Sempre presente

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Quel fastidioso, ma affascinante, vicino di casa

Sempre presente



<< Aaah- >> Sakura era quasi arrivata all'apice del piacere << Itachi... >> gemette all'aria.

Inginocchiato sul materasso dietro di lei, Itachi intensificò le spinte, sbattendole il membro dentro di lei con forza. Con entrambe le mani le strinse leggermente i seni, tenendola dritta insieme a lui. Spinse ancora, ancora e ancora, sentendola godere, sentendola gemere forte fin quando la sentì in preda all'orgasmo convulsamente.

Boccheggiò sentendo il piacere continuare a diramarsi in lei, fin quando non sentì Itachi darle un ultimo colpo deciso, fermandosi dentro di lei, sentendolo espirare con un suono appagato.

Un attimo dopo fece scivolare fuori dalla sua cavità calda e bagnata il suo membro avvolto dal preservativo.

<< Vorrei poterlo fare tutti i giorni, come una settimana fa >> gli disse mentre si girava per sdraiarsi sul letto.

<< Lo faremo, abbi pazienza >>

Sì, era paziente. Ormai si era convinta di doversi munire di pazienza, godendosi la compagnia di Itachi, una o due volte alla settimana, come questo Martedì sera. Itachi l'aveva aspettata fuori dal bar Anbu, e l'aveva portata nello stesso Hotel lussuoso fuori città a cenare, finendo per andare in una delle camere.

Itachi si stese al suo fianco.

<< Quando ci possiamo rivedere? >>

<< La prossima settimana devo andare a Iwa per lavoro >>

Ah.

La strinse a se << Lavorerò ad un caso molto difficile e delicato, dovrò essere molto concentrato e questo implicherà il dover spegnere il telefono personale per tutto il tempo >>

<< Che cosa? >>

<< Non posso avere distrazioni >> le spiegò teneramente accarezzandole la spalla.

Sospirò. Capiva che un lavoro come il suo era impegnativo, però le dispiaceva non poterlo sentire neanche per messaggi << E quando parti? >>

<< Sabato mattina presto >>

<< Non possiamo nemmeno vederci prima della tua partenza? >> provò a fargli gli occhioni dolci.

Sorrise << Non credo di riuscire >>

Gli accennò una smorfia imbronciata.

<< Ti prometto che quando torno ci vedremo subito >>

Il tenero sorriso che le fece la rasserenò in un baleno << Ok >>

All'improvviso il telefono di Itachi iniziò a squillare. Itachi lo afferrò dal comodino.

Sakura lesse di sfuggita il nome sullo schermo "Izumo", poi lo vide spegnerlo e posarlo di nuovo sul comodino << Chi era? >>

<< Un mio amico. È solo un rompiscatole >> le rispose.

Sakura non chiese più nulla, e si accoccolò meglio a lui.




Quando le porte dell'ascensore si aprirono al sesto piano del condominio, si recò davanti alla porta del proprio appartamento. Nell'infilare la chiave nella serratura il suo sguardo si spostò sulla porta di quello di Sasori. Da quando avevano discusso nel bagno del bar, non si erano più parlati, solo accennati un saluto. Provava rabbia, ma anche un senso di dolore nei suoi confronti. E lei che aveva anche creduto che potessero fare pace, essere di nuovo amici... ma invece lui aveva rovinato tutto, ancora una volta. Ino le diceva che Sasori era solo un coglione, e aveva ragione.

Quel fastidioso, ma affascinante, vicino di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora