L'idea di dover lavorare nuovamente per C.M mi fa svegliare di malumore. Sono ancora un po' rintontito da ieri sera non tanto per lo champagne quanto per il chiacchiericcio continuo di Jessica Lane, anche adesso mi sembra di sentire la sua voce acuta entrarmi nel cervello e nemmeno una doccia gelida riesce a scacciarla. Maledetto zio, come gli è saltato in mente di farmi conoscere una simile palla al piede?
Non glielo chiedo solo perché sono le nove del mattino e non ho voglia di discutere in vista della mattinata che ho di fronte, di solito amo i servizi fotografici, mi diverto tantissimo a dare il meglio di me davanti ai fotografi professionisti, ma l'idea di dover lavorare con uno staff noioso e avvelenato abbassa il morale fino ai piedi.
Lo studio fotografico è ad un paio di isolati di distanza dalla sede centrale del giornale, all'apparenza non gli do troppa fiducia dato che si tratta di un capannone enorme ma non appena all'interno devo ricredermi: ampio, pieno di attrezzature fighissime di cui riconosco giusto la macchina fotografica, una stampella mobile piena di abiti che son proprio curioso di provare. Non sembra, ma ci tengo al mio stile.
"Oh mamma mia! Il grande schermo non ti da giustizia, tesoro!"
Mi giro verso la direzione da cui proviene una voce maschile ma allo stesso temo acuta, un ragazzo più o meno della mia età vestito completamente in giallo fatta eccezione per una camicia bianca, macchina fotografica professionale al collo, occhi scuri e capelli marroncini tirati su con fin troppo gel. E' persino truccato e ha le unghie curate quanto quelle di una diva: "Michael Grandini." (1) Si presenta per poi avvicinarsi appena: "E mettiamo subito in chiaro una cosa: sono qui per fare una sostituzione, non lavorerei mai per questi musoni!"
Mi metto a ridere di gusto stringendogli la mano, la sua pelle è morbida e candida come quella di una ragazza. "Robert Shannon, è un piacere." E lo è davvero! Mi piace l'entusiasmo e la sincerità di questo ragazzo.
O ragazza.
"Come se tu avessi bisogno di presentazioni!" si gira verso lo staff aprendo le braccia: "Signori, stella in studio!" tutti si girano verso di me salutandomi con dei cenni e scattando qualche foto coi loro cellulari.
Michael mi fa cenno di seguirlo verso la serie di abiti appesi alla lunghissima gruccia mobile. "Allora tesoro, non so cos'hai fatto ma i piani alti hanno deciso che potrai vestirti come vuoi, ovviamente nei limiti della decenza." Mi squadra da capo a piedi con visibile apprezzamento. "Anche se con un corpicino così potresti anche posare in mutande, per come la vedo io." Michael sorride malizioso mi squadra in stile macchina per raggi-x: "Purtroppo te lo impedirò, non voglio certo causare infarti e decimare la metà della popolazione femminile mondiale! Ti ricordi quando Travis Fimmel posò da giovane per Calvin Klein (2) e il suo poster fu appeso per le strade di Londra? Hai idea di quanti incidenti ci son stati perché molte donne guidavano fissando il suo cartellone pubblicitario anziché la strada?" scuote il dito a destra e a sinistra: "No, no!" abbassa la voce: "Ma ho tutta l'intenzione di rubartelo, uno scatto in mutande!"
Ok. Ho appena deciso che se mai un giorno dovessi diventare gay mi fidanzerò con Michael. Tuttavia preferisco non dirglielo e serro le labbra mentre una ragazza lo chiama per non so quale motivo.
Resto solo, zio è al cellulare (strano!) fuori dallo studio e tutta la compagnia che ho è la serie di abiti che dovrò scegliere per posare. Inizio a sfogliarli mettendo subito via il classicone giacca, pantaloni e cravatta, ci sono una serie di camicie stravaganti, un po' hawaiiane, un po' decorate come se una serie di barattoli di vernice di fossero esplosi in mezzo, poi è una in particolare a colpirmi: è rosa salmone ma spento, in abbinato ci sono dei pantaloni rosso scuro con scacchetti neri, un foulard arancio appeso ad una cintura nera e anfibi rosso bordeaux. Non male, controllo le etichette ed è un completo Vivienne Westwood. (3)Bello molto bello! Senza farmi notare gli scatto una foto segnandolo sulla lista mentale delle cose da comprare.
"Ti piace Westwood?" chiede Michael piombandomi alle spalle e facendomi prendere un bello spavento.
Sorrido, spesso lo faccio anche io con le mie vittime e non me la prendo, anzi annuisco convinto: "Bellissimo completo."
"Si, si, ti starebbe molto bene, ma i tuoi occhioni verdi e quei riccioli ribelli starebbero molto meglio, a parer mio, con questo."
Con tanto di versetto teatrale, Michael allunga le mani nascoste dietro la schiena.
Un trench a maniche lunghe arriva fino poco sopra il polpaccio, pantaloni in stile jeans ma dalla stoffa più morbida, una maglia senza manica a tratti coprente e a tratti trasparente a formare dei cerchi, il colletto è composto da una serie di anelli d'argento ampi.
Il tutto rigorosamente bianco.
"Miller Michael." (4)Squittisce il fotografo alzando un sopracciglio: "Non a caso, un nome una garanzia!" torna con gli occhi su di me. "Che ne pensi, gioia?"
Penso che sia assolutamente: "Perfetto!"
"Molto bene, allora vai in quell'angolo, Maya ti truccherà a dovere, dille quale abito hai scelto e lei saprà cosa fare!"
Mi dirigo subito da lei, è una donna in carne con capelli azzurro cielo, occhi neri profondi e labbra viola, un po' troppo stravagante per lavorare per C.M.
"Ah, Miller." Dice senza esprimersi troppo, fa spallucce dicendo di sedermi e obbedisco. "Ci penso io."
Ho sempre conosciuto truccatrici che amano chiacchierare o scherzare, molte si buttano anche in complimenti esagerati su di me, ma questa Maya è una statua e mi trucca senza aprire mai bocca. Ci mette pochissimo, saranno passati nemmeno dieci minuti, ha sottolineato gli occhi con della matita e mascara neri, le labbra rosate, fondotinta e capelli legati in un alto codino.
Semplice ma efficace, esattamente come l'abito propostomi da Michael.
A differenza di come si è presentato, il fotografo è di una professionalità agghiacciante.
"La rivista avrà sfondo bianco." Inizia mettendomi al centro di un pannello con le luci al neon sparate in viso: "Perciò questa sarà una sfida meravigliosa." Ovviamente si riferisce all'abito che indosso. Bianco su bianco sembrerebbe una follia agli occhi di chiunque. "Pronto?"
Non so quanto tempo sia passato ma vola mentre seguo le direttive e i consigli di Michael, è un vero professionista e non ha mai fatto una battuta, comanda e dirige tutti come un esperto comandante d'esercito, sono così coinvolto che anche il mio senso dell'umorismo viene seppellito per lasciar spazio alla serietà.
"Definitiva!" sbotta osservando lo schermo della sua macchina. "Definitiva!" fa cenno di avvicinarmi. "Però aspetta, adesso mettiti così!" si inginocchia puntandomi l0obbiettivo da sotto: "Metti le mani sulla testa per tirarti indietro i capelli, guardami dall'alto con espressione seria ma allo stesso tempo un po' di disprezzo, immagina qualcuno che ti ha fatto star male! E sorridi appena! Gambe leggermente più divaricate, ancora un po'...Oh si! Una bella faccia da so tutto io, un bastardo senza cuore a cui importa solo di una persona: se stesso. E che a volte fallisce anche in quello."
Aveva assolutamente ragione, è una foto davvero bella e significativa, rappresenta alla perfezione il personaggio che ho dovuto interpretare nel film. E poi rappresenta il nome di Rubacuori Assassino.
"Grazie, sei davvero bravo." Gli dico spontaneamente: "Posso chiederti la foto? Vorrei farla stampare e averne una copia in casa."
"Tesoro, mi hai appena chiesto il numero di cellulare usando una scusa?"
Alzo le mani in segno di resa, questa gliela concedo anche se non ho mai menzionato un qualsiasi numero di telefono: "Posso darti tutti i contatti che vuoi per quella foto!"
"Oh mamma, adesso svengo!"
E così ci scambiamo i numeri e indirizzi mail, gli do anche quello di mio zio nel caso in cui io non dovessi rispondere (ed è altamente probabile, non controllo mai la mail) e alla fine lascia che vada a cambiarmi, dentro al camerino mi do un'ultima occhiata allo specchio apprezzando per l'ultima volta questo splendido completo e con un pizzico di delusione lo lascio alla costumista. Devo inserire anche lui nella lista delle cose da comprare.
Mi guardo a destra e a sinistra, sono ancora mezzo nudo, scatto una foto allo specchio cercando di assumere una posa rilassata, dopodiché mi rivesto ed eccomi nuovamente fuori.
Saluto la troupe che ne approfitta per stringermi la mano e scambiare due parole, trovo Michael parlare con mio zio che regge una grande e anonima shopper bag nera.
"Robert è stato un vero piacere." Michael mi stringe la mano e senza badare agli sguardi altrui mi rifila un abbraccio: "Piccolo regalino."
Indica la shopper bag con lo sguardo e quando la apro non solo trovo il completo bianco che ho indossato per il servizio ma anche il rosa e rosso di Vivienne Westwood.
"Oh, ma è troppo!" protesto tenendo però i manici ben stretti in mano.
"Tu sei troppo!" Michael mi mette entrambe le mani sul viso. "Non dimenticarti di me!"
"Non succederà!"
"Arrivederci signor Grandini." Lo saluta zio con una stretta di mano.
"Michael."
Esattamente come avrei risposto io.
E così saliamo in macchina pronti per il prossimo appuntamento, prima ancora di allacciare la cintura prendo il cellulare e spedisco a Michael la foto che mi sono scattato dentro al camerino.OGGETTO: Regalino.
Lo sento urlare istericamente da in fondo alla via.
Sorrido compiaciuto.
E' stata una giornata decisamente migliore di come avevo immaginato!________________________________________________________________________________
(1) - Nome di uno dei personaggi del libro "La donna dei suoi sogni"
(2) E' successo davvero! Se cercate Travis Fimmel e Calvin Klein nella stessa ricerca troverete la foto dello scandalo...E come dar torto a quelle donne!
(3 e 4) - Nomi di stilisti realmente esistenti...Anche i completi descritti esistono davvero! Inutile dire che li adoro e sono tra i miei preferiti per un outfit da uomo!
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All'improvviso come la Neve - Gerini Alice
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