Parte prima (e prima della tempesta) CAPITOLO 5 - Madison

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"Buongiorno signora Ashford."
Gli occhi azzurri di Gregory mi guardano dall'alto verso il basso contornati da una splendida chioma rossiccia e barba dello stesso colore.
Mi stiracchio sentendo la pelle a contatto con le lenzuola di seta che i suoi genitori ci hanno acquistato non appena ci siamo trasferiti nel mio loft a Manhattan. Se per tutta la vita dovrò svegliarmi in questo modo allora non vedo l'ora di dire il fatidico "Si!"
"Buongiorno signor Ashford." Rispondo facendomi schioccare un bacio sulle labbra.
Gregory si alza velocemente, a differenza mia che amo stare sotto le coperte lui sembra avere delle spine nel materasso e appena sente la sveglia deve schizzare via, con la coda dell'occhio vedo la sua splendida schiena ampia e le mani che armeggiano col cellulare.
"A chi scrivi?" chiedo lanciando un occhio all'orologio, non sono nemmeno le sei del mattino.
Lui si gira velocemente con un sorriso che farebbe invidia agli angeli: "A Bruce, gli ricordo che dovrà sostituirmi oggi e domani."
Ah giusto, uno dei suoi colleghi e amici della scuola di prestigio Marymount nell'upper east side di New York. A differenza mia che posso permettermi di non lavorare, Gregory ha sentito il bisogno di trovare un impiego subito dopo l'università diventando in poco tempo un professore di giornalismo amato e rispettato da tutti. Da come dicono i suoi colleghi, alcuni studenti e studentesse sono entrati in sintonia con lui e spesso gli chiedono consigli anche fuori dall'orario di ricevimento e lui li tratta come dei figli.
Che angelo, il mio Greg.
Lentamente mi preparo chiudendomi in bagno per almeno venti minuti, quando esco il mio futuro marito è sulla porta principale dell'appartamento con a fianco due piccole valigie.
"Pronta a fare colazione in prima classe?" chiede allungandomi la mano.
Dio, amo quest'uomo!


Il volo dura troppo poco, ma abbastanza per farmi gustare una colazione in vero e proprio stile inglese. Ho preso l'abitudine di Gregory di, usando le sue parole: "Fare colazione come una regina, un pranzo come una principessa e una cena da serva."
La nostra destinazione è Miami, Florida, in una spiaggia che abbiamo riservato per il giorno delle nozze che nonostante si terranno a novembre sappiamo che qui il clima è abbastanza idoneo per far sì che tutto possa filar liscio: non sarà né troppo caldo né troppo freddo e se dovesse piovere abbiamo a disposizione una stanza dell'albergo cinque stelle prenotato per gli ospiti d'onore. E per noi, ovviamente.
Atterriamo e non abbiamo alcuna difficoltà nel ritiro bagagli, ho sempre l'ansia che vengano smarriti o peggio, danneggiati, Gregory ha noleggiato una Porche decapottabile e la guida con sicurezza per le strade di Miami.
Il suo cellulare squilla un paio di volte ma non risponde, probabilmente è perché sta guidando, sicuramente è perché è con me, la sua futura moglie e non c'è niente di più importante al momento.
Con sguardo disattento e con il cellulare in mano intenta a scattare delle foto che spedisco subito al gruppo whatzapp con Kim e Scarl, osservo le palme sovrastarci come a volerci proteggere, i ragazzi e le ragazze di qualsiasi età che vanno in pattini e in skate, famiglie in costume che si godono il loro momento di relax e weekend sulla spiaggia bianca.
Sarebbe un posto perfetto anche per la luna di miele, ma Gregory ha insistito nel voler andare in Italia e fare il tour delle città più belle tra cui Milano, Roma, Firenze, Napoli e così via. Chi sono io per dirgli di no?
Lo guardo, mi sorride e ogni volta mi innamoro di lui.
Ferma la macchina a qualche metro di distanza dalla porzione di spiaggia che abbiamo riservato, ovviamente oggi ci sono alcuni turisti e bagnanti e prego ogni divinità possibile che non causino danni a questo paradiso.
Lawrence, il nostro fidato wedding planner, è riconoscibilissimo dato che è l'unico ad indossare un completo blu scuro con maniche e pantaloni lunghi, al suo fianco una ragazzina minuta in tailleur con occhiali da sole e unghie laccate in rosso, stesso colore delle labbra.
"Oh, gli sposini!" ci saluta Lawrence dando una stretta di mano a Greg e un paio di baci sulla guancia a me, la ragazza nemmeno si presenta, deve essere una specie di segretaria. "Com'è andato il viaggio?" chiede avviandosi verso il camminamento in legno.
"Bene." Rispondo mentre immagino le candele posizionate geometricamente perfette che accompagneranno la mia avanzata col vestito, tutti gli occhi puntati su di me, i sorrisi, le lacrime, i fotografi...
Oh mio Dio, sono così eccitata che sento a malapena Lawrence mentre ci spiega dove avrà intenzione di posizionare l'altare, le sedie per gli ospiti, la piccola orchestra e un mini buffet di accoglienza.
"E' stata saggia la scelta di organizzare tutto vicino il vostro albergo." Dice indicando l'immensa struttura moderna alle nostre spalle: "Così chi si ubriacherà potrà tranquillamente segregarsi in camera!"
Lui, Gregory e persino la segretaria che fino ad ora sembrava un pezzo di marmo si mettono a ridere.
A me prende male solo al pensiero che qualcuno possa rovinare il MIO giorno perfetto, anche se già vedo Kim bere come una spugna e provarci con chiunque mentre Scarlett la sorregge e suo marito deve stare dietro a Nicholas che inizierà a piagnucolare perché ha fame. Vedo gli amici di Gregory vomitare in giro su questa bellissima spiaggia e quelle stronzette invidiose delle loro mogli guardarmi male fingendo che non me ne accorga...
"NO!" sbotto con energia: "Nessuno si ubriacherà al MIO matrimonio!"
Le loro risate cessano all'improvviso, sono arrivata come un fulmine a ciel sereno.
La segretaria alza a malapena un sopracciglio, Gregory abbassa la testa diventando rosso in viso e Lawrence a spallucce: "Tesoro, sarà inevitabile!" mi dice con un'ara troppo sicura di sé.
"Beh fai in modo che non lo sia!" sono davvero furiosa. "Un bicchiere di champagne per brindare a fine matrimonio e uno durante i pasti, niente più e niente meno." Sottolineo il tutto alzando indice e medio. "Sarà tutto perfetto alla MIA festa!"
Gregory alza le mani come in segno di resa: "La sposa ha parlato, dopo tutto ha voce in capitolo dato che è il suo matrimonio." Conclude.
Sbaglio o quello era un tono seccato misto ad ironia?
Forse mi sto sbagliando. Forse è solo stanco per via dell'alzataccia e del viaggio.
Lo spero vivamente per lui!

All'improvviso come la Neve - Gerini AliceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora