Capitolo Terzo

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Arrivata al negozietto parcheggio la moto, mi specchio in una vetrina ed entro con un gran sorriso. Il colloquio procede bene e alla fine mi viene detto che gli avevo fatto un’ottima impressione e che mi avrebbero fatto sapere a breve.


Torno a casa che è pieno orario di pranzo, convinta che Giulia avesse preparato da mangiare mi fiondo in cucina ed era vuota. Mi volto e la vedo sul divano stravaccata. 

F:” Maaaaa... Il pranzo?”

G:”Oggi andiamo al sushi, ho invitato una mia amica così da presentartela”

F:” Va bene, ci raggiunge lì o passa da casa nostra?”

G:”Sta arrivando, poi prendiamo la mia macchina per andare al ristorante. A proposito, com’è andato il colloquio?”

F:”Tutto bene, il posto mi è piaciuto parecchio e anche i proprietari sono molto carini”

*Drin Drin*

G:”Vado iooooooo”

Entra dalla porta una ragazza truccata benissimo e sorridente

S:”Piacere, mi chiamo Silvia, amica di sta pirla di Giulia da molti anni”

F:”Piacere, Francesca, coinquilina di sta pirla di Giulia da un mesetto”

Ridiamo insieme

G:”Ma ohhhh maleducate ahah”

Mi dirigo in camera per cambiarmi e indosso un vestitino leggero con delle scarpe da ginnastica.

Uscendo di casa Giulia mi lancia le chiavi della sua macchina...

G:”Guida tu”

Come al solito


Pranziamo e noto che si è creata una bella affinità, andiamo molto d’accordo e ridiamo un sacco, mi piace la loro compagnia.


Avevo tutto il pomeriggio davanti e non volevo sprecare tutte quelle ore. Decido di fare la cosa più giusta che mi venisse in mente: iscrivermi in palestra, soprattutto dopo aver mangiato tutta quella roba. A Milano ci andavo spesso anche se sotto maturità avevo smesso, era arrivato il momento di ricominciare siccome mi piaceva così tanto.


Cerco su internet la palestra più vicina e più comoda. Ne trovo una a soli 15 minuti a piedi da casa, quindi con la vespa sarei arrivata lì in un battibaleno. 

Tornata a casa saluto le ragazze che sarebbero state a casa, mi vesto sportiva con dei pantaloncini, una canotta e una felpa e prendo il motorino.

Entro in palestra e mi accoglie un uomo che mi guarda con uno sguardo un po’ viscido, faccio finta di niente notando che era solo un tizio sulla quarantina che era lì per fare esercizio. Aspetto qualche minuto e arriva uno dei personal trainer che mi fa iscrivere con tanto di planner degli esercizi da fare secondo il mio fisico e gli obiettivi che voglio raggiungere. Decido di incominciare subito quindi entro in spogliatoio, cambio le scarpe mi infilo gli airpods. 

La sessione di esercizi va benissimo, provo una scarica di adrenalina e mi sento contenta di esserci venuta e di aver ripreso.

Avendo deciso di farmi la doccia a casa esco ancora sudata e mi dirigo verso il motorino. Salgo e infilo la chiave ma quando faccio per partire non parte e in più inizia a uscire fumo bianco. Sono seduta sul motorino, un po’ in imbarazzo un po’ incazzata, a riflettere su quale possa essere il problema.

Vedo un ombra che mi si avvicina a cui non faccio caso fino a quando non sento la presenza ad un passo da me.


Ci siamo vicini?
Che assurde coincidenze ahah
Vediamo che succede nel prossimo capitolo...

"Loro non esistevano, loro consistevano, coesistevano"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora