Capitolo 11

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Ormai è passata una settimana circa da quando Shawn ha avuto quel "momento di debolezza" come dice lui per giustificarsi quando, più volte, ho provato a chiedergli il perché.

Ormai è passata una settimana da quando non mi rivolge la parola.

Ormai è passata una settimana da quando non mi guarda o mi saluta.

Ormai è passata una settimana da quando LUI è diventato ancora più stronzo.

Pensavo potesse nascere qualcosa, nel senso di una specie di amicizia, ma ho capito che è troppo stronzo ed orgoglioso per "ammettere" ciò che ha fatto.
Pensavo che lui potesse essere diverso da come appariva, ma è tutto tranne che dolce e gentile.

Con gli altri ragazzi le cose vanno a gonfie vele: con Nash e Hayes abbiamo un rapporto che va oltre alla fratellanza vera e propria, Matt e Cameron sono i miei migliori amici, Aaron, Glinsky, Johnson, Taylor e Carter sono i miei fidati "abbigliatori" cioè mi scelgono i vestiti quando dobbiamo uscire perché, detto da loro:" Ti vesti come una barbona, ti ci vuole qualcosa di Tumblr" chi li capisce quelli?!

In questo momento sono stravaccata sul letto a ripensare alle cose successe in questa settimana, tipo che Cam per fare un Vine si è quasi rotto un braccio cadendo da un albero oppure quando Nash e Matt hanno fatto la sfida di chi mangiava più panini e sono stati male per un paio di giorni. Oltre a questo non è successo qualcosa di così strabiliante.
Shawn si è visto poco qui in casa: rientrava per pranzo poi spariva e tornava a casa molto tardi, a volte anche ubriaco. Da camera mia si sente tutto, soprattutto quando le persone entrano dalla porta d'ingresso.

A riportarmi al mondo reale è la porta di camera mia che sbatte segno che qualcuno è entrato, e quel qualcuno è proprio Cam con indosso un grembiule da cucina, sporco di farina, e un mestolo nella mano destra.

Io:" Dimmi tutto Cam" dissi mettendomi seduta a gambe incrociate.
C:" Per cena ti vanno bene cotoletta e patatine fritte?" disse quasi esasperato.
Io:" Va bene. Lo sai che con me va bene tutto tranne i pomodori, quelli li odio" dissi con fare disgustato pensando a quest'ultimi.
C:" Ne sono consapevole di entrambe le cose, ma volevo sentire la prima. Ora me ne vado" concluse uscendo di corsa dalla camera e facendo risbattere la porta. Questi ragazzi hanno la finezza di un ippopotamo.

Dopo neanche 10 minuti mi chiamarono a tavola, segno che il pranzo era pronto. Appena varcata la soglia della sala da pranzo un buon odore mi invase le narici, Cam è il più bravo a cucinare, non c'è dubbio. La cena passò liscia come l'olio ovviamente senza Shawn, come da qualche sera. Finito tutto aiutai a sparecchiare e andai in salotto a vedere un film con gli altri ragazzi. Non era male come film, ma c'è assolutamente di meglio. Parlava di un'invasione aliena, più che un film sembrava un documentario. Quando il film terminò ognuno andò nelle proprie camere a dormire.

****************3 ore dopo****************

Non riuscivo a prendere sonno. Tempo fa, a scuola, ci dissero che se non riusciamo a dormire è perché qualcuno ci sta sognando. Non so credere o meno a questa storiella, però bho, magari è vero. Scesi le scale e andai in cucina per bere un bicchiere d'acqua. Appena portai il bicchiere alle labbra, la porta d'ingresso sbatte, ciò significa che Shawn è rientrato. Andai all'ingresso e ciò che mi si presenta davanti è uno Shawn pieno di tagli, lividi e un labbro spaccato. Lasciai il bicchiere sul bancone e andai dal ragazzo, che intanto si era seduto sul divano con le mani nei capelli.

Io:" Shawn. . ." dissi sussurrando per non fare casino.
S:" Vattene Angelo" disse piano anche lui.
Io:" No. Forza vieni con me" replicai.
S:" Dove?" sembrava un bambino.
Io:" Ti curo le ferite" dissi come se fosse sottointeso.
S:" Ma poi brucia" disse guardandomi. Si, era proprio un bimbo.
Io:" Dopo passa tutto, te lo prometto" dissi porgendogli la mano.
S:" Mi fido" disse alzandosi e prendendo la mia mano.

Andammo nel bagno di camera mia dove avevo la vasca così da farlo sedere. Il ragazzo capì al volo di doversi sedere. Presi l'acqua ossigenata, i cerotti e le bende. Mi misi in mezzo alle gambe del moro, in piedi. Iniziai a disinfettare i vari tagli del volto, poi passai alle labbra. Erano così invitanti. Lui mi guardava. Dopo avergli disinfettato tutto il volto passai alle nocche spaccate, segno che avesse preso a pugni qualcosa o qualcuno. Iniziai con la mano destra poi la fasciai, stessa cosa feci con la sinistra. Le sue mani erano così grandi rispetto alle mie.

Finito di medicarlo lo portai in camera sua, cercai di trascinarlo più che altro. Ma i miei tentativi fallirono perché appena usciti dal bagno quando vide il mio letto dove si buttò.
Cercai di convincerlo ad andare in camera sua ma non penso che mi abbia manco sentita. Ormai sfinita mi sistemai di fianco a lui e finalmente caddi nelle braccia di Morfeo

Dream?//Shawn Mendes\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora