Nuovo giorno significa nuova rottura di coglioni, perché se dobbiamo iniziare una giornata niente è più bello di svegliarsi con un fischio nell'orecchio e mal di pancia atroce, perché si: ho il ciclo. Basta, questa giornata già è iniziata in malo modo, non voglio vedere come finisce. Manca solo che mi venga un attacco di panico e siamo a posto. Soffro di questi attacchi da quando sono bambina e l'unico, penso, modo per farmelo passare è l'inalatore, uno strano cilindretto con dentro una polverina che mi libera i polmoni. A riportarmi nella vita reale è Matt che, con la stessa delicatezza di un elefante, si adagia su di me.
Io:" MATT LEVATI DAL CAZZO! MI STAI SOFFOCANDO!" se non si fosse capito oggi è una giornata no.
Matt:" Nah, sono comodo" disse mettendosi meglio.
Io:" Bene, io no. Quindi fai il piacere di levarti!" non si mosse di un millimetro. A mali estremi, estremi rimedi. Mi girai su di un fianco e lui cadde sul materasso per poi rimbalzare e cadere di sedere sul pavimento. Ben ti sta.
Mi guardò con uno sguardo truce e io in risposta gli feci la linguaccia. Un gesto molto maturo devo dire. Spero che nessuno oggi mi rompa i coglioni perché è il giorno buono che prendo e uccido qualcuno.Ora che ci penso dovrei andare a comprare alcune cose tra cui un inalatore nuovo, siccome quello che ho è quasi finito. Gli attacchi non ne ho ancora avuti da quando sono uscita dall'orfanotrofio, ma mai dire mai. In tutto ciò Matt si è alzato ed è uscito da camera mia, così mi preparo con una maglia verde militare con sopra una felpa nera, jeans neri e All star nere. Scendo di corsa e saluto di volata i pochi già svegli e mi precipito fuori casa.
La prima direzione è la farmacia. Ci metto circa 10 minuti per arrivarci sotto aiuto di google maps. Quando esco da quest'ultima mi accorgo di essere praticamente in centro, massì un giro non mi farà male. Mentre giravo per le vie del centro passai a fare un po' di spesa per la casa e intanto comprai degli assorbenti, non si sa mai che finiscano. Entrai anche in qualche negozio di vestiti dove compro una maglia a maniche lunghe verde militare che finisce in vita con un elastico nero attaccato con solo un incrocio sulla schiena alla maglia in se, un paio di skinny bianchi e una maxi felpa azzurro pastello.Appena tornata a casa sistemai la poca spesa che consisteva in: pane, pasta, acqua, Coca Cola, latte, Nutella, cereali e biscotti. Misi in camera gli assorbenti e misi i vestiti nuovi nell'armadio. Mi manca qualcosa, nel senso che ho dimenticato di prendere qualcosa, ma cosa? Passai cinque minuti buoni a capire cosa io avessi dimenticato e alla fine mi venne in mente: le lenti a contatto. Non mi posso presentare come se nulla fosse dagli altri e farmi vedere con gli occhi diversi. Per oggi basterà stare a testa bassa e ad occhi chiusi, anche se sembrerò ceca.
Appena finito di cucinare servii la pasta e chiamai il gruppo che si catapultò giù dalle scale in dieci secondi, se si vuole esagerare. Tutti seduti iniziammo a mangiare. Cameron e Nash finirono in pochissimo tempo e quindi ci dovettero aspettare. Servii poi il secondo che, questa volta, mangiarono con calma. Per fortuna nessuno aveva notato il colore diverso degli occhi, o almeno penso. Chiaccherammo ancor per un po', poi salirono al piano di sopra e io lavai i piatti.
Mentre sparecchiavo pensavo alla notte scorsa, chi fosse stato a darmi il bacio, a portarmi in camera e alle carezze di Shawn. Avevo la testa così sovrappensiero che non mi accorsi che qualcuno fosse entrato in cucina fino a quando la mia schiena aderì a qualcosa di duro e delle braccia avvolgermi la vita. Poi una pressione sulla spalla destra e un respiro caldo sul collo.
Mi girai appena e riconobbi in ciuffo sbarazzino di Shawn. Non mi lascerà mai in pace sto tipo. Rimase in quella posizione per una manciata di minuti che, devo ammettere, adorai. Poi decise di parlare.
S:" Angelo mio. . ." disse sussurrando vicino al mio orecchio, poi continuò "ti prego non lasciarmi"
Mi girai del tutto così da essere petto contro petto. Aveva ancora le mani sui miei fianchi e i nostri volti erano poco distanti.
Io:" Shawn. . .stai delirando. . ." dissi piano sempre con lo sguardo basso. Prese il mio mento tra il pollice e l'indice per farmi alzare il volto. Non riuscivo ad opporre resistenza. In poco tempo riuscì a vedere il mio segreto.
S:" Sapevo che tu fossi speciale, ora ne ho la conferma. Ti prego promettimi di non lasciarmi" disse ancora sussurrando.
Io:" Te lo prometto Shawn" dissi con sicurezza.Detto ciò mi diede un bacio sulla fronte e mi strinse a se in un abbraccio pieno di affetto e desiderio.
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Dream?//Shawn Mendes\\
FanfictionBrooklin è una ragazza di 17 anni che vive in orfanotrofio. La sua vita non è delle migliori, infatti viene presa in giro da un gruppetto di bulli del 4°/5° anno. Verrà mai adottata? Avrà una vita più felice o peggiore?