Capitolo Sedicesimo

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Il concerto procede e io mi diverto, sono davvero contento dei traguardi raggiunti da questi ragazzi; eppure il mio pensiero resta fisso su altro.

Finito lo show, i ragazzi del gruppo rientrano nel backstage e brindiamo alla serata, festeggiando tutti insieme. Di colpo mi viene in mente Francesca!

Come posso esser stato tanto cretino da essermela dimenticata? Sono davvero un coglione.

Tiro fuori velocemente il telefono dalla tasca per vedere se mi sono arrivati nuovi messaggi nella chat con lei. La apro e mi trovo davanti al suo messaggio, inviato poco meno di un'ora fa... Che coglione che sono! E ora che faccio? Non posso scriverle per sapere se è ancora qua perché in ogni caso non potrei portarla qui a festeggiare con noi, ma non posso neanche andarmene di punto in bianco e scomparire per cercarla.

Alla fine prendo passivamente la decisione di intrattenermi a festeggiare ancora per un po', cosa che non si sarebbe prolungata per più di mezz'ora credo.


Verso l'una saluto tutti in fretta, con la scusa di essere veramente stanco. Cammino di fretta verso la mia moto scervellandomi per trovare qualcosa da dirle e il modo in cui dirglielo. Arrivato alla moto noto un foglietto piccolo, strappato da qualche agenda, appoggiato sul conta chilometri. Lo apro e lo leggo...

"Sei proprio un cretino, ma non sopportando di poterti contattare solamente tramite instagram, questo è il mio numero di telefono:

+39 367*******.

P.s. Esigo delle scuse perché mi hai lasciata da sola a cercarti per tutta la durata del concerto e per una buona mezz'ora dopo."

Non lasciò scritto il suo nome ma era facile intuire chi fosse.

Non aspetto neanche un secondo e le scrivo...


Cesare Cantelli:

Dimmi che sei ancora sveglia, ti prego...

01:04

Francesca:

Per tua fortuna si...mi sto struccando e mettendo il pigiama...

01:09


Cesare Cantelli:

Vengo da te, ora.

01:09

Francesca:


Cesare no dai, stavo andando a letto!

01:10


Non leggo l'ultimo messaggio perché devo correre là a chiederle scusa.

Arrivo fuori dal portone di casa sua e la chiamo...

C:"Sono qui fuori, aprimi il cancello"

Non risponde e mi apre.


FRANCESCA'S POV

Gli apro il cancello ma attendo un attimo prima di aprire la porta di casa perché mi distraggo a cercare un maglione da mettermi sulle spalle, avendo addosso solo il pigiama che era di un tessuto molto fine e leggero.

Bussa due volte e gli apro. Lo trovo in ginocchio con la faccia da cucciolo e un fiorellino arancione in mano, sicuramente rubato dalla siepe dei miei vicini. È molto buffo e mi fa scappare un sorriso.

C:"Scusa, scusa, scusa, scusa. È tutta colpa mia"

F:"Colpa mia non è caro"

C:"Lo soo... Come posso farmi perdonare?"

F:"Colazione domattina insieme? Così hai la possibilità di spiegarmi cosa sia successo..." lo guardo male ripensando al suo comportamento di quella sera.

C:"Ottima idea. Sempre stesso bar o andiamo in un punto un po' più caratteristico?"

F:"Andiamo lì che poi io ho lezione"

C:"Va bene scricciolo. Vieni qua"

F:"Cosa vuoi da me?" dico ironica fingendomi schifata

C:"Volevo migliorare la mia situazione abbracciandoti, ma se proprio non vuoi..."

F:"Dai su, basta che sia veloce" dico ridendo

Cingo le mie braccia attorno al suo bacino essendo io un pochino più bassa, e lui mi cinge le sue attorno alla mia schiena, dandomi un bacio fra i capelli. Quando ci separiamo, ovviamente tira fuori uno dei suoi commenti che rovina la situazione che si stava creando...

C:"Comunque, in realtà l'ho fatto perché sei senza reggiseno"

F:"Cantelli quante botte che ti arriveranno da un giorno all'altro, stai attento"

C:"Ora vado che devo essere un fiorellino appena sbocciato domattina per colazione" dice facendo facce da scemo

F:"Fila via e buonanotte!" gli dico spingendolo

C:"Ma che modi!"

F:"Su dai, ci vediamo domani Willy Cesu" mi sorride e mi fa un occhiolino capendo la citazione.

"Loro non esistevano, loro consistevano, coesistevano"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora