Capitolo 13

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Primo. Giorno. Di. Scuola.

Non posso andare direttamente all'inferno invece di andare in quella prigione?! No, eh? Peccato!

Deficiente svegliati che farai tardi il primo giorno, almeno una bella figura falla.

Che fastidio. Mi urti il sistema nervoso.

Sono la tua coscienza apposta.

Lasciai perdere e iniziai a prepararmi con: maglietta rossa a maniche corte con dei disegni neri sparsi, jeans neri strappati sulle ginocchia, felpa chiusa rigorosamente nera e le mie Vans rosse fuoco. Scesi in cucina, dopo essermi lavata, per fare colazione con 4 biscotti, un bicchiere di succo alla pesca e mezza brioche vuota che ho riempito di marmellata di pesche. Piano piano tutti i ragazzi scesero a far colazione tutti rigorosamente preparati. Loro erano tutti del quarto e quinto anno, poi c'ero io che ero al terzo e Hayes al secondo.

Usciti di casa prendemmo 2 macchine. La prima era composta da: Shawn, Cameron, Matt, me e Aaron.

La seconda invece era composta da: Taylor, Nash, Hayes, i Jack e Carter.

Tutti pronti in macchina si partì verso quella meta a cui speravo di non andare più.

In tutto ciò mi sono ricordata solo ora che sarei stata "quella nuova" un etichetta brutta dal mio punto di vista siccome hai tutti gli occhi puntati su di te per almeno un mese. Poi se sarei popolare ti ricorderanno tutti altrimenti, nessuno si ricorderà della tua esistenza. In questo caso io spero assolutamente la seconda scelta.

Appena arrivati, la struttura che avevo davanti mi sembrò moderna con molte vetrate e i muri esterni bianchi. Intorno c'era un ampio giardino con dei tavoli da pic-nic sparsi, degli alberi e qualche panchina.
La prima cosa che notai prima di tutto fu l'enorme cartello con scritto "Shining Shool" in rosso su sfondo giallo. Devo dire che chiunque l'avrebbe visto.

Entrati nel giardino tutti gli occhi erano su di noi, ma a nessuno dei ragazzi sembrava interessarsene. Cercai di nascondermi il più possibile dietro Nash e Shawn, ma il mio tentativo falli quando Nash mi mise un braccio sulle spalle e mi tirò verso di se.

Arrivammo in un angolo del cortile.

Io." Nash, perché ci guardano tutti?" dissi guardandolo.

Nash:" Cara sorellina devi sapere che noi siamo i "popolari". Se stai con noi automaticamente lo diventi anche tu" disse con non chalance.

Di bene in meglio devo dire. Chiesi ai ragazzi se qualcuno fosse disposto ad accompagnarmi in segreteria a prendere tutte quelle cose che mi dovrebbero servire durante l'anno tipo la chiave dell'armadietto, gli orari e cose di quel genere, insomma.

Alla fine di dieci ragazzi, e ripeto DIECI, si offrì solo Matt, ma venne richiamato da un suo compagno durante il tragitto quindi mi accompagnò Shawn. Quel ragazzo è strano forte. Prima fa il pallone gonfiato, poi il dolce, poi lo stronzo e ora quello gentile. Dicono che le donne sono complicate ma è perché non hanno ancora visto e conosciuto Shawn Mendes.

In segreteria mi dissero il numero dell'armadietto, il 412, la password di quest'ultimo e l'orario. Prima ora letteratura inglese. Pensavo peggio.

Io:" Shawn, mi potresti dire dov'è la classe?" dissi timidamente.

S:" Vieni ti accompagno, tanto devo andare li vicino"

Io:" Grazie" dissi tirando un sospiro di sollievo

La mia classe non era molto distante. Appena arrivata davanti una ragazza, se così si può definire, saltò in braccio a Shawn. Questa ragazza era rossa tinta, con un top cortissimo nero e una minigonna bianca. Più che ragazza era troia, ma vebbè.

Io:" Shawn io vado, grazie" dissi salutandolo.

La tipa mi guardò malissimo per poi scendere da Shawn ed entrare nella mia stessa classe. Come sono felice.

X:" Senti tu, io sono Cassidy. Sono la più bella della scuola e fidanzata di Shawn, quindi stagli alla larga" disse la tipa di prima.

Io:" Non vorrei contraddirti ma io abito insieme a mio fratello, quindi anche insieme a Shawn. Mi spiace ma non posso esaudire i tuoi desideri" le dissi a tono.

Mi guardò a bocca aperta poi si sedette in prima fila con le sue due amichette.

Io mi sedetti in fondo vicino alla finestra, in un banco da due posti. Vicino a me si sedette una ragazza con dei capelli riccissimi neri, gli occhi verdi, un paio di occhiali tondi appoggiati sul naso ricoperto di lentiggini.

Io:" Ciao?" uscì quasi come una domanda.

X:" Ciao! Io sono Megan" disse sorridendo.

Io:" Io sono Brook" dissi accennando un sorriso.

Per tutto il resto della giornata parlai con lei. A fine scuola ci scambiammo i numeri e tornammo ognuna a casa propria.

Come prima giornata non è stata brutta.

Dream?//Shawn Mendes\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora