Capitolo diciotto

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Il volto di Harry era coperto dalle sue mani enormi, stava piangendo. Singhiozzava come un bambino cercando di essere il più silenzioso possibile, ma il dolore era fin troppo grande per trattenersi. Jude invece era impassibile e silenziosa. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, nella sua testa c'era il caos. Harry la guardò tra le lacrime e scosse il capo.
«Come fai ad essere così impassibile» sbraitò Harry arrabbiato.
La mora posò lo sguardo glaciale su di lui. Si toccò il petto con la mano e chiuse gli occhi.
«Fa talmente male...» Una lacrima le scese sulla guancia e scivolò sulla maglia. «Fa talmente male che non riesco a dire niente di niente.»
Ed era quello il peggio: non reagire. Rimanere impassibile, lasciare che la bomba esploda dentro senza far uscire nulla, nemmeno un detrito. È quello che faceva male, che ti faceva marcire come una mela. Ma Jude era così, si teneva sempre tutto dentro, si faceva male da sola, inconsapevolmente, senza poterci farci niente. Harry scosse la testa e si alzò di scatto facendo spostare la sedia di plastica bianca su cui era seduto.
«Sei proprio...» Si trattenne dal dire quello che davvero pensava. Voleva urlarle contro Jude come se la colpa di quell'aborto fosse solo sua, ma non disse niente. Si limitò a stringere i pugni prima di raggiungere la porta. Posò una mano sulla maniglia di metallo e si girò verso Jude. Non ne valeva la pena, ormai non aveva più niente a che fare con lei.
«Ti aspetto fuori.»
La mora lo fissò a lungo, fece scorrere lo sguardo dai piedi fino alla testa, soffermandosi sul suo sguardo spento, intristito da due occhiaie che gli contornavano gli occhi.
Strinse le labbra.
«Ti devo parlare» disse con calma.
«Cosa c'è?» chiese Harry rimanendo fermo dov'era. Incrociò le braccia e prese a dondolare sulle sue gambe lunghe e tese.
«Che senso abbiamo ora?»
«Cosa vuoi dire? Para chiaro, Jude.»
«Ci siamo promessi troppo, tante bugie, cose che sapevamo non avremmo potuto mantenere.»
«È stata colpa mia, vero? Quando mi sono ubriacato. Da quella sera è cambiato tutto e non so nemmeno perché.»
«Perché sono cresciuta.»
Jude non sapeva cosa c'era di sbagliato in lei. Non era colpa di Harry, ma solo sua. Era lei che si era stancata. Non era cresciuta, ché dopo poco si stancava sempre di tutto, delle persone.
«Sei sempre la solita bambina, Jude.
Pensavo che avere un figlio ti avrebbe fatta maturare, ma non abbiamo nemmeno potuto avere questa possibilità. Mi dispiace solo di aver perso mia figlia.»
Non si insultarono, non dissero nient'altro, solo parole sputata come il veleno. Lui guardò il pavimento e rimase zitto aspettando una risposta che non tardò ad arrivare.
«Tutti quei progetti che avevi in mente andranno a farsi fottere. Erano fatti su misura per una famiglia; un padre, una madre e un bambino. Noi non siamo più una famiglia, forse non lo siamo mai stato» disse sottovoce mordendosi il labbro. «Non siamo più niente.»
Il riccio non disse nulla, si asciugò le lacrime con la manica della maglia ed aprì la porta mentre Jude lo guardava. Aspettava di vederlo reagire, aspettava di ricevere quello che si meritava, ma non successe niente. Harry rimase zitto vicino alla porta.
«Io ti ho amata veramente.»
«Anche io» rispose lei piangendo con il viso paonazzo.
«Ciao, Jude.»
«Ciao, Harry.»
Lui uscì dalla porta mentre la mora lo guardava lasciarla sola in balia del dolore. Non appena Harry mise piede fuori dalla stanza, Jude si rannicchiò sul lettino portandosi le ginocchia al petto. Chiuse gli occhi e scoppiò in un pianto disperato ma allo stesso tempo liberatorio. Ché lei, in fondo, questo figlio non lo voleva. Era giovane, voleva viversi la vita, pensava che essere incinta l'avrebbe aiutata a far svanire la sua immaturità, ma non fu così. Jude era rimasta quello che era mentre Harry se n'era andato con un peso in più, un ricordo da seppellire per sempre sotto un macigno.

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Ahh l'ultimo capitolo di questa ff is here! Allora, siete tristi che questa fanfic sia finita? Io personalmente non riuscivo più a scrivere quindi chiedo perdono se sono giunta alla fine così bruscamente. Spero comunque che vi sia piaciuta e intanto colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno commentato, messo like e letto questa storia. Siete troppo ganzi. (Forse ci sarà un seguito, ci stavo pensando sopra, fatemi sapere se vi farebbe piacere leggere il seguito in un commento).

Bacini, Martina❤️

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