esterno e tantomeno dell'interno, i miei piedi si muovono da soli verso la reception dove una ragazza bellissima di nome Jessica mi da il benvenuto.
"Signorina Laughry, benvenuta."
E pensare che avrei dovuto essere la signora Ashford a quest'ora. Ho passato due settimane cercando di riprendere in mano la mia vita buttando le lettere d'amore, le foto, i nostri oggetti comuni e riuscendo persino a cancellare il numero di cellulare. Certo, le cose materiali si possono distruggere, ma i ricordi? Come si cancellano quelli dalla mente?
Cerco di non pensare alla tristezza che Jessica mi ha trasmesso solo con un semplice saluto (la "riabilitazione" da Gregory sarà molto lunga e dolorosa come previsto) e ricambio abbozzando un sorriso.
"Qui c'è scritto che la aspettavamo assieme la signorina Jhao e Rosemary."
"Oh si." Mi affretto a spiegare portando una mano alla fronte: "Purtroppo ci son stati dei disguidi e arriveranno domani, è un problema?"
Lei scuote la testa: "Affatto."
Fiu, meno male...La mia permanenza è salva! Già mi immaginavo a dover dormire fuori per una notte e congelare sotto il cielo montano.
Dopo averle consegnato i documenti per il riconoscimento del check-in, la ragazza mi accompagna in una stanza che chiama suite royal, non ne avevo proprio idea! Kim deve aver organizzato il tutto con il massimo del lusso e senza badare alle conseguenze e alle spese, esattamente com'è nel suo stile.
"Questa è la stanza assegnatale, accanto c'è quella della signorina Rosemary e accanto ancora quella della signorina Jhao." Si irrigidisce un po' ma credo sia solo una mia impressione: "Per ora ci siete solo voi." Mi mostra l'utilizzo della tessera magnetica per poi lasciarmi sola dopo la solita prassi receptionist-cliente.
La camera è molto carina, uno stile classico che stona un po' con quello moderno del mio loft ma per una settimana posso accontentarmi, per prima cosa sistemo i due bagagli notando con immenso piacere che c'è una piccola cabina armadio, non ho portato abiti troppo eleganti salvo un paio di eccezioni per la sera, ma non ho nemmeno portato degli stracci! Cavoli, ora che sono single devo dare il meglio di me e, stando a Kim, devo provarci con almeno la metà degli ospiti.
Una volta finito di sistemare il tutto vado in bagno a darmi una bella rinfrescata, mi guardo allo specchio e sono decisamente meglio rispetto due settimane fa, per esempio non ho più quelle odiose profonde occhiaie scure che segnavano il volto rendendomi più vecchia di quella che non sono.
"Chissà se la spa è aperta." Chiedo portando la mano destra sotto al mento, dopo tutto l'apertura ufficiale è domani quindi non credo che sia possibile accedervi, tuttavia tentar non nuoce, mal che vada potrò sempre fermarmi alla sala bar.
E così mi cambio ed esco dalla stanza.
Che la vacanza riabilitativa abbia inizio!

All'improvviso come la Neve - Gerini AliceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora