Dream?//Shawn Mendes\\

Capitolo 12

La mattina, a quanto pare, arrivò molto presto. Mi è sempre sembrata strana la sensazione di quando dormi e non ti accorgi che il tempo passa. Ti addormenti in un momento e un attimo dopo è già mattina. Questa cosa non riuscirò mai a farmela piacere, non so il perché.

Cercai di alzarmi dal letto ma una salda presa mi teneva per il bacino e tra le mie gambe sentivo una presenza. (Spazio me: detta così sembra una frase con doppio senso, ma shhh)
Mi girai verso destra e vidi Shawn addormentato con i capelli arruffati, le guance abbastanza colorite e la bocca schiusa. Quando dorme sembra quasi un angelo.

Hai detto bene, "QUASI".

Mi sei mancata coscienza.

Già già io sono fantastica e mancherei a chiunque.

Si. . .vai convinta. . .ma ora lasciami stare.

A farmi ritornare al presente fu Shawn che si mosse, probabilmente si sta svegliando. Come non detto di scatto si aprirono i suoi occhi, si guardò un po' in giro e dopo si accorse della sottoscritta.

S:"Brook?! Che ci fai qui?! Cosa ci faccio IO qui?!" disse più a se stesso che a me, guardò la nostra posizione e poi continuò "dimmi che non ti ho fatto quel che penso. . .non me lo perdonereì mai. . ."

Io:"Shawn calmati! Stai tranquillo e riposati. Non abbiamo fatto. . .insomma ciò che credi tu" dissi arrossendo per l'ultima parte.

Lo guardai e per un attimo pensai di averlo visto tirare un sospiro di sollievo. Successivamente guardò meglio la posizione in cui eravamo per poi stringermi a lui con più forza con il braccio destro e circondarmi completamente le gambe con le sue. Quella strana presenza erano appunto le sue gambe.

Non mi sarei mai aspettata un atteggiamento così dolce da parte sua ma a quanto pare mi sbagliavo.

Ti dovrei ricordare che dopo averti chiamata "Angelo" è sparito?!

Che coscienza rompicoglioni che ho.

Avevo la testa sul suo petto e braccia che circondavano la sua vita. Sembravamo fidanzati. In quella posizione mi stavo rilassando. MA ovviamente la pace dura poco: un forte tonfo ci fece spostare entrambi dalla posizione in cui eravamo.

Lo guardai con sguardo preoccupato, cosa che fece anche lui. Di corsa scendemmo le scale e arrivammo in salotto dove trovammo Matt, per terra, con addosso una delle poltrone del salotto e un tavolino di legno rovesciato. La scena era abbastanza comica se non fosse che Matt gemeva per il dolore ad ogni secondo.

Mi avvicinai al malcapitato e cerco in tutti i modi di spostare la poltrona ma non essendo forte non ci riuscii. Così venne in soccorso Shawn che per fortuna riuscì a spostarla facilmente a quanto ho potuto vedere.

Io:" Matt, tutto a posto?" dissi tirandolo su a sedere.

Matt:" Per nulla Brook. Mi fa male ovunque soprattutto il braccio, non riesco neanche a muoverlo" disse dolorante tenendosi il braccio sinistro.

S:" Forza andiamo in ospedale" disse frettoloso.

In poco tempo uscimmo di casa e ci precipitammo in auto. Durante il viaggio regnò il silenzio tranne quando chiesi a Matt come si fosse fatto male. Li ci fu una risata generale e poi il silenzio. Ma capitemi: Matt che cerca di recitare una parte di un film sui pirati che si dondola sulla poltrona, in piedi, per poi perdere l'equilibrio e cadere. Non posso farci nulla, cioè, è Matt! Lui è fatto così.

L'ospedale non distava molto circa10 minuti da casa, più o meno. Appena arrivammo un dottore lo visitò subito e chiese anche la causa della caduta. A quel punto Matt divenne rosso dall'imbarazzo, ma dovette raccontare la storia al dottore che si lasciò scappare una leggera risata per poi rassicurarlo.

Alla fine dei conti tornammo a casa con Matt che aveva il braccio ingessato. La giornata non fu molto interessante se non per qualche domanda fatta dal resto del gruppo.

Alla sera Nash mi informò che il giorno seguente era lunedì, ciò significava primo giorno di scuola.

Pregai tutti i santi possibili ed immaginabili fin quando mi addormentai