Capitolo nove

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Jude guardava imbambolata Harry mentre parlava, era così bello che i suoi occhi grigi non riuscivano a staccarsi da lui. Camminavano insieme, abbracciati, come due ragazzini al loro primo appuntamento.
«Allora, sei decisa a raccontare tutta la verità alle nostre famiglie?»
«Credo di sì. Ho solo paura di come la prenderanno, non voglio passare per la puttana di turno.»
Harry si fermò, prese il viso di Jude tra le mani e le strizzò le guance scherzosamente, facendola ridere. Si avvicinò sempre più a lei: fronte contro fronte, naso conto naso.
«Non sei la puttana di turno.»
Le sue labbra rosee toccarono dolcemente quelle di Jude. Si baciarono per qualche secondo.
«Ci sarò io con te.»
Quel senso di protezione che Harry aveva sempre avuto nei confronti dell'amata la faceva stare più tranquilla, sapendo che, anche se qualcosa fosse andato storto, lui ci sarebbe sempre stato. Harry era una sicurezza, la sua ancora.
«Ti amo.»
«Anche io.»
La grande mano del ragazzo afferrò quella di Jude e lo loro dita s'intrecciarono insieme. Poi ripresero a camminare finché qualcosa, o meglio qualcuno li fece fermare all'improvviso.
«Jude Elisabeth, cosa ci fai qui?»
Jude chiuse gli occhi sperando che la voce udita non fosse davvero quella di sua madre. Srinse nervosamente la mano ad Harry ed aprì gli occhi: sua madre ed Annabel erano di fronte a lei.
«M-mamma, ciao.»
«Allora? Cos'è successo? Vi siete fatti male? Avete fatto un incidente? È tutto a posto?»
«Stiamo bene, tranquilla.»
Victoria strinse saldamente la mano della figlia più piccola e la fece avvicinare a lei. Guardò prima Harry e poi Jude.
«Allora, cosa ci fate qui?»
«Siamo venuti a fare una visita» intervenne Harry.
«A cosa?»
«Possiamo uscire a parlarne?»
La madre fece cenno di si col capo e tutti insieme uscirono nel parcheggio. La mano di Victoria era ancora incollata a quella di Annabel. Sembrava avesse capito tutto, ma invece, quando Jude le diede la grande notizia, fu talmente scossa che quasi svenne, costringendo Harry ad aiutarla a stare in piedi.
«Mamma, stai bene?»
Non ci fu risposta. Harry fece sedere Victoria sui sedili posteriori della sua Range Rover e si allontanò lasciandola respirare.
«Jude Elisabeth, ora sei veramente nei guai» furono le uniche parole che uscirono dalla sua bocca. La mora alzò le spalle e si avvicinò all'orecchio di Harry.
«Beh pensavo peggio» mormorò divertita.
«Jude» una mano si era aggrappata alla maglia larga di Jude, che si abbassò verso la sorellina. «Io sono contenta che sei incinta, almeno ho qualcuno con cui giocare.»
Harry si avvicinò ad Annabel e le scompigliò i capelli.
«Potrai curarlo tutte le volte che vuoi.»
La madre, intanto, si era sdraiata sui sedili posteriori con le mani sulla faccia. Ogni tanto mormorava frasi tipo «Non ci credo» oppure «Mia figlia non è più vergine».
«Signora, sta bene?»
Non rispose e si alzò, mettendosi in piedi davanti ad Harry e Jude.
«Cosa avete intenzione di fare con questo bambino?»
«Lo teniamo» disse Jude decisa.
«Vi rovinerete la vita e la giovinezza con questo bambino, proprio come è successo a me.»
Non appena si accorse di quella frase orribile che aveva appena pronunciato, spalancò la bocca. «Non intendevo dire questo.»
Cercò di giustificarsi ma Jude le posò una mano davanti a lei, facendola fermare.
«Va bene così.»
Afferrò ancora la mano di Harry e sbatté le palpebre faticosamente a causa delle lacrime che stavano per scivolarle sulle guance.
Ma non pianse, lasciò che gli occhi si inumidirono e fissò ancora per un po' Victoria. Poi si rivolse ad Harry, rimasto a bocca aperta.
«Andiamo via? Ti prego» mormorò a fatica.
Il riccio si spostò dal lato del guidatore e salì in macchina, mentre Jude chiuse le portiere e si sedette di fianco a lui. Harry accese il motore e partirono.
«Portami a casa mia, prendo la mia roba e me ne vado via da quella strega.»
«Non aveva intenzione di ferirti.»
«Non giustificarla!» si arrabbiò Jude. «Quelle sono parole che non dovrebbero mai uscire dalla bocca di una madre.»
Harry posò una mano sulla sua coscia e la strinse tra le sue dita lunghe.
«Mi dispiace.»
Una figlia non dovrebbe mai sentirsi dire di essere una rovina, una disgrazia per chi ha deciso di metterla al mondo con grande coraggio. Era la cosa peggiore che qualcuno potesse sentire uscire dalla bocca di una madre.

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Hi everyone! Davvero grazie di cuore per aver commentato e votato il capitolo precedente, spero che questo vi piaccia come quelli indietro. A presto, un bacione.

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