Capitolo 15

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Penso che quel bacio, se si può definire così, durò qualche secondo di troppo siccome lui ci prese gusto.
Mi staccai di scatto guadagnandomi un'occhiataccia dal moro di fronte a me. Mi alzai con ancora le gambe molli, causa di una possibile futura caduta e la stessa cosa fece lui.

Io:" MA SEI SCEMO?! " gli dissi sull'orlo di una sfuriata.

S:" Dovresti come minimo saltarmi addosso dopo che ti ho evitato un'attacco di panico Angelo " disse lui con non-chalance.

Io giuro che lo uccido. COME SI PERMETTE A BACIARMI?! Inoltre era il mio primo bacio che contavo di dare al mio primo amore non a questa specie di deficiente senza un briciolo di cervello! Per evitare la catastrofe, mi limitai a guardarlo male e a scappare in camera mia.

Appena arrivata in camera mi buttai nel letto dove presi un cuscino e iniziai ad urlare anche se queste erano soffocate. MI fa venire il nervoso quando si comporta così da stronzo, che si crede di essere?! Il principe del mondo?!

E perché non potrebbe essere il re del mondo?

Ti prego coscienza non ti ci mettere pure tu in sta giornata

Cara mia ora me lo dici

Ma non lo so, anzi una cosa la so: lui è il re del menefreghismo e della stronzaggine

Però qui lo hai usato "re"

Perché è ai gradi superiori

Vabbè lasciamo stare che neanche tu hai capito..

Ma. . . io . . .

Ad interrompermi in quel fantastico discorso con la mia coscienza era qualcuno che bussava alla porta e dall'insistenza di quella persona capisco che è da un po' che bussa. MI alzai svogliatamente e aprii.
Mi ritrovai davanti Nash con un sorriso da orecchio ad orecchio.

Io:" Dimmi Nash " dissi ricambiando il sorriso.

N:" Ti va di andare a prendere un gelato?"

Io:" Certo, mi preparo e arrivo"

N:" Grazie sorellinaaa!" disse abbracciandomi.

Mi staccai e ritornai in camera. Mi misi una felpa leggera azzurra pastello, dei jeans larghi con degli strappi abbastanza grandi e le mie Nike nere. I capelli li lasciai sciolti e misi un filo di mascara sulle ciglia ed ero pronta.

Andai in salotto ad aspettare Nash che probabilmente era ancora in camera a cambiarsi. Sul divano, stravaccati, c'erano Matt, Taylor e Carter che guardavano la TV.

M:" Hei Brook, dove vai di bello?" disse il biondo vedendomi entrare.

Io:" Vado a prendere un gelato con Nash, se volete ve ne portiamo un po' per sta sera?" dissi sedendomi di fianco a lui.

T:" Lo sai Brook che ti adoro, vero?" disse sorridendomi.

Io:" Lo prendo come un si" ridacchiai.

Continuammo a parlare del più e del meno per circa 10 minuti quando, finalmente, arrivò Nash. Quel tipo è peggio di una ragazza: ci mette ore a prepararsi solo perché deve sistemarsi i capelli leggermente lunghi, che io adoro.

Uscimmo di casa salutando i tre individui sul divano e iniziai a seguirlo, siccome non sapevo dove volesse andare a prendere questo gelato. Ci stavamo dirigendo verso un parco, che data la grandezza, doveva essere abbastanza popolato da bambini, ragazzi, adulti e anziani. L'entrata era contornata da un arco di ferro con qualche sprazzo di ruggine. L'arco era "riempito" di spirali che formavano dei fiori, sul punto più alto c'era un cartello di legno con la scritta "Entrata Est", ok ci sono altre entrate.

Molto perspicace dicevano

Giuro che è la volta buona che ti uccido

Povera illusa, se uccidi me, ti uccidi da sola

Perché hai sempre ragione?!

Sono fantastica ammettilo

Sto zitta che è meglio. . .

N:" Brook vieni, è di qua" disse prendendo una stradina.

Lo seguii, ormai avevo voglia di quel maledetto gelato.
Arrivammo davanti a questo camioncino azzurro con tutte le decorazioni blu, una finestra dove si affacciava il gelataio con di fianco la lista dei gelati disponibili. Diedi un'occhiata veloce alla lista e per fortuna c'erano i miei gusti preferiti.

G:" Salve ragazzi cosa vi servo?" disse sorridendo il venditore. Era un uomo alto, da ciò che si poteva vedere, magro con capelli e occhi castani.

N:" Salve. Due coni grazie. Uno cioccolato e limone e l'altro. ." si girò verso di me.

Io:" Arachide salata e caramello salato, grazie" dissi sorridendo a mia volta.

Appena presi i 2 gelati, Nash pagò e poi prese il suo gelato per poi dirigersi ad una panchina poco distante. Iniziammo a chiacchierare di quello che avevamo fatto a scuola in quella giornata e delle nostre passioni. Passammo circa un'ora su quella panchina, per poi prendere il gelato per i ragazzi e ci avviammo sulla strada di ritorno.

Arrivati a casa mi precipitai a mettere il gelato in frizer cosicché non si sciolga prima del dovuto.

Prima di cena decisi di fare una doccia. Presi l'intimo e una tuta, composta da pantaloni morbidi grigi e una maglia a maniche corte rossa, e mi avviai in bagno.

Aprii la porta senza bussare.

Mi ritrovai davanti a lui, che aveva appena finito la doccia e aveva solo un'asciugamano intorno alla vita con i capelli che gli gocciolavano sul viso.

Chi è lui? Ovvio

Shawn.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 02, 2020 ⏰

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Dream?//Shawn Mendes\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora