La madre di Harry rimase fino a tardi. Si offrì di cucinare la cena, lasciandosi aiutare dal figlio e la fidanzata. Alle sette si riunirono tutti attorno al bancone della cucina, parlarono a lungo e alla fine, sul ciglio della porta, Anne se ne uscì fuori con un «Se hai bisogno di qualsiasi cosa, io ci sono. Non esitare a chiamarmi».
Jude l'abbracciò mettendole le braccia attorno alle spalle. Pensò a Victoria, non riuscì a togliersi dalla mente quello che le disse e sicuramente non aveva intenzione di farsi aiutare da lei, quindi le parole di Anne la rassicurarono facendola sorridere. Almeno aveva qualcuno disposto a starle accanto.
«Grazie.»
La madre di Harry salutò anche lui, posandogli un bacio sulla guancia.
«Mi raccomando» disse strizzandogli le guance e stringendo lo sguardo su di lui.
«Buonanotte mamma.»
Anne uscì dall'appartamento e Jude si affacciò dalla porta. Guardò i suoi capelli neri sparire nel buio delle scale, illuminate leggermente solo sui pianerottoli. Era intenta a fissare incantata gli scalini quando una grande mano si posò sulla schiena, attirandola dentro casa.
«Hey» Harry chiuse la porta con un piede e cinse i fianchi di Jude, che appoggiò la testa sul suo petto e strinse le braccia attorno a lui. «Cos'hai?»
La mora abbassò lo sguardo e staccò un po' la testa dal petto di Harry, che non esitò a prenderle il mento ed alzarglielo verso di lui. Jude gli posò una mano sul braccio ed Harry mollò il suo viso, lasciandoglielo appoggiare di nuovo contro di lui.
«Niente.»
Il riccio iniziò ad accarezzarle i capelli lunghi, ancora un po' umidi, che le arrivavano sotto le spalle. Passava le dita tra le ciocche scure e le faceva scorrere fino alla fine. Poi abbassò leggermente la testa e l'appoggiò a quella di Jude.
«Cos'hai?» ripeté sotto voce.
Gli occhi grigi della ragazza fissavano la foto appesa alla parete: Harry baciava la sorella su una guancia. Una cornice trasparente avvolgeva quel pezzo di carta pieno di ricordi affissi sul muro bianco del salotto.
Intanto nella sua mente era esploso il caos. Aveva paura. Paura di rimanere sola, che le promesse che le erano state fatte non vengano rispettate. Ma poi pensò ad Harry, al giorno in cui si conobbero davanti a scuola, a quando le promise che ci sarebbe sempre stato per lei. Ed era vero, Harry aveva sempre mantenuto la sua parola fino ad allora.
Jude scosse la testa. Non c'era motivo di preoccuparsi. Alzò lo sguardo verso di lui: le sue labbra si incurvarono in un sorriso facendo comparire due fossette sulle guance. Harry la strinse di più a sé rassicurandola, come se avesse capito a cosa stesse pensando.
«Ti amo» disse guardandolo negli occhi smeraldo.
Il riccio non smise di sorridere e con un gesto sollevò Jude, mettendole una mano dietro la schiena e una sotto le cosce.
«Harry!» esclamò picchiettando la mano sul suo petto. «Mettimi giù.»
Harry mosse i piedi nudi sul parquet, fino ad arrivare davanti la porta della camera. Si voltò leggermente e l'aprì spingendola con la schiena.
«Noi due non avevamo qualcosa in sospeso?» disse posandola sul letto.
Jude sorrise maliziosa e si mise in ginocchio sul materasso. Si avvicinò ad Harry mettendogli le mani sul petto, per poi farle scorrere dietro al suo collo. Lo fece abbassare alla sua altezza. Sfregò il naso contro la sua guancia e sorrise avvicinandosi alle sue labbra.
«Ho voglia di fare l'amore con te, Harry. Ho bisogno di sentirti vicino a me.»____________________________
Hi everyone! Rileggendo il capitolo precedente mi sono accorta di aver fatto un errore sul nome della madre di Jude ed Harry, quindi vi chiedo scusa. Passando al capitolo di oggi, chiedo perdono per il ritardo, ma ho davvero avuto troppo da fare (donna impegnata ahah). Comunque spero vi piaccia, a presto.
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Non lasciarmi andare
Novela JuvenilDopo la morte del padre, il rapporto con sua mamma era diventato sempre più difficile, ma d'altronde non era così facile mandare avanti una famiglia senza una figura paterna. Così Jude si trovava spesso a badare alla sorellina mentre la madre lavora...