Capitolo Due: Origini.
"Solo al momento della morte, questo nostro orologio sconnesso della vita darà l'ora esatta."
Prätda e Styrkur si erano lanciati uno sguardo d'intesa mentre, con il respiro mozzato dalla corsa, si sedevano sul tetto della struttura degli Irosi.
Erano passate due settimane dal loro primo controllo e, secondo Wëskø, era giunto il momento di dare inizio al piano.
Prätda era stato molto attento nel non farsi vedere in giro per Città dei Peccatori e si era inoltre impegnato ad osservare ciascuna delle sette strutture.
Ridicole, le considerava lui.L'attaccamento morboso che provava la gente del luogo per i peccati capitali era decisamente strambo, ai suoi occhi. Inoltre non capiva il perché avessero scelto un simbolo cristiano per portare avanti la loro religione.
I sette peccati derivavano, infatti, da una credenza cristiana, eppure gli abitanti di Città dei Peccatori erano tutto fuorché cristiani.
Styrkur la pensava allo stesso modo, e trovava assurdamente ridicolo il fatto che facessero dei loro peccati un motivo di vanto.
Anche lui, in passato, aveva provato del vanto nel sapere d'essere colui con il più alto numero di vittime tra i Quattro, ma era diverso.
Lui lo faceva per un obiettivo, un ideale che ai suoi occhi era perfetto: lo sterminio del male dal mondo.
Nel culto dei Quattro vi erano due soli Dei: Död e Liv, e bastavano a mantenere uniti un numero sproporzionato di fedeli.
Död era la morte e la sua opposta era Liv, la vita. Insieme tenevano le redini del mondo, l'una affianco all'altra eppure sempre distanti.
Död e Liv, quando il mondo era solo agli albori, avevano partorito i loro primi figli, i quali si erano evoluti in mostri dalle sembianze umanoidi, imbattibili e sottomessi al volere delle madri.
Essi derivavano da quattro animali: la serpe, l'orso, il lupo e il falco.
Si narra che un giorno arrivò sulla Terra il male, nato dal seme invidioso di un'umana che, ammirando la perfezione dei Quattro figli divini, strappò gli occhi alla figlia per punirla.
La colpa della bambina era essere nata senza le abilità che gli altri Quattro avevano.
La madre della bambina aveva quindi deciso che avrebbe impedito alla figlia di scrutare le meraviglie del mondo, perché lei stessa non lo era, e in quanto tale andava punita.
Död era furiosa e così lo era anche Liv.
Sarebbe stato impossibile per una donna umana dare alla luce una bambina simile ad uno dei Quattro, eppure la stolta pareva non riuscire a realizzarlo.
Liv aveva quindi mandato i figli a reclamare vendetta per gli occhi della bambina innocente.
La donna, in preda alla pazzia, aveva rinnegato le due Dee, e a quel punto la loro vendetta fu definitiva.
Le due Dee mandarono quindi i figli a punirla.
La Serpe si era avviluppata attorno al corpo tonico della donna, permettendo all'Orso di azzannarle gli arti, strappandoli.

STAI LEGGENDO
PECCATUM
Fiksi Ilmiahcover by @/theotites #1 nel concorso Nuovi Talenti 2019, fantascienza #2 nel concorso Nuovi Talenti 2020,fantascienza ESTRATTO DAL LIBRO Styrkur spinse in diagonale il coltello, con un po' più di irruenza a manovrare i suoi movimenti, lasciando che...