Solo una coincidenza

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Quel fastidioso, ma affascinante, vicino di casa

Solo una coincidenza



Konoha era una città enorme, con tanti palazzi, parchi e locali di ogni tipo. Offriva ogni tipo di intrattenimento e svago. Ma quello che la rendeva particolare era il verde dei parchi, i colori delle aiuole e degli alberi in fiore. Era una città colorata e viva. Sakura Haruno era natia di questa città, come anche la migliore amica Ino Yamanaka. Avevano frequentato le stesse scuole, ed erano rimaste le uniche a rimanere in contatto, tutti gli altri, li vedevano e sentivano di rado. Ora, entrambe avevano venticinque anni.

Sakura abitava da sola ormai da tre anni, in un piccolo appartamento al sesto ed ultimo piano di un condominio, ai margini della città. Era uscita di casa presto, aveva sempre desiderato l'indipendenza e la privacy che aveva sempre voluto. Voleva molto bene ai genitori, ma non sopportava più l'invadenza che avevano nei confronti della sua vita privata. Odiava sentirsi sempre il fiato sul collo, e così si era conquistata la libertà.

Quella mattina di sabato, come sempre, si era svegliata e preparata per andare al lavoro. Era una primavera piuttosto calda, e aveva indossato dei pantaloncini di jeans e una semplice maglietta, leggermente aderente sulla terza di seno. Afferrò la borsa grigia e se la portò sottobraccio, poi si piegò sulle ginocchia per salutare il suo gatto << Ciao Madara >> lo accarezzò sulla testolina nera e morbida. Gli mise qualche crocchetta nella ciotola e poi si alzò. Madara aveva tre anni, l'aveva adottato proprio quando aveva preso l'appartamento, le piaceva la compagnia di un animale, e aveva preferito prenderlo cucciolo, così da educarlo come voleva lei; infatti gli aveva insegnato a non andare sul letto e a fare i bisogni nella lettiera fuori dal balcone, non graffiava mobili e non faceva casini di nessun genere. L'unico problema che aveva era che dava troppo confidenza agli sconosciuti, si faceva coccolare da chiunque.

Quando finalmente uscì dall'appartamento, notò degli scatoloni di varie dimensioni vicino all'entrata dell'appartamento affianco al suo, notò anche che la porta era socchiusa. Evidentemente qualcuno si stava trasferendo, quell'appartamento era rimasto vuoto per tre mesi, la coppia che prima abitava lì aveva comprato una casa indipendente fuori città. A quel sesto piano, ora non c'era più solo lei e quel signore di sessant'anni e mezzo sordo di Jiraya, il quale stava nell'appartamento di fronte. Chissà chi erano i nuovi vicini di casa? Avrebbe anche bussato per presentarsi, ma le sembrava scortese presentarsi senza portare un pensiero di benvenuto, e poi non poteva permettersi di fare ritardo al lavoro, così decise di lasciare perdere. Si portò davanti l'ascensore, spinse il bottone e quando si aprì ci entrò. Era fantastico quel condominio, aveva l'ascensore, le scale, e gli abitanti del condominio erano gentili e tranquilli. Era per questo che le piaceva stare lì.



Dieci minuti di macchina era il tempo che le serviva per arrivare al parcheggio del centro città. E due minuti era il tempo che ci impiegava a piedi per arrivare al bar Ambu, il posto dove lavorava come barista. Aveva studiato alberghiera, e aveva una vera e propria passione per quel settore, fare la barista le piaceva, e anche tanto; oltre a piacerle fare caffè e cappuccini, le piaceva stare a contatto con la gente. Ok, il fatto che le piacesse la libertà e l'indipendenza, non stava a significare che non le piaceva chiacchierare con i clienti. L'importante era che la vita privata e quella lavorativa stessero separate. Il bar non era soltanto un bar, perchè era disposto per fare il pranzo e gli aperitivi. Oltre a lei, lavorava Tsunade Senju, la proprietaria, era un vero e proprio modello da seguire, era una bella signora di mezz'età, sicura di se e intraprendente. Era stata fortunata ad averla incontrata per caso, più di quattro anni fa, in un panificio; chiacchierando con il fornaio era saltato fuori che stava per aprire un bar in centro, e che cercava persone giovani da inserire. Ed ecco come era finita lì.

Quel fastidioso, ma affascinante, vicino di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora